La pulce Pulcina e il ghiro con l’insonnia

Tutte le altre pulci facevano le trapeziste al circo massimo come se niente fosse e lei, invece, non ci riusciva né ce l’avrebbe fatta mai: atonia muscolare e soffriva pure di vertigini.
Allora cercò altre vie di realizzazione e scrisse un libro di poesie che intitolò Identikit del principe azzurro, ma nessun editore lo volle pubblicare, dissero tutti che le poesie non hanno mercato, anzi non le vogliono nemmeno gratis e provasse con le favole.
Pulcina allora scrisse una favola intitolata Come usare il trapano su un puma vivo che corre nella foresta, ma nessun editore la prese in considerazione, dissero che l’argomento era troppo sfruttato ed ogni pulce proletaria era ormai fornita di trapano tecnico ed anche di robot per fare buchi precisi e indolori in casa propria, cioè sull’animale di appartenenza. Piuttosto provasse con un saggio medico trovando un rimedio efficace per quelle pulci sciancate come lei, incapaci di saltare. Allora Pulcina creò delle molle da sistemare sotto le zampe col velcro: funzionavano a pile e partivano pressando un semplice bottone, potevano andare in tutte le direzioni, perfino all’indietro, e mettere in moto CD musicali durante l’uso.
Intanto c’era un ghiro con l’insonnia che, invece di dormire, appunto, come un ghiro, passava la notte giocando al computer. Si incontrarono casualmente a un convegno di pugilato fra canguri e simpatizzarono tanto che Pulcina osò chiedergli di sperimentare su di lui il funzionamento delle molle. Il ghiro tentennò: non era un uomo di coraggio, capace di affrontare pericoli, gli piaceva la buona tavola e un letto comodo dove avere l’insonnia in pace, ma a Pulcina si era affezionato, era tanto educata, chiedeva scusa ogni volta che si sedeva a pranzo sulla sua pelliccia spennacchiata e non beveva mai il suo sangue a garganella oltre il bisogno come facevano le altre pulci, così non seppe dirle di no, anzi gli parve perfino bello fare per lei quel sacrificio di sé. Forse ne era anche un poco innamorato, fatto sta che si attaccò le ventose e partì schizzando oltre i bidoni delle spazzatura, il muretto che delimitava la via Nazionale per Palermo, le piccole stazioni ferroviarie ormai modernizzate, sorpassò a volo perfino un treno merci, alcune case, la chiesa di Villafranca Tirrena e molti alberi di limoni che il prete coltivava lì intorno e i fedeli raccoglievano all’uscita dalla messa. La prima farfalla gialla di primavera lo vide volare così alto che lo prese per una nuova specie di uccello, le rondini appena arrivate dall’Africa si rintanarono nei loro vecchi nidi terrorizzate e il direttore del circo massimo gli sguinzagliò dietro i suoi scagnozzi perché voleva offrirgli un lavoro: gli mancava l’uomo proiettile da sparare col cannone.
Così il ghiro raggiunse la celebrità e alla fine trovò una ghiretta timida, che lo vide sul giornale, petto in fuori, sorriso sexy,  labbra socchiuse, maglione con scollo a V sul petto villoso e se ne innamorò perdutamente. Osò scrivergli un’email, egli le rispose, scambiarono le foto e gli anelli nuziali e vissero tutti felici, contenti e realizzati.

Domenica Luise

Avviso urgente: sul mio blog di poesia religiosa sto pubblicando il mese di maggio che ho scritto alcuni anni fa in onore di Maria, sono trentuno lodi alla Madonna e trentuno testimonianze di vita ricevute direttamente dagli interessati e trascritte con le parole usate da loro stessi. Questo è il link:
http://iltesorosommerso.wordpress.com/

 

16 pensieri su “La pulce Pulcina e il ghiro con l’insonnia

  1. ciao Zia,


    Così il ghiro raggiunse la celebrità e alla fine trovò una ghiretta timida, che lo vide sul giornale, petto in fuori, sorriso sexy, labbra socchiuse, maglione con scollo a V sul petto villoso e se ne innamorò perdutamente.”

