L’intelligenza relazionale

pavone astratto

Permette di entrare in contatto pacifico e fruttuoso con le persone della propria famiglia, con gli estranei, con gli animali, con la terra ed il pianeta, con il cosmo, con il mistero, con Dio.
Per potere amare la vita concreta fuori di me debbo essere capace di oltrepassarmi: gli altri e le altre cose non esistono subordinati alle mie voglie ed esigenze, ma per se stessi e possono credere in un altro dio, ballare il tam tam invece del tango, usare il gonnellino scozzese al posto dei calzoni o la gorgiera invece della polo, il fondamentale è l’essere umano che mi vedo accanto o su internet, col suo pensiero, che ha un valore, sempre che sia sincero. E ogni diversità è una ricchezza meritevole di essere preservata. Nessuno può impormi il proprio dio come facevano gli antichi e nemmeno la sua lingua perché nessun uomo è migliore di un altro uomo o la sua fede è vera e quella del resto del mondo no. L’ammirazione verso gli altri unisce.
Invece la falsità tronca qualunque relazione fra chiunque, nell’amore come nell’amicizia.  Mettiamoci d’accordo: se ho sposato un taccagno che arma battaglia perché entro una volta in boutique e mi compro un vestito buono, io gli dirò che l’ho trovato al mercato fra gli scarti e amen, ma questo solo per evitare un litigio e musi, ma non può essere una condizione di vita, anche perché non è intelligente: le bugie, prima o poi, ci ritornano in faccia come un boomerang e poi nessuno mi crede più.
Mai sottovalutare l’altro, potrebbe aver capito e molto sopportato, ma a un certo punto si allontanerà necessariamente, si chiuderà a riccio e non potremo più parlare e comunicare nel profondo.
Mai pensare: tanto quella è cretina. E mai sentirsi furbi: l’intelligenza è altra cosa perché è generosa e si dona.
La furbizia vale poco, ama se stessa e la propria piccola schiera e tacita gli scrupoli con qualche carità occasionale. Non funziona così. Se qualcosa non va meglio chiarirsi, ma senza aggredirsi per ottenere che l’altro faccia quello che voglio.
Gli animali hanno sensi diversi dai nostri e sono stupendamente belli, di essi conosciamo pochissimo e ogni tanto comprendiamo nuove meraviglie.
Poi ci sono i vegetali e il resto. Non sarà l’eden di cui parlano tutti, ma anche così potremmo essere molto più felici se imparassimo a volerci bene fra noi e godere della natura nella quale siamo immersi.

 

Domenica Luise

(Elaborazione grafica di Domenica Luise su una propria fotografia)

 

21 pensieri su “L’intelligenza relazionale

  1. cara Zietta questo è uno dei tuoi post SUPER, uno dei tanti 😉

    correggimi se sbaglio, personalmente tendo a dividere la “falsità” su tre livelli, c’è quella espressa a fin di bene, come l’esempio dell’abito da boutique, c’è quella del disonesto ma comunque finalizzata a uno scopo, a un interesse. Quella che più mi lascia perplesso è la falsità gratuita, quella che non ha un senso comprensibile, né nobile né ignobile, immotivata, quella che esprime tutta la pochezza umana e probabilmente arreca danni maggiori.

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    • Ho pensato tanto anch’io a questa cosa che sottolinei, caro TADS, e sono giunta alla conclusione che tendiamo tutti a ragionare dal nostro punto di vista, com’è logico, tu sei una persona dotata di grande acutezza razionale, io di un profondo intuito artistico, ma mi sto rendendo conto che esistono altri, diciamo, effetti collaterali: il bugiardo gratuito è un ammalato, per me soffre di una specie di autismo, vuole essere preso in considerazione e allora inventa. Perciò dico che è autismo, gira intorno a se stesso. Qui non voglio proprio prendere in considerazione la falsità occasionale a fin di bene, che in fin dei conti è una forma necessaria di prudenza, L’altra falsità per ottenere il proprio, miserabile scopo è quella che è, sempre in atto dovunque davanti ai nostri occhi. La più sorprendente, per me e per te e per molti altri, è quella gratuita. E siccome non sempre si tratta di persone anche intelligenti, si contraddicono pure e così nessuno le crede più.
      Sì, sono poveri ammalati che non si possono capire razionalmente né intuire in alcun modo e con cui non si può comunicare in profondità. Pigliamone coscienza e sapremo magari aggirare i danni che fanno forse involontariamente.

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        • Sì, purtroppo: e l’hai detto benissimo in quattro parole. Ho scoperto che l’autismo incomincia con l’egoismo e procede fino alla chiusura totale su se stessi, non necessariamente per gradi nella stessa persona e nemmeno, necessariamente, come autopromozione, ma per me già l’egoismo è autismo. E per egoismo intendo anche la propria, piccola cerchia devota.

