Nata per caso

Mimma acquerello

Prendi la mia mano e non lasciarmi, dammi
ancora una volta il tuo tepore.

Allora il mio avatar si aggirerà
nel bosco delle fate
e volerà sugli alberi e alto alto
andrà, poi lascerò che atterri
con un capitombolo. Camminerà
a grandi passi dentro l’acqua e attraverso i muri
nella vita finta di eroina
belloccia dai capelli fluttuanti.

Così l’anima della poetessa
ancora si diverte senza speranza. Una vecchia
giocherellona. Ah, ah, ah
ahi. E mica mi posso tenere
un teschio al posto del mouse, tanto non occorre
poiché non ne perdo la memoria e sta dentro la mia testa
a contenere il cervello, più o meno. Ossa
e morte incarnati. Ecco
quanta allegria. Odio il viola nerastro
mortuario di moda dall’anno scorso, liturgia quaresimale
dei poveretti, quelli che risparmiano
e faticano
manovrati dai burattinai
con fili di lacrime e sangue.

Ancora non hanno tassato
l’aria che respiriamo. È grave
che l’abbiano dimenticata.

Siamo stati molto cattivi, non noi
paghiamo per qualcun altro. Troppo
cattivi. E adesso
il rattoppo non riesce, uno squarcio
di settanta metri con una gugliata
a piccoli punti. E l’ago
attraversa le nostre carni.

Domenica Luise

Rielaborazione grafica di Domenica Luise su una propria fotografia giovanile.

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20 pensieri su “Nata per caso

  1. Un’anima poetica tutto può! Può volare, volare alto con le ali della fantasia, ancora meglio se sono ali che appartengono ad un raffinato pensiero, ma anche ad un pensiero burlone e divertente. L’età non conta: un’anima così è sempre fresca e stimolante. La tristezza purtroppo avviluppa: la quotidianità ha scenari viola, ma l’orizzonte non sarà sempre monocolore, cara Mimma.
    Bravissima, ti lascio un abbraccio e ti auguro un fine settimana sereno.
    annamaria

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    • Oh, l’orizzonte cambia presto e anche il prato riprende a verdeggiare dopo l’inverno. Le stagioni sono un grande insegnamento. Nemmeno gli esseri umani più abietti sono ancora riusciti a distruggere il pianeta e gli innocenti inermi. Grazie, annamaria, per le tue parole e la tua presenza e grazie anche agli amici che sono passati e hanno lasciato un segno di gradimento.

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  2. ciao Mimma,
    ogni volta che vengo a trovarti provo la sensazione di avere un piede nella realtà e uno nella fantasia, il bello è che non ho mai la percezione netta, precisa, del dove stia il destro e dove stia il sinistro. La tua è classe pura.

    TADS

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    • Certo che i tuoi commenti, caro TADS, dicono sempre qualcosa di nuovo e inaspettato, il mio cuore è sincero, ma dipende da come ognuno riceve il dono della poesia. Sto scoprendo molte cose della poesia, non si finisce mai. È anche impressionante la trasformazione a cui conduce e come afferra tutta la persona, un inconveniente, per me, è il bisogno della comunicazione, per cui mi sento spesso un’estranea, non riesco a fare a meno dei miei lettori anche se pochi, magari frettolosi, qualche volta penso di annoiarli, poi però rifletto che tenere un blog di scrittura è sempre meglio di fumare un pacchetto di sigarette al giorno e così prendo nuovamente coscienza che sono una donna fortunata.

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  3. Il mondo intorno a noi non è altro che è una riflessione del mondo dentro di noi e di tutto ciò da cui siamo circondati.

    Fa riflettere questa tua pagina poetica.
    La vita, come i campi, ha le sue stagioni. Non possiamo cambiarle. Possiamo però cambiare il modo con cui le affrontiamo.
    C’è la primavera, stagione delle opportunità e della semina. In estate dobbiamo proteggere le piantine dalla siccità, dal solleone, da insetti e parassiti. Così in autunno potremo avere un abbondante raccolto. Ma c’è poco tempo per festeggiare. Perché, prima o poi, arriva la gelata invernale. Il momento della crisi, dei problemi, delle delusioni. Ma, dopo il grande freddo, la primavera torna. Se sappiamo reagire, e continuare a credere in noi stessi e nella bellezza dei nostri sogni torniamo a gioire.

    Dominique quanto sei bella e brava!!! 🙂
    Bonjour e bisoussssss
    ♥ vany

    Opsssss… Complimenti a Cristina per il libro…mi affretto ad ordinarlo.

