Non è obbligatorio che la poesia debba essere così o cosà: principalmente è libera di sincretizzare il passato e profetare il futuro con la parola presente.
Le decorazioni cadono e rimane la sostanza pregnante, questa è la poesia universale, non legata alla moda spiccia odierna. Guarda Dante: che sintesi teologica e storica agli albori della lingua italiana.
La poesia è visionaria: la parola provoca un’immagine interiore o lo spettacolo esterno diventa parola profonda, anche questo, in poesia, è universale: guarda Virgilio e la passione di Didone per Enea o all’inizio del De rerum natura di Lucrezio quegli agnellini che saltano nel prato percossi nel cuore dall’ebbrezza del latte.
Quando il concetto di poesia è saturo, decade, ma è soltanto il riposo del campo che si prepara al nuovo. Guarda il milleseicento: la parola si contorce, sale, scende, cerca metafore strane, opulente e forzate, ci vorranno dei bei secoli per arrivare ai concetti di espressività e sintesi odierni, tuttavia oggi siamo in bilico sullo stesso precipizio: sembra che la poesia abbia detto nuovamente tutto, allora l’abbiamo ridotta togliendo articoli, punteggiatura e aggettivi, ma anche questo è uno stupido artificio esterno e mai l’essere umano poeta potrà dire tutto dell’umanità e di se stesso, c’è sempre l’imprevisto e l’ancora impensato e non immaginato.
In quanto alla scrittura ermetica, non è tanto difficile arrivarci per chi conosca l’analisi del periodo. Basta lasciare sottintesi i verbi e il gioco è fatto, ma questa tecnica è fasulla. L’ermetismo serve al mistero umano come i responsi della sibilla cumana, è poesia universale, che dice per accenni e per indovinelli lasciando le domande aperte ad altre domande e collegando gli eventi del presente a quelli del passato perché la storia li ricordi: le migliaia di morti del Nepal sono uguali alle vittime di Ercolano e Pompei come la poesia di oggi, che proclama il destino umano, è uguale a quella di ieri, guarda Mimnermo: Noi, quali foglie che il vento trascina…
Domenica Luise
( Elaborazione grafica di Domenica Luise su un proprio disegno)