Libera

Farfalle 6

Il segno dell’infinito, il dna
la spirale della galassia
una nessuna e centomila, radici
e vita dalla morte e dalla vita
entrando uscendo e rientrando. Abissi
e musiche dove spazio e tempo
si annullano. Canterelliamo
rintocchiamo fantasticando
il poco immaginabile. Togliamo
i ceppi alle mani, ai piedi
e al cuore. Adesso vado
e non se ne accorgono nemmeno
portavo il mantello dell’invisibilità
come nelle favole.

Volevo scrivere, è notte, quasi mi addormento sul quaderno
e buon riposo alla mia tempesta.

 Guardo negli occhi la solitudine
che non mi spaventa, è pietosa
e mi prende
con dita senza carne e parole senza sillabe. Mi raggomitolo
su questo letto
che raccoglie il sussurro della farfalla.

Ma sogno la danza.

Domenica Luise

 

(Quadro a olio di Domenica Luise)

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L’abbagliamento

Una farfallina bianca

La poesia di terra e di sole
acceca una farfalla bianca ballerina
che porta l’acqua come le donne antiche
faticosamente sulla testa, nelle campagne
all’alba o al tramonto, non so.

È povera, ha soltanto il volo
fra i fichidindia
e d’altro non si ricorda, qui il dolore
concima l’amore giocando
stranamente, così
il respiro sbatte le stoppie
dove dico quest’incarnazione che io sono
e mi spargo.

Domenica Luise

(Quadro a olio di Espedito Luise)

Avviso urgente, se fate clic su questo link:

http://radioalma.eu/brussellando/?p=1190

troverete l’intervista a Cristina Bove, che parla del suo ultimo libro di poesie: Mi hanno detto di Ofelia.
Qui è la donna morta protagonista più che Amleto, è in lei il potere della poesia che si lascia in testamento attraverso la vita.
Tutti vogliamo manifestare a Cristina, ancora una volta, ammirazione per la sua poesia e affetto grande per la persona con cui scambiamo preziosi momenti di ispirazione.

Domenica Luise

La nuova stagione

 Frutta con bambola

L’uva è matura adesso, d’oro e nera
a diventare vino
per la bambola dei melograni, che porta
il suo cappello da passeggio sulle gambine storte
e guarda
dinanzi a sè con occhi di vetro
nel viso di porcellana.

I frutti segreti, amari fuori
e  aggrovigliati dentro in altre membrane
anch’esse amare,  ma non come la vita
quando mangi la scorza e tutto
diventa un grigiore marroncino
e la bocca piena di cemento
immobilizzata nel sorriso e la spalla
madida delle lacrime altrui raccolte
a secchiate.

Buon appetito, poetessa dell’amore che nessuno vuole.

Il vino inacidito
e la bambola è lesionata. Voglio
cambiare tavolo. L’inverno è arrivato
davvero. Prendo un fiammifero
per il mio corpo di paglia,  distruggere
purificare  ricreare.

Domenica Luise

(Quadro di Domenica Luise, olio su tela, 70 per 50)

 

Donna

Avviso urgente: sul giardino dei poeti di Cristina Bove sono state pubblicate alcune mie poesie recensite da Flavia Isetta, se volete farci un salto ecco il link:

http://giardinodeipoeti.wordpress.com/2012/09/14/domenica-luise/#comments

 

L’ombra del mio cuore sulla luna
a crateri che trasudano vita, fonte
di fiumi dolci.

La terra così si sposa al cielo
ed indossa l’anello.

Domenica Luise

Quadro a olio su tela di Domenica Luise, elaborazione grafica di Domenica Luise

 

Polline

Scrivo poesie senza perché o così poco
da essere nulla. Polifema con un solo occhio
a lente d’ingrandimento, guardo
e penso. Dentro fuori dentro
il minuetto immobile, passo a due
dove l’altro è amore dolore gioco
che sono io. Saltellante
sulle ferite dei miei piedi di ballerina, quasi
a volo
paroleggiando.

Tutto questo biancore con l’aureo suo centro
da dove mi diparto.

Domenica Luise

(Quadro di Domenica Luise, olio su tela, 70 per 50)

 

Di silenzio

 La notte gira blu. Il sonno
umano che dà
pace, si chiudono
i pensieri. Ah, l’amore
a stilettate di fuoco.

E i ricordi di quando
non avevo ricordi, ma vita.

E tu
chi sei perché
dove quando? Sottigliezza
o invisibilità.

Mi ammanto. E spremo l’anima
come un tubetto di dentifricio.

                                       Domenica Luise

(Quadro di Domenica Luise, olio su tela 24 per 30)

 

Manette

 

Senti il fragore dei gabbiani
e il volo. Gridano, gridano
come umani affamati di libertà
non raggiungibile.

Questo mare che sbatte e picchia
e si ribella mugghia, mugghia
in se stesso privo
di pace. Vorrei, ma non so
e non posso. Troppo serrato
il collo della bottiglia al pianto.

 I pensieri di alghe
vanno e vengono  aggrovigliati
dalla catena ineluttabile.

 Lo chiamiamo destino.

Domenica Luise

(Quadro di Domenica Luise, olio su tela 70 x 50)

 

Incomprensibilità dell’indicibile

Com’è possibile che esista
tutto questo? E il cuore umano
è ben più abissale dell’universo.

Nel mio batte un’usignola stonata
in canto strano.

Triturazioni.

La poesia non può essere capita, non è
nella sua natura. È sola
nell’immenso.

Bolla di sapone soffiata e bacio al sangue.

Un dna intrecciato che mai si dice
eppure tocca da midollo a midollo
o inesprimibile parola per sordi.

                                                                                                       Domenica Luise

(La ballerina azzurra, olio su tela di Domenica Luise, 70 per 50)

Il Bambino


Asciugo quel sangue versato

dall’anima. E la sera

accende il silenzio, ne respiro

sussulti e segreti. Il mio petto

 è un’amaca che ti culla.

Ti scappa un vagito nel sonno

e mordi il mio capezzolo

mangiando un po’ di mamma. Col dito

 accarezzo la tua guancia

che mi trafigge e tocco

la bocca in abbandono.

Così

io vengo a te nel bacio. Guardami.

 Il culmine dell’amore

è che Dio si faccia Figlio a me.

                                                                                              Domenica Luise

(Madonna con Bambino, olio su tela di Domenica Luise)

Pieni di vita

La danza dell

 
I pennelli consunti usati da sempre, ne ho uno
a cui è rimasta una puntina dura
e non inutile. Sono carichi di noi
come un vecchio albero verde. Ondeggiano
pensieri ricordi dolori e quelle attese
infinite.
 
Oggi che giorno è, quanti ne abbiamo
di uguali a ieri domani mai sempre.
 
I colori dei miei quadri mi braccano
 intorno e dentro. Pennellate
innocenti venute dalle sabbie mobili
a sorpresa e appiglio. Una fanciulla
bianca, che si moltiplica
e cade nell' infinito. Addio, cari
ci sono troppi arcobaleni e urgenze
e mi lambiscono fiamme attraenti. Vi lascio
parole dal silenzio e colori dal buio.

                                                    Domenica Luise

                                   (Quadro di Domenica Luise, olio su tela)