Poeti di oggi, Antonella Montagna: Il grembiule

 Prima lo gridai
il mio dolore,
poi lo squarciai
con ragli d’ugola
ubriacona.

Poi lo silenziai
con l’ago dell’orgasmo
cruna del passaggio
nella lunga notte dell’anima.

Poi lo parlai
e dissi che era antico
quel dolore,
e dissi che era
giovane di vita,
pietra dura,
muro storto,
un singhiozzo
senza consolazione.

Poi lo scrissi
su un libro rosso
e i professori
dissero: brava!

Ora puoi vestirti
di professione,
ora hai il potere
e lo stemma dell’Istituzione.

Oh no, signori professori!
Io come don Tonino
il grembiule
vesto tra i bambini,
la pratica dell’Amore
non contempla luccicanti stole!

Il dolore è un urlo umano, uno squarcio come se un raglio di asino ubriaco si trasformasse in ferita: la poetessa cerca metafore adeguate, che le sfuggono diventando surreali e incisive oltre misura. I suoni delle sillabe evidenziano lo stridio dell’anima. Ed è anche vero che, a questo punto, dopo il grido umano-animalesco, il dolore viene taciuto. La  verità è che il dolore nostro ci concentra in autocommiserazione lucida e approfondita mentre quello degli altri ci stanca, ci annoia e talora ci esaspera. Raramente proviamo la compassione e altrettanto raramente la riceviamo, in questo non siamo particolarmente miserevoli: è autodifesa, voglia di evasione, bisogno di pace. Quindi mettiamo a tacere il dolore: ” Poi lo silenziai”, strano verbo messo qui, ma tanto più efficace, mi fa pensare ad un’arma fornita di silenziatore, e tale è il dolore: un’arma nelle nostre mani, pericolosa perché pronta a uccidere sia e soprattutto noi stessi, ma anche quelli che ci stanno intorno.
“Poi lo silenziai con l’ago dell’orgasmo”: anche questa è un’espressione insolita ed efficace. L’orgasmo o pienezza della vita nel suo culmine diventa un ago regolatore del dolore, che viene ridotto al silenzio come se non ci fosse, anche se in realtà su questa terra niente e nessuno può eliminarlo, soltanto narcotizzarlo, e ciò che narcotizza il dolore è l’amore, qui inteso come passione e “cruna del passaggio nella lunga notte dell’anima”,  l’amore è l’unica galleria che permetta di oltrepassare la montagna e di vedere la luce dall’altro lato, è liberatorio, è la cruna per il filo di Arianna, che fa uscire l’innocente dal labirinto.
Soltanto dopo l’esplorazione profonda del dolore ed il suo silenzio il poeta può dirlo traducendolo in parole, il primo attributo del dolore è “antico”: giusto. Da sempre la vita è stata impastata con la morte e il sogno con la delusione, sì, antico, ma “giovane di vita”: sempre fresco, appena sviluppato con radici imperterrite dentro l’uomo del ventunesimo secolo così come in quello preistorico.
E dopo ancora, alla fine, la poetessa scrive il dolore in un libro rosso come il sangue dei Cristi sparsi su questa terra che gronda. E i professori le dicono: Brava! Così giovane e già così cosciente, che belle poesie, adesso puoi fare parte della nostra oligarchia artistica.
In questo punto della poesia intuisco l’amarezza: quei professori poetici hanno delle regole alle quali non si sfugge. Io non so cos’abbia in mente la poetessa che mi permetto di leggere né cosa le sia accaduto, so soltanto che ha il coraggio di rifiutare tale privilegio di casta e preferisce, come don Tonino, indossare il grembiule dell’Amore a lettera maiuscola “tra i bambini”.

                                                                                                 Domenica Luise

12 pensieri su “Poeti di oggi, Antonella Montagna: Il grembiule

  1. Pingback: Domenica Luise: Poeti per don Tonino Bello – Antonella Montagna | Neobar

  2. trovo questa recensione fatta con cuore appassionato e mente lucida.
    ti ringrazio perché mi hai dato modo di comprendere ancora di più ogni recondito significato del testo di Antonella.
    non aggiungo altro alla squisita analisi di Mimma.
    grazie ad entrambe.

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  3. Bellissima poesia, il dolore che si tramuta in dolcezza ed umiltà, consapevolezza della vita.
    Una metamorfosi lenta e complicata ma che porta quasi alla serenità.
    Un abbraccio all’autrice e a Mimma che con amore accoglie l’anima dei poeti, kiss

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  4. Questa pregevole e meravigliosa poesia ci fa soffermare su quell’ attimo chiamato dolore, un canto liberatorio e battagliero in un crescere di sensazioni nutrite ma, innocenti e pure.
    Un testo che unisce la dolcezza del cuore all’amarezza della vita.

    Complimenti a Te Mimma x questa bellissima tua recensione che ci fa entrare dentro il sentimento della poetessa, sentimento che a volte non riusciamo a leggere negli occhi del prossimo.

    Buon WeeKend a te e a tutti coloro che passano ici.
    ♥ vany

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  5. Grazie a Mimma per questo dono, quest’ennesima lucida disanima di una poesia che scava e va in fondo; come nelle corde di Antonella, impegnata nel sociale e autrice coerente con una visione della vita che trova molte affinita’ nell’opera di don Tonino.
    un caro saluto
    Abele

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