
Ma mi tengo gli occhi azzurri.
Domenica Luise o Mimma
Ma mi tengo gli occhi azzurri.
Fuoco di aquile strappate a volo
verso la fornace bianca
cielo interno
e battiti. Adesso
obliqua caduta in delizie.
Tutto è gioia, le fanciulle
muovono i passi del girotondo
mentre il vento scuote le gonne
dicendo i sibili amati.
Amore e dolore che giocano
in arsione.
Nascosta in una nicchia di erba
accoccolata, respiro
sulla terra.
La poesia a frustate di luce
e applausi d’ali. Ho firmato
la vita umana
in semplicità. Argentea
guizzante in brulichio
che canta l’urlo
e il gemito.
Domenica Luise (Mimma)
( Quadro di Domenica Luise, olio su tela, 70 per 50 )
(Domenica Luise o Mimma)
La mia anima in parole. A coppa
bevo l’universo
regalandomi alla terra, all’acqua
e al sole. Gorgheggio il canto
dell’usignola stonata
senza infiltrazioni di gloria per me, che abito
nel fiore di campo e mangio nettare,
basto così
alla mia brevità. Fiamma
non ha marito né figli, allora
arde di musica in se stessa.
Domenica Luise o Mimma
(File di Domenica Luise)
Questo senti e vedi, cruenti odori
che hanno radici
e nella penombra del sonno
un tic tac appeso alla parete.
Dalle persiane filtrano i barlumi
con occhi automobilistici
a imprecare la fretta. Ho impacchettato
le mie dolcezze
su righi storti
perché la cavallina ammaestrata
ha ricevuto una nerbata e una blandizia
entrambe fasulle.
Adesso
in silenzio
tra il sacco
la cenere
e la pasta sfatta
avanzata da ieri. Ho il pensiero
spennacchiato cigno implume
a chiudere la mia nota.
La voglio bianca, conviene alle fanciulle.
Materia, antimateria, amore
disamore. Terra
cielo.
Basta.
Domenica Luise o Mimma
(Quadro di Domenica Luise, olio su tela,
70 per 50)