Rose della roccia

Rosa della roccia

Talvolta siamo lava che scioglie la pietra
e rose nate contro natura, stillanti
con le radici nel fuoco che non consuma
e strana vita imprevista. Nati
dalla corona di spine, cresciuti con cuori secchi, ma
all’improvviso questo fiorire
e ci guardiamo, come possono petali
tanto delicati
resistere in questa guerra perpetua
dentro, fuori e intorno? Quale potere
ha la primavera, il rialzarsi
nella Pasqua di Dio, quella vera
nuda e cruda, un boccone di pane
e null’altro. La poesia umana
non è nelle vaghezze e nemmeno nelle stranezze
o nella furia della natura: è dentro
al di là delle parole e delle forme, dove
ci smarriamo deliziosamente e vediamo, noi
drogati dalla parola e dai colori e da questa
invincibile pienezza. La fanciulla giocosa
si diverte a piedi nudi sui carboni accesi.

Domenica Luise

(Fotomontaggio fantasticato da Domenica Luise)

16 pensieri su “Rose della roccia

  1. La vita ci presenta i suoi inspiegabili contrasti: che fare? Tu li risolvi contemplandoli e facendone commovente poesia. Arte.
    Un abbraccio, Buona Pasqua cara ❤

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  2. La vita ci stupisce: dove noi crediamo non ci sia nulla di buono ecco che spunta un fiore, una rosa. Questa è la forza dell’ amore. Dio ci ama talmente, soprattutto dove non c’ è nulla ecco nascere fiori. Splendida poesia.
    Una bella metafora di vita. A volte nel dolore, nelle spine, nelle avversità della vita cresce in noi la resurrezione a vita nuova, una Pasqua di rinascita. Un abbraccio
    e buona Pasqua a te e famiglia.
    Chiara

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    • È vero, carissima Chiara: sembra che non ci sia niente e che niente ci sia mai stato, che ci eravamo soltanto illusi di amare ed essere amati, ma all’improvviso ecco la strana rosa che vive di fuoco. La rinascita è ogni giorno, specialmente nelle tempeste.

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  3. …La poesia umana
    non è nelle vaghezze e nemmeno nelle stranezze
    o nella furia della natura: è dentro
    al di là delle parole e delle forme, dove
    ci smarriamo deliziosamente …

    Buona Pasqua! e un bacio

    Francuzza

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    • Io, qui, credo di capire il significato dell’arte informale: è puntare al particolare nell’universale ingrandendolo, ma anche puntare all’universale nel particolare dilatandolo. Il concetto è solo apparentemente duro. Siamo liberi di deformare con parole, pittura, musica e altro non secondo un canone oleografico di bellezza (il sorriso ionico, la villanella discinta con l’anfora sul fianco storto e via di questo passo, la musica tutta melodica o tutta rock, ma perché non mescoliamo le ricchezze della nostra storia e dell’arte?), anche questa è una mia idea. Io lì dentro mi sono già smarrita in più modi, amore, dolore, gioco… non ne farò a meno.
      Ti abbraccio e ricambio con affetto i più sinceri auguri per la Pasqua che viene.

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  4. Un semino portato dal vento-respiro
    penetrata la roccia-indifferenza-cruenza
    trova ad accoglierlo finalmente la terra del tempo
    Si disseta con la pioggia di occhi
    e si riscalda con il sole-sentimento

    Nulla avviene per caso, a partire dalla vita!

    Bacioni da Brigida, insieme all’eco che questa tua poesia mi ha donato)
    Grazie per le tue condivisioni, sono sempre preziosissime.

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    • Cara Brigida, l’eco di questa poesia è diventata un’altra poesia, la tua, con una metafora esplicitata ad ogni rigo in maniera limpida, io credo che esattamente questo sia la comunicazione poetica moderna, dove l’ermetismo delle parole e della pittura è un velario apparente, che nasconde per pudicizia del sè. Occorre superare i limiti e ogni artificio della poesia moderna o non verremo fuori, alla luce tanto profonda da diventare oscurità e all’oscurità tanto profonda da diventare luce, quest’ultimo passaggio raramente avviene, ma quando c’è la parola e la pennellata risplendono senza più abbagliare e si realizza il sogno:leggere, capire, entrare, partecipare, creare e ricreare poesia insieme. Altro che concorsi dove l’autore scrive, vince, è pubblicato, ritira le copie e le regala agli svogliati che non sanno cosa farsene: lui scrive, lui paga le spese, lui vende, solitamente svende, lui soffre e si amareggia da solo tacendo con chiunque e nasconde le copie invendute nei recessi della libreria perché non le vogliono nemmeno regalate. Io non ci sto.

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      • Mi è stata data la possibilità di far leggere le mie poesie da un critico d’arte e letterario (collaboro con una pittrice: lei vede i colori nelle mie parole e mi ha insegnato a leggere le parole in base ai loro colori, stupenda cosa; io scrivo poesie ispirata dai suoi quadri… da ormai più di un anno).
        Un critico d’arte l’ha contattata per recensire le sue opere e lei ha intenzione di presentare le mie poesie legate alle sue opere…
        Sai che ti dico? Che mi ha fatto piacere solo perché in questo modo potrei conoscere altri pazzerelli come noi, senz’aspettarmi nulla di ché… lascio le porte aperte, sempre più che fermamente convinta che l’arte dovrebbe essere un bene fruibile da tutti e che l’artista dovrebbe essere posto nelle condizioni di lavorare e vivere dignitosamente per la bellezza che riesce a sintetizzare per la fruizione di tutti.
        Compro i libri ma non immaginerei nemmeno che qualcuno si proponesse di comprare raccolte di mie poesie… visto che sono fruibili da tutti su internet 😉
        Un abbraccio grande e in bocca al lupo per i tuoi esami.

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        • Sono così contenta che tu abbia trovato un’amica pittrice tanto di valore e ti auguro ogni soddisfazione e anche di più. Sono sicura che gli esami andranno benone, troveremo quale batterio sta facendo il monello dentro di me e passeremo al contrattacco. Un bacione.

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