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  2. Bellissimo articolo, cara amica. Mi piace in modo particolare la tua affermazione: ” E ogni diversità è una ricchezza meritevole… ”
    Peccato che molti non lo abbiano ancora capito, un vero peccato, oserei dire per l’intera umanità vista tutta la violenza che vedo intorno…
    Credo che solo gli animali abbiano imparato che anche in queste diversità si può vivere in armonia. Baciobacio sempre per te. ❤

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    • Fossilizzarsi nelle proprie convinzioni profonde è sempre dannoso, cara farfallina, a tutti i livelli: religione (sono una cattolica convinta), poesia (amo la poesia moderna, la studio e ne scrivo). La violenza deriva dalle proprie convinzioni fossilizzate e dall’interesse senza rispetto per gli altri. Anche gli animali, purtroppo, vivono nella violenza, basta studiarne i comportamenti. L’eden sognato è ben diverso da qualunque più rosea realtà. Lì il leone e la gazzella stavano sdraiati a fianco perché la fame non tormentava la belva e nemmeno la gazzella aveva bisogno dell’erba, così l’abbiamo sognato o sperato ed è stata una soave illusione e metafora di una vita innocente.
      Io mangio la carne e il pesce per quel poco che mi serve, senza avidità, ma non mi piace questo mangiarsi gli uni con gli altri. Sento che non è la nostra vera vita.
      Ti ricambio il bacio bacio, uno per ogni tua ala!

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  3. E’ proprio vero, la nostra unicità è un bene troppo spesso avvilito, dilaniato… ad un carissimo amico (sacerdote), continuo ad affermare che noi non abbiamo difetti ma “peculiarità” …e lui? Mi ha sempre risposto che sono la solita testa matta ma il suo sorriso è un “si”, un “bell’alternativa”…
    Ho sempre pensato che le persone finte sviliscono la loro unicità e questo mi ha sempre dato una sensazione di tristezza…
    Un caro abbraccio da Brigida.

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    • I difetti, purtroppo, li abbiamo, cara Brigida, ma vediamo meglio quelli degli altri e no i nostri, parlo di me, come gli altri vedono bene i miei e non i propri. In questo siamo tutti presbiti, probabilmente per autodifesa.
      Le persone finte forse sono ammalate o non si spiega il perché delle bugie gratuite, su questo puoi leggere il mio precedente commento all’amico TADS.
      Ed è vero che sviliscono la propria unicità, come gli imbroglioni per ottenere il proprio scopo. Il che è profondamente triste.

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      • È così… accettarsi per come si è non è male, quando non ci si nasconde dietro ai difetti come a degli alibi …ma mettendosi in gioco per cercare di migliorarsi. Non è facile riuscirci, ma provarci aiuta a nutrire quel bellissimo dono che si chiama umiltà. 🙂

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        • L’umiltà: dono bellissimo e oggi poco di moda, invece vedo molta falsa umiltà. E bisogna cercare di migliorarsi sempre, sempre, sempre senza rassegnarsi al “tanto tutti fanno così ” mai, mai, mai. E io faccio al contrario di tutti, nessuno al mondo può impedirmi di correggermi se ho sbagliato, cambiare idea e tacere se voglio tacere o parlare se voglio parlare. I difetti non sono alibi, ma impedimenti verso una vita piena.

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            • Di quale “poesiola”parli? Tu non sei una “poesiola”. Ultimamente dovete scusarmi, dormo troppo poco e male e certe volte, per la grande stanchezza che poi mi arriva durante il giorno, non vedo nemmeno l’evidenza. Per esempio cercavo le uova in frigo, le avevo proprio lì davanti, ma l’ho girato tutto senza trovarle. Poi sono riuscita a fare un dolce ai miei nipoti e ci ho messo metà dello zucchero necessario, quando faccio così debbo o dovrei fermarmi. Comunque, coperto dentro e fuori di marmellata d’arancia è buonissimo lo stesso. Mi dispiace soltanto perché gli amici si allontanano non potendo più occuparmi di loro come prima, questo è triste, ma non voglio giudicarli opportunisti, solo penso che non mi abbiano capita.

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  4. Un post profondo e davvero bellissimo, l’immagine luminosa apre alla comprensione della tua esposizione sull’intelligenza umana che se fosse usata a fin di bene sarebbe proficua nei rapporti con gli altri. Quando c’è amore disinteressato tutto è stupendo, la vita dono supremo se fosse costellata dalla sincerità e dalla condivisione sarebbe perfetta. Ma la perfezione non è ancora di questo mondo: purtroppo esiste il male e qui le relazioni umane subiscono delle storpiature.

