Poni i voli pindarici all’interno dell’essere umano
amor dolore gioco, ed è poesia. L’aia
dove le ballerine danzano
per liberare il grano dalla paglia
e la pietra cava per frantumarlo
a lungo in farina e le pagnotte
con una croce sopra
nel forno antico. Così andiamo
dalla giara dell’olio all’industria
e dal pennino alla tastiera del computer, ma
la partita è sempre quella, stelle e atomi
in moto perpetuo.
Una follia di bellezza delicata
che nasce chissà come, vive chissà perché
e sempre si trasforma
stranamente. Altri rideranno
e piangeranno dopo di me
ed altri piansero e risero
prima e prima. Adesso
s’impone questo giorno
e albeggia. Riprendo sonno.
Domenica Luise
(File di Domenica Luise da una propria fotografia di fiori)