Marmellata di amarene calda di sole, lunghissimi
rami di rosa scarlatta gigante che si versa nell’aria
in profumo d’altri tempi e d’altre storie tutte uguali. Spine
e petali sfogliati rapidamente in fiato
afflato e morte. Sì: amore e morte
hanno una sillaba in comune.
Le metafore
entrano ed escono dai righi musicali storti con chiavi di violino
indisciplinate senza posizione e il gregge di pecore nere
ride dell’unica pecora albina con gli occhi celesti
innocenti fuori spazio tempo e razza.
È una fanciulla che balla scarpette rosse perché portata dai piedi
feriti, una pietra piatta a rimbalzo sullo stagno verdastro
viscido gracidante asprigno al naso, la vita
è opaca per i più, ma brilla
a sorpresa e talora per qualche attimo, forse anche un’ora.
L’estate incalza al mattino quando si svegliano gli uccelli sugli alberi
qui intorno e attraverso la finestra
con le persiane socchiuse io sento che ora sia
e trattengo il mio cinguettio sulla bocca. La piccola gatta
bianca e nera mi chiama, vuole le polpette
e carezze anch’essa. Amo i fili d’erba
uno per uno.
L’abito è quasi finito, sono gli ultimi punti
con ago di dolore arroventato d’amore. È soltanto un gioco
non dicevo sul serio, io scherzavo.
Domenica Luise
(Elaborazione grafica di Domenica Luise. Se volete ascoltare un canto di gioia
inventato e cinguettato da me, fate clic su questo link: http://beatiipoeti.blogspot.it/ )
Buona estate a tutti, vado in vacanza anch’io, mi limiterò soltanto a rispondere se qualcuno mi commenta sia su questo blog che ricambiando il commento e nel frattempo voglio dipingere a tutto gas. Un abbraccio e tenetevi pronti per il primo settembre. E il mio solito consiglio: viviamo felici.