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    • Certe volte, quando scrivo in poesia, arrivata ad un certo punto, magari dopo un paio di poesie una dietro l’altra, io divento passiva e ricevo da dentro parole che mi si presentano da sole e con prepotenza, vogliono uscire né posso cambiarle, hanno qualcosa che va detto. Qui mi è avvenuto anche nel titolo, che ho messo per ultimo ed è oscuro, e nelle correlazioni da un pensiero all’altro nel corso della poesia, dove la logica è sopraffatta.
      Rimane solo da accettare questa interiorizzazione spontanea, in cui le parole sembrano mescolarsi assumendo nuove tensioni, l’importante è non usare questa cosa come artificio, ma lasciarla libera, direi sciolta, sai quei cavalli bianchi che corrono a spron battuto e ti aspetti che alzino grandi ali di ippogrifo?
      Nella foto di quand’ero ragazzina potevo avere undici, dodici anni, papà ogni anno ci portava dal fotografo mentre noi bambine crescevamo. Siamo tutti e quattro così belli. Che ferite. Pensi che siano soltanto ricordi o non piuttosto rivivere dal proprio centro ed eternare?
      Un grande abbraccio e vivi in lietezza.

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    • Anche per me, come dicevo nel commento qui sopra, questa poesia ha dei forti chiaroscuri dove il tentato approfondimento accentua e ritaglia, con immagini esteriori, quello che si muove dentro di me e talora canta e grida contemporaneamente.
      Non è una poesia facile da gustare, da commentare e tanto meno da capire se rimane segreta pure per me, eppure è semplice. Ed anche chiara.
      Ricambio il tuo abbraccio, Marzia.

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  4. Ma che bella avatarina piena di ironia per colmare
    quell’amarezza che legge nella vita e nel mondo.
    Vola ancora dolce Mimma, con la fantasia, con le parole
    con i disegni. Meravigliosa, kiss

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    • Io ci provo, Paoletta: a fare l’avatar nel bosco delle fate, ad attraversare le acque e i muri, anche a volare. E direi che funziona perfino, un po’ prendo quota, un po’ vado capitombolando coi capelli al vento, mah. In quanto al corpo è come il vino invecchiato, naturale e imperfetto. Hai visto “avatar” al cinema o in televisione? Che grafica.

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  5. Certo che ci provi e ti riesce anche di volare in quel bosco fatato…
    Il corpo segue riluttante, ma attinge forza proprio dal tuo coraggio e dalla tua forza poetica.
    E nello stesso tempo si alleggerisce e trova le parole per un altro canto.
    Le ferite le possiamo ricucire solo con i fili della comprensione e della bellezza che, malgrado tutto, scaturisce dalla fonte segreta che ancora dà respiro e ispirazione.

    Grazie per l’annuncio del libro.
    un abbraccio
    cri

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    • La poesia, cara Cristina, è il più grande volo umano anche se tremante, trattenuto, talora interrotto. Non possiamo farne a meno. Le parole sono potenti simboli della nostra storia personale e universale, sicuramente non bastano, ma dalla propria stessa insufficienza gettano radici impreviste. Sono io che ringrazio te per il bel libro pubblicato, che mi è arrivato in un lampo senza farmi tirare il collo come al solito.

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  6. Mi piace anche se confesso che mi sfugge qualcosa.E sai cosa penso che sia? Quell’altalena di inquietudini che assale un pò tutti noi via via che il tempo scorre e che la consapevolezza cresce e che a tratti ci rende instabili ma mai pronti alla rinuncia. Perchè non siamo nati per caso.E così cerchiamo il tepore e ci lanciamo in piccoli voli, impegnandoci anche a vedere il bello dove quasi non c’è. E poi? E poi ci incantiamo davanti a certe meraviglie della natura e della vita attingendo ossigeno per affrontare al meglio il grigiore di certe miserie umane e per continuare a spiccare i nostri piccoli ma importanti voli.
    Marirò

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    • Cara, io potrei svelarti subito quel qualcosa che ti sfugge, ma è un mio segreto. Il titolo devi vederlo come ai raggi x: nessuno nasce per caso, sarebbe incompatibile col pensiero umano e il travaglio per capirci qualche sia pure minima cosa (tu parli di “piccoli voli” ed è vero che siano piccoli mentre la voglia di abissi verticali è immensa). Non nasciamo per caso se siamo capaci di rimorso, amore, poesia, verità vera e sacrificio. Anzi niente nasce per caso di tutto ciò che esiste.
      Sei molto sensibile, cara Marirò. Vedi che non serve nemmeno conoscere la biografia di un autore per recensirlo? Basta una poesia tremante.

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  7. mutevole realtà, come quei capelli nel vento – che il tempo non disperde

    piaciuta tanto, anche la bellissima foto e il link al libro di cui ti ringrazio
    un abbraccio

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    • Grazie a te, cara, questa poesia ha comandato lei sulla mia ragione, che non l’ha potuta comporre. Ogni volta che mi capita c’è un passaggio, come quando dipingo, dal figurativo all’astratto, che continuo a mescolare anelando alla maggiore libertà possibile. In buona parte si è scritta da sè, non solo, ma l’ho dovuta pure lasciare, anche il titolo non chiarisce nulla, caso mai nasconde. Mah. Comunque, mi ha dato molta gioia e la sto studiando, insieme a voi, per capirmi meglio.

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