Poeti?

 

Sembra che tenere un blog di poesia sia prestigioso e gli aspiranti poeti
sono tanti.
Meno valgono e più trovano clienti ai quali piacciono i pochi contenuti
e la forma raffazzonata.
Copiando a dritta e a manca dalle opere minori dei grandi poeti,
uno di costoro vinceva i concorsi, il che dimostra la preparazione
letteraria dei presunti giudici.
Un giorno mi aspettò in agguato all'ingresso della scuola e mi consegnò
un mazzo di fogli chiedendomi un giudizio, risposi che erano belle, e difatti
lo erano, per quella volta aveva saccheggiato Ungaretti, nientepopodimeno.
Allora, senza perdere tempo, mi chiese di correggerle, e difatti i versi
erano belli, ma senza connessioni sintattiche, risposi che io
non correggevo i poeti (e nemmeno i prosatori: chi vuole scrivere
faccia da sè). Allora mi diede un fascio più corposo di altri fogli.
Presi tempo, ogni mattina mi aspettava all’entrata, le prime volte salutava,
col passare dei giorni si preoccupò e mi chiese se avessi letto le poesie,
risposi di sì e gli domandai  se fosse tutta farina del suo sacco.
Sbalordito rispose: <E chi ero io? Alessandro Manzoni?>.
Magari Alessandro Manzoni no, che so io, Tizio de Caio oppure il
signor Smith, Giovanni, Mimmo o Franceschino, in ogni caso se stesso.
Gli riconsegnai il malloppo e non so quanti altri concorsi abbia continuato
a vincere. Mentre scrivo un dubbio atroce s’insinua nella mia mente:
avrà imparato a usare i congiuntivi?
Ma se li ignora nello stesso modo in cui io sconosco la fisica dei quanti,
non so che dire.
Via, ragazzi. Ma come si fa?
Poi ci sono quelli che copiano documentandosi sui libri e sui blog altrui.
Alcuni pochi sono in grado di rielaborare, gli converrebbe
mettersi in proprio scavando in se stessi anziché nelle cose degli altri
oppure rimarranno a vita nella mediocrità o poco meno.
Per i puri copisti il discorso è diverso: smettetela e basta perché prima o
poi qualcuno più sveglio se ne accorge e sarete svergognati coram populo.
 
                                                                              Domenica Luise
 

PS: Coram populo significa davanti a tutti, è una frase idiomatica latina che
mi è scappata e la lascio perché mi piace, ci sta bene, aggiunge
una qualche solennità sarcastica.
 
 
 

17 pensieri su “Poeti?

  1. sante parole, Mimma!
    purtroppo ce n'è tanta di gente che scopiazza
    ma la peggiore è quella che elabora, rimaneggia, credendo di rendere proprio ciò che ha preso da altri, idee comprese.
    purtroppo quasi sempre si riconosce la matrice che ha "ispirato", ma tanto chi plagia, in un modo o nell'altro, crede di essere migliore della sua fonte…
    ciao
    buona domenica
    cri

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  2. Condivido in pieno quello che hai detto, il mondo, anche quello della poesia, è pieno di "copioni", persone che smanacciano tra i versi altrui essendo incapaci di scriverne di propri.
    Sono copiati i gioielli di Cartier, i vestiti di Valentino, le musiche, i quadri e quindi anche le poesie, fa parte dell'andazzo, però il guaio è che questi "copioni" hanno successo, un successo del tutto immeritato.