    SEI UN MITO

    TADS

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  2. la tua fantasia e creatività non hanno limiti!! E collaborare è quasi sempre la soluzione migliore, capace di dare vantaggi a tutti. Remember!
    Un abbraccio

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    • Certe volte mi chiedo come si possano fare errori tanto stupidi senza prevedere il danno lampante, poi mi rendo conto che la mancanza di amore acceca. Amare, talvolta, ha grandi asprezze, ma non amare e non sapere cosa sia questa vitalità meravigliosa è il peggio che possa capitare all’essere umano.

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    • Grazie, Alessandra e sempre benvenuta. Mi piace tanto mescolare la realtà con la fantasia, proprio la domenica di Pasqua io e mia sorella Iole, all’uscita della messa (a Villafranca Tirrena, appunto, mio paese natale) abbiamo rubato qualche limone dagli alberi lì intorno: uso molto, nei biscotti e nel budino, la buccia fresca grattugiata, è deliziosa.

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  3. Che fantasia! Sai che riuscivo a vedere tutte le scene di questa carinissima favola, come se guardassi un cartone animato?
    Che tenera la pulcetta!
    Sarà stata abbastanza soddisfatta della sua invenzione… e spero che il ghiro le abbia offerto vitto e alloggio gratis e per sempre!

    Ti ringrazio per i tuoi consigli, ma quelle cose le faccio già, come da dieta, il punto è che perdo pochissimo peso e che comunque, ci sono cose, come il sedano o dei terribili fiocchi di latte (puah!) che proprio non sopporto!!!
    Cercherò di resistere, ma sono troppo golosa, odio i secondi e le insalate e mi piace la pasta e rinunciare a dolci, anche se in quantità limitata e non poter mangiare un piatto di pasta, da 3 mesi, mi deprime troppone assaiii!

    Un sorriso per te e una carezzina alla pulcetta! :o)))

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    • Cara, devi moderare la dieta e mangiare un po’ di carboidrati e zuccheri ogni giorno, è duro perché non dovresti salire oltre i settanta grammi di pasta cruda e i settanta grammi di pane al giorno. Io non consiglio troppi dolcificanti, non si sa mai, meglio il cucchiaino di zucchero. E lascia perdere il sedano, se ti fa schifo, ci sono le carote, le patate, le cipolle. Però il condimento è da controllare: olio extravergine crudo, due cucchiai al giorno. Se tu sapessi quant’è buono un minestroncino di cipolle e patate lesse, io le condisco soltanto col sale, ti purificano i reni e ti riempiono la pancia, cento grammi di patata lessa valgono ottanta calorie, cento grammi di pane o di pasta ben 400. Se con quel tipo di dieta non dimagrisci sicuramente commetti qualche errore. Non devi eccedere nelle privazioni altrimenti, appena dimagrita, riprenderai a mangiare come prima e anche peggio e ripiglierai tutti i chili, è matematico, occorre cambiare testa. Io, se voglio, riprendo la linea, ma se non voglio ingrasso. E stai attenta ai formaggi. Se i fiocchi di latte ti fanno schifo (a me piacciono) aggiungici un pezzetto di dado per brodo, gli darà sapore, oppure un’erba aromatica che ti piaccia. Se cerchi su questo blog nella categoria ricette, troverai il bianco mangiare, è una crema squisita, che si fa senza uova e burro, solo con latte, zucchero e farina bianca o fecola di patate, un chilo di crema (latte parzialmente scremato) si fa con cento grammi di zucchero, cento grammi di farina, un litro di latte e sono soltanto 1250 calorie, diviso 10 fanno 125 calorie, ti puoi mangiare in pace una coppetta al giorno, io direi anche due. E tieniti occupata. I biscotti che faccio io (trovi la ricetta sempre su questo blog) hanno un terzo di calorie rispetto a quelli industriali e di pasticceria, si inzuppano e sono morbidi e buoni ugualmente. E coraggio, vedrai che arriverai al punto di non avere più voglia di dolci. Però devi nutrirti e mangiare di tutto o altrimenti ti farai del male. Che mi dici della ricotta? Io ne sono golosissima, ha poche calorie ed è squisita con la pasta, un pizzico di parmigiano e un po’ d’acqua di cottura. Scegli la ricotta di mucca, che è magra e non puzza, l’altra è troppo forte per me.
      Ti abbraccio e ti comprendo.

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