    Un abbraccio affettuoso
    annamaria

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    • La perfezione, su questa terra, non esiste fosse solo per le malattie, la vecchiaia e la morte a cui tutti siamo sottomessi, tuttavia noi aggiungiamo anche la crudeltà, l’invidia, la falsità e l’oppressione di coloro che reputiamo inferiori alla nostra cultura, religione e colore della pelle. L’amore autentico vicendevole sarebbe un immenso conforto, ma più mi guardo intorno, sia su internet che nella vita concreta (per così chiamarla) e meno se ne distingue. Forse, ormai, sono soltanto un’antica sognatrice un po’ tarlata.

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  5. Hai ragione, c’è gente che non riesce a fare a meno di dire bugie.Ricordo che una volta ero a casa di una persona e questa aveva ricevuto una telefonata.Subito aveva detto:sono appena tornata da Cuneo,dov’ero andata a trovare mia madre. Invece aveva trascorso il pomeriggio con me a casa sua. Cosa poteva mai importare all’altra persona se era andata da sua madre o era stata a casa con un’amica? Era proprio l’abitudine a raccontare storie che la spingeva a dire una cosa simile,sicuramente non richiesta!
    In ogni caso,come dici tu,se imparassimo a volerci tutti più bene e se amassimo di più la natura che ci circonda,saremmo sicuramente più felici e tutto andrebbe meglio!

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    • È vero, katherine: esistono anche bugiardi inveterati che alla fine mentono per mentire, anche se la ragione è sempre e comunque una rivalsa dell’io. Per me è incomprensibile oltre che pericoloso, non è tanto difficile tradirsi e nessuno li crede più nemmeno quando dicono il vero. Ho notato che si tradiscono facilmente quando non si tratta di persone cattive, ma che hanno sofferto e vogliono mettersi al centro dell’attenzione. Più che altro sono da compassionare perché diventa una patologia mentale.

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  6. Quante belle riflessioni sono scaturite dalle tue originarie (del post)! Condivido in pieno quello che hai scritto perché io stessa ne ho avute tante prove concrete, sia nella vita reale che in quella virtuale. Con la differenza che nella vita reale, se ci si allontana da chi non soddisfa le nostre aspettative o non apprezza il nostro modo di essere, sembra una cosa pressoché normale. Nel virtuale, invece, dove le “amicizie” (per così dire…) sono pubbliche e quindi sotto gli occhi di tutti, una mancanza si nota. E questo fatto in qualche modo può avere qualche ripercussione anche psichica. Io però credo che le amicizie vere, autentiche, possono anche fare a meno della presenza continua, assidua, quasi esasperata che richiedono i social network moderni, perché l’amicizia vera vive anche dei silenzi reciproci, del pensiero reciproco e poi, a volte, riprende il discorso da dove l’aveva interrotto, ed è come se il tempo del silenzio l’avesse addirittura arricchita.
    Poi, ho una mia teoria si cosiddetti difetti altrui e propri: io non credo ai difetti, ognuno è semplicemente come è, così come gli alberi hanno ciascuno il loro aspetto, nella stessa specie di ulivi, ad es. non se ne vedono due uguali, ma tutti hanno la loro bellezza. È solo l’abitudine “prettamente umana” a pensare sempre a se stessi come perfetti e agli altri come imperfetti (e quindi con difetti) che ci fa pensare nel modo binario: pregi-difetti, bianco-nero, nord-sud, ecc.. senza vedere tutte le bellissime sfumature che sono in mezzo ai due poli.
    Approfitto di questo momento per augurarti, cara Mimma, giorni festivi sereni e gioiosi con i tuoi cari, e che l’Anno Nuovo sia all’insegna della Bellezza e della Poesia e sia propizio per la realizzazione dei tuoi desideri.
    Ciao, io sono a CdO, chiamami se vuoi, o scrivimi qalche email.
    Carmen

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    • Condivido tutto, cara Carmen, certe volte mi stupisco nel vedermi diventare soltanto un comodo termine di paragone. Le chiacchiere alle mie spalle sono tante e spesso davvero poco azzeccate, poi c’è la terribile frase: io ormai ti conosco.
      Ah, ah, ah.
      I network moderni sono alienanti ed io non sono disposta a rincitrullire, vanno utilizzati senza farsene condizionare e hanno gli stessi pregi e difetti della vita reale, quella viso a viso. Se voglio scrivere mi piace oppure no sono libera, se voglio cancellare un intervento o tenermelo sono pure libera, se non voglio più un amico che s’intrufola da tutte le parti e non mi piace più io lo cancello. La pagina su facebook deve realizzarmi oppure la tolgo del tutto e così non si offendono più.
      Piuttosto non trovo più la tua pagina facebook, ti sei tolta oppure sbaglio io?
      Vedrò di telefonarti e così parleremo, ma attenta al gelo che sta per investirci. Un abbraccio mimmiano.

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