Notte. Il conto non si chiude mai, c’è
sempre ancora un desiderio un debito
una speranza qui o lì. Un tailleur
di cady di seta da fare per il matrimonio
o la medicina giusta. Così
andiamo
delusi sdentati artrosici
necessariamente finti gli uni con gli altri
a sorridere quando vorremmo piangere
annoiati bisognosi mendicanti
di un amore introvabile. Mai soddisfatti.
Ogni notte alle tre mi sveglio.
Mano a mano perdiamo l’innocenza
e i fiori si asciugano in conoscenza storta
da fanciulla a vecchia. Ma
è ancora primavera, una volta ballavo
fra le rose.
Domenica Luise
(Elaborazione grafica di Domenica Luise su un proprio disegno a china)