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  3. Grazie, care, per la vostra partecipazione. Già, l'episodio è avvenuto proprio così come l'ho raccontato, dialoghi compresi. Tutto quello che in questo blog presento come "testimonianze" è rigorosamente vero nei minimi particolari, non c'è mai una minima coloritura o abbellimento o imbruttimento. È una mia regola morale: mai mentire. Talora, è vero, vi nascondo le cattive notizie per non aggiungervi pesi. Ho visto ieri mia sorella Iole e camminava agilmente (sempre nel girello) , appoggia il piede della gamba fratturata con naturalezza, mi ha ringraziata perché vado a trovarla anche adesso che sta meglio. L'ha vista bruttissima. Di Iole vi ho parlato solo quando è stata benino, anzi ve l'ha raccontato lei stessa in un commento. Ai sei mesi ci sarà un ulteriore controllo  e se la guarigione sarà completa ieri ha detto che farà su questo blog la sua bella testimonianza positiva. Perché abbiamo bisogno urgente di sperare, amare e sorridere.
    Tornando ai copisti: certo che hanno fortuna, le loro energie non sono incanalate e direi bruciate, sia pure amorosamente, nella creatività, ma nel gioco d'astuzia. Orazio scriveva: non omnes possumus omnia, che vuol dire: "Non tutti siamo capaci di fare tutte le cose". Io mi perdo subito d'animo con la dichiarazione dei redditi, sia pure elementare come quella mia,  ma non mi ha fatto nessuna impressione un affresco da dipingere su un muro di oltre cinque metri quadrati con tutte le fanciulle (cercate affresco nelle categorie) che ballano e senza bisogno di bozzetto. Ecco. Per questa ragione ingiusta riescono più i copisti dei genuini, pigliamone atto e quando ci inseguono coi loro fogli diciamogli recisamente di no, se si offendono peggio per loro.

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  4. Ci sono poetesse meravigliose e altre…….. meno…perchè 😦
    Ma perche a me!
    Scherzo Mimma 😦
    Buona notte!
    PS ho avuto problemi di…linea stasera, avrei voluto commentare prima!

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  5. Che bello cominciare la giornata leggendoti! Hai scritto una sacrosanta verità impastata di ironia piacevolissima; ciò che non capisco è quale soddisfazione provino gli usurpatori di parole altrui: la farina del sacco altrui non costa fatica ed allora dov'è il piacere? Vincere un concorso senza merito alcuno non è gratificante, se poi serve ad incamerare quattrini nelle tasche allora si spiega tutto, ma avere un blog scoppiazzando i post, a che serve? Non riesco ancora a capire il genere umano!
    Mi piace Il "coram populo", è perfetto.

    buon inizio settimana
    con affetto
    annamaria

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  6. conosco poco della poesia e non saprei proprio distinguere chi copia.
    ho scritto quatro o cinque "cose" ma non credo si possano chiamare poesia, però mi sono lasciato trasprtare da quello che mi  veniva in quel momento e 'l'ho messo su carta. Come spesso succede è la musica che  mi lancia nello scrivere qualcosa , è il vibrare delle corde del  cuore nell'ascolto  di una frase o una sequenza particolare di note sugggestive.
    A volte per i miei racconti ritengo necessario riportare suddette frasi e relativo link musicale, credo che aiuti il lettore ad entrare in sintonia con ciò che voglio comunicare, il mio desiderio è quello di fargli provare le stesse emozioni che provo io.

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  7. Buongiorno signore e un signore, ben trovati. ieri sera, proprio prima di coricarmi, gironzolando su internet ho trovato il mio racconto "L'angelo, il muratore e la poetessa" pubblicato su un blog di angeli senza firma così come stava. Io firmo quello che scrivo, perché loro hanno pubblicato tutto e tolto soltanto la firma? Se cercate su internet il titolo del racconto lo potrete leggere con comodo, l'ha riportato anche Renzo Tramaglino, ma con tanto di firma e consenso. Non si fa così, l'autore viene eliminato in una copiatura selvaggia e in malafede. Possono scrivere un commento su questo blog che ccuro quotidianamente, questo mai. Possono chiedermi il consenso con un PVT, troppo disturbo. Pigliano e copiano. Farò tutto il mio possibile per creargli dei fastidi.
    Un'altra cosa è fare dei link musicali o letterari che siano alle opere altrui per una pienezza del cuore. Nessuno si appropria di niente, semplicemente si attinge ad una ricchezza comune.  Ma che significato ha rubare, e poi su internet, dove basta cercare il verso di una poesia e te la ritrovi scodellata col nome dell'autore? Io fonderò una casa editrice e pubblicherò tutte le mie opere.

