La terra bella, universo ed uomini

 La terra bella

La terra ha un cuore di fuoco, che batte irruente, ed una circolazione di mari e di fiumi, e seno di grandi monti e ventre di precipizi e capelli di alberi con piante e ornamenti di fiori e fa la ballerina nell’universo correndo chissà dove.
In questa meraviglia l’essere umano dà e riceve il proprio tepore: pensa, parla, agisce, comprende, dona, riceve ed anche soffre.
Ci aggiriamo dentro un universo di cui non conosciamo l’origine, l’inizio e la fine e dove tutto corre, nasce, cresce e muore, stelle comprese.
Ogni tanto da questa terra parte una sonda verso qui o lì, scopre nuove meraviglie, ulteriori grandezze e lontananze calcolate in anni luce.
Chissà quante altre forme di vita ci sono e chissà dove. Altrimenti a cosa servirebbe tutta questa enormità?
Stanotte ho fatto un sogno: precipitavo in un cielo azzurro, il panico mi ha svegliata.
Siamo qui brevemente. Ieri, in televisione, hanno fatto vedere una vecchina di centoquindici anni, cent’anni fa era una ragazza, e che cos’è un secolo in confronto ai tempi dell’universo? Dice Dante: meno di un battito di ciglia.
L’universo scoppietta sparando intorno i propri colori e novità, ma già su questa terra mica abbiamo esplorato tutto quello che c’è. Scopriamo sempre nuove specie di animali grandi, piccoli, strani e comunque belli così come scopriamo nuovi pianeti intorno ad una propria stella.
Possiamo continuare a stupire chiedendoci: come siamo arrivati qui? Per me l’evoluzione completa la creazione divina senza opporsi e sento dentro tutta questa vita una profonda armonia.
Dovremmo trillare di gioia come un usignolo in amore, altro che guerre, avidità, imbrogli e menzogne.
Che siamo limitati e mortali è una cosa sicura, che aspiriamo a ben altro è ugualmente evidente, ma i soldi e il potere ne sono un pessimo surrogato perché soltanto l’amore dà e riceve felicità.
Amare tanto da amare senza essere amati né sentirsi amati: è questo il miraggio di pochi pazzi al mondo.
Il punto di arrivo dell’uomo e della donna.

Domenica Luise

(Elaborazione grafica di Domenica Luise)

7 pensieri su “La terra bella, universo ed uomini

  1. Sono pienamente d’accordo. E forse, in tanta immensità, quel punto d’arrivo potrebbe essere l’inizio di un nuovo ciclo, una ri-partenza verso l’inimmaginabile.
    Un abbraccio
    (come stai?)

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    • È vero, quel punto di arrivo è un’ulteriore partenza verso un inimmaginabile interiore così come nell’universo materiale ogni arrivo è un’altra partenza. Tutto questo è esaltante e sazia la sete umana di sapere e di vedere assetandola sempre oltre. Siamo fatti così. Saliamo sull’Everest e poi saliamo ancora e scendiamo nella fossa delle Marianne e cerchiamo gli antichi tesori e le vestigia dei tempi andati, l’insetto imprigionato nell’ambra e i denti della tigre estinta. Oppure cerchiamo la poesia dentro di noi e degli altri prima e durante la nostra breve vita, troppo breve per tante cose che braccano la nostra intelligenza.