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  8. Molto chiaro, molto preciso; del tutto condivisibile. Però  con la poesia non fai soldi; i poeti sono per lo più considerati dalla gente al massimo come degli individui bizzarri; allora cosa ci guadagna chi scopiazza? Quale la soddisfazione?
    Di conseguenza, a parte qualche raro individuo che lo fa perché non è molto sveglio oppure vuole divertirsi a provocare, sono propensa a credere che gli altri stanno cercando di far poesia, sono alla fase delle esercitazioni e non hanno ancora trovato una loro strada del tutto originale ( se mai la troveranno ). Del resto ciò è successo anche a coloro che poi sono diventati "grandi". Insomma quel tuo conoscente senza congiuntivo, che ti chiedeva aiuto, mi fa un po' tenerezza.

    ciao

    franca

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  9. Oh, Mimma! Sono ritornata e ho letto il tuo intervento n.9. Ora capisco meglio. Sì, questo che racconti capita in Internet e dispiace molto all'autore.
    A proposito della casa editrice…forse tra un anno o due andrò in pensione e non ho dimenticato

    franca

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  10. Ah, ah, ah, mi sono fatta due belle risate. Quando ieri sera ho scritto il commento qui sopra e ho accennato a Renzo Montagnoli, nella rabbia l'ho chiamato Tramaglino…ci mancava solo che io diventassi Lucia Mondella, un personaggio che anche in giovane età mi stava sulle costole. Ah, le costole, me ne sono ammaccata un paio la settimana scorsa prendendo una caduta memorabile tra l'archetto della cucina e la scrivania del computer, un po' più avanti e avrei sfondato lo spigolo con la testa o lui avrebbe piuttosto sfondato me, che perdita per internet. Lasciamo stare, le costole fanno ancora male, ma non mi sono rotta niente. Già, la casa editrice va fatta, ma copisti, lì dentro, non ne voglio. E nemmeno imitatori del sudore altrui. Ci saranno, in diverse città, gruppi di redattori anonimi e il giudizio sulle opere deve essere concorde. Voglio vedere chi si salva.
    La poesia è una cosa seria e se uno è cosciente di non essere pronto deve aspettare e studiare, grammatica compresa.

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  11. Hai perfettamente ragione cara Mimma ad arrabbiarti, non si fa così.
    Mi auguro che tu possa riuscire a dirgliene quattro a questi copiatori.
    Un sorriso
    un abbraccio
    a presto
    Chiara

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  12. Renzo Tramaglino, ah, ah,  volevo dire infatti
    Ma che gusto c'è a copiare, boh, ma sai che a volte, e poi ne parlammo alcune volte nelle  email, ho paura, leggendo le poesie degli altri, che involontariamente
    mi rimanga impresso qualcosa e la riscriva. Se me ne accorgessi la cancellerei subito…
    Preferisco essere mediocre, ma con i miei mezzi .
    Capisco la  tua indignazione sul tipo che ti ha copiato il racconto, era successo ad  Annamaria Tanzella, tempo fa, certo che i nervi mi salterebbero

    Auguri a Iole, mi fa piacere che migliori

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  13. L'hanno tolto subito dopo le proteste, sempre senza interpellarmi né chiedere scusa né niente. Tempo fa anche la favola dell'usignola stonata è stata riassunta malamente e sotto hanno messo la mia firma, sempre senza chiedere il permesso. Però la signora, una volta smascherata, ha chiesto perdono pubblicamente via internet. Uffa. È proprio tanto difficile un po' di netiquette?
    Paolam, tu hai ragione, bisogna variare molto la lettura delle poesie, intanto scegliere i grandi, italiani ed esteri, senza soffermarsi sul preferito perché si finisce con l'imitarlo. Pensa che i miei allievi leggevano I promessi sposi in due anni, negli ultimi sei mesi ritrovavo nei temi lo stile di Manzoni.  Ne ridevamo insieme.  Però, se uno vuole scrivere di suo, sa come fare e raggiunge uno stile personale con naturalezza. Paolam, non mi sembra che tu corra rischi in questo senso! Continua così e sempre con fiducia e gioia.

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