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      • Dimenticavo: sto decisamente meglio, traballo di meno nel camminare dopo la brutta caduta faccia a terra che ho fatto quindici giorni fa, l’ematoma si è riassorbito del tutto e, se tocco la faccia, non sento più male, ma il meglio è che, poiché volevo rialzarmi da terra da sola, ho mosso le braccia aggrappandomi a tutto quello che incontravo strisciando per terra: tavolo della cucina, mobili della cucina, poltrona, divano, scrivania del computer grande sul quale faccio la mia grafica, dopo un’ora e un quarto di stenti non ho potuto fare leva su nessuna delle due gambe, ma ho migliorato i movimenti delle braccia, praticamente mi ero bloccata con forti dolori specialmente alla spalla sinistra e avevo la risonanza magnetica prenotata per fine gennaio per sospetta lesione, invece me ne sono liberata da me. Come vedi non tutti i mali vengono per nuocere. Dopo un’ora e un quarto mi è venuto il pensiero che potevano arrivarmi i crampi, i quali mi terrorizzano perché sono dolorosi, ho strisciato sul posteriore fino al letto, ho tentato di alzarmi per un’ultima volta, niente da fare, allora mi sono messa il tappetino sotto le gambe per tenerle più calde e ho telefonato per essere aiutata, avvisando che non mi ero fatta niente (verissimo), solo avevo un po’ di sangue sulla faccia: due grossi bozzi in fronte, subito divenuti abnormi e uno o tutti e due con piccola ferita, ho sentito scorrere il sangue negli occhi, ho toccato e mi si è riempita la mano, io faccio l’anticoagulante, insomma, ero molto coreografica, Enza è arrivata al volo e si è buttata le mani ai capelli vedendomi sorridere rassicurante (sono molto coraggiosa…quasi) con la faccia bagnata di sangue ormai coagulato. Uffa, adesso sto bene, ho iniziato un po’ di fisioterapia, ma c’è una forte umidità che mi danneggia non poco.
        .

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  2. ciao Zietta,
    …” seno di grandi monti e ventre di precipizi”…
    questa frase mi ha colpito molto e si allaccia a un altro passaggio significativo di questo tuo eccelso post: “ma già su questa terra mica abbiamo esplorato tutto quello che c’è”.
    Dovremmo riflettere a lungo su un fatto, siamo giunti ad esplorare altri pianeti, sulla Luna ci siamo addirittura andati, tuttavia nessun uomo è mai sceso negli abissi oceanici, la tecnologia ci consente di viaggiare nello spazio ma non ci consente di scendere nel ventre dei nostri mari, una ampia, immensa area “off limits”. Non ti pare cosa strana, filosoficamente parlando???

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    • Sì, caro TADS, e “strano” è l’attributo giusto per tutta la nostra esperienza di vita su questo pianeta che schizza nell’universo come un pazzo circondato dalla propria galassia. Chissà Dante che Divina Commedia avrebbe scritto se avesse conosciuto l’astronomia “vera” e che le cose stanno ben al di sopra di quanto si sapeva ai suoi tempi o si credeva di sapere.
      L’infinito è ben più infinito dei nove cieli. Strano è come si fanno i bambini, se ci pensi, e strano è che esistano i batteri anaerobi. Tutto pulsa. Quanta vita dentro e intorno, malgrado le umane stupidità, come scompaiono le nostre miseriole di fronte a tutto questo e come dovremmo chiedere perdono a qualunque Dio di qualunque religione oppure a noi stessi, se ci reputiamo dei.

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  3. Amare tanto accettando di non essere amati è molto difficile e doloroso. Tutti abbiamo bisogno di sapere che qualcuno è interessato a noi tanto da volerci almeno un poco di bene. Sicuramente amore chiama amore e donare rende felici tanto quanto ricevere ma si sa, siamo umani, e la sofferenza è sempre dietro l’angolo…
    Sono contenta di sapere che tu stia meglio. Anch’io mi sono rimessa dopo la caduta dalla bici, ma ci sono sempre nuovi problemi che arrivano e in questa vita non c’è mai pace, purtroppo.
    Un abbraccio!

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    • Qualcuno che ci voglia un po’ di bene c’è sempre, non sempre c’è la comprensione, specialmente quando si trova qualche maldicente che sibila e sibila contro di noi. Può essere invidia, interesse, pura cattiveria, questa gente prolifica ovunque, l’unica è stare lontani ed evitare il più possibile i contatti. E spesso sono quelli che sembrano più innocenti.
      I problemi che arrivano ci stuzzicano a fare meglio: prendiamola così.
      La salute si va riprendendo dopo una buona cura di vitamine e un po’ di ginnastica dolce, con la quale intendo continuare.
      Avere pace? Ah, ah, ah. Ma poi cos’è la pace, quella perpetua dell’al di là?
      Un abbraccio e un invito all’allegria del Natale che si avvicina, il Natale vero, del cuore acceso dalla speranza.

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