Nemo

Ditemi voi se si può gettare dal balcone un gatto bello come me, di appena un mese di vita. Per mia fortuna sono caduto sul tetto di una macchina, che ha attutito il colpo, così dicono sempre le mie mamme tra le cui mani, che mi accarezzavano, sono rinvenuto. Si chiamano Enza la grande e Giada la ragazza, che è sua figlia. Dice che sul momento mi avevano creduto morto. Ho anche un papà, che mi sembrava severo e invece no, è buono e mi fa stare nella sua casa dove sono padrone di molti cuscini e peluches tra i quali gioco e mi mimetizzo. Col mangiarino che mi danno tutti i giorni mi sono ingrassato, così gli sento dire.  Non sono riuscito ad addomesticare anche la gatta ufficiale di casa, che è bellissima, tutta rossa e si chiama Iris, quando cresco la sposo, forse, se non ne trovo un’altra che mi piace di più. Gli ha fatto un buco nella zanzariera da dove entra ed esce, è molto pratico, peccato che da lì si infilino anche le zanzare e gli umani dopo si grattano. Non vedo l’ora di inaugurare il buco anch’io, per sdebitarmi tento di acchiappare le zanzare e le mastico, hanno un buon sapore. Appena esco il primo topo che prendo è per i padroncini: se lo meritano.

Domenica Luise

(Fotografie di Giada Donato, la mia mamma piccola)

26 pensieri su “Nemo

  1. Poetella, è una testimonianza verissima: qualcuno l’ha veramente buttato dal balcone ed io ho pure la foto di quand’era sciupato, con due occhioni che ti spezzavano. Adesso è felice. Anche i nomi delle persone sono quelli veri, a loro onore.

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    • Anche qui fa caldo e andiamo in peggioramento. Mi sento abbastanza sfiancata e così evito gli strapazzi, mia sorella Iole ieri si è sentita male in un negozio, per fortuna era col figlio, hanno abbandonato il carrello e se ne sono andati. Anche i miei due mici sono ammosciati, altri due vanno e vengono, ogni tanto tornano a me dalla loro vita randagia, preferiscono la libertà. Così io nutro un gatto grigio che non è mio, è apparso già grande ed è rimasto fisso, mentre due micie mie se la fanno dai vicini, soltanto Cristina non si scolla e sta sempre (o quasi) nelle vicinanze.

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  2. Bello, bello ‘sto post!
    Ma sai che con l’incanutirsi della mia rada chioma ( mio figlio dice che sembro un maschiaccio ahahah) mi sta venendo voglia di un gattino?
    Mi devo dare da fare Mimma?
    🙂

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    • Sì, te lo consiglio. Ne salverai uno e poi un altro e piangerai quando ti lasceranno e li ricorderai uno per uno e nessuno ti guarderà coi loro occhi d’amore così fermi e fedeli, parlo anche dei gatti. Ne avevo uno, Ciccio, che mi abbracciava al collo con tutte e due le zampette, un’altra, Marilina, che quando l’accarezzavo girava in tondo su se stessa e mi dava una morsicatina delicatissima. Lulù mi faceva le fusa col gemito, ma nel momento culminante dalla gioia mordeva la mia mano senza capire di farmi male. A Nocciolino piaceva accucciarsi nelle scatole di cartone del latte, invece Macchietta si nascondeva nelle buste di carta. In quanto al cane, che si chiamava Lupo, quando ero felice e cantavo si metteva a ballare.

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    • Figurati, io alcune volte penso che preferisco le bestiole agli umani, non solo non tradiscono, ma certe cose brutte non le sanno fare, sono innocenti. Naturalmente poi cerco di ragionare, rifletto sul valore e le capacità della persona umana, però quanto male sappiamo fare, gli animali no.

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  3. Ah come mi manca un micetto! E sono proprio contenta di leggere che questa brutta storia abbia avuto un lieto fine. La cattiveria degli umani è tanta ma, per fortuna, ci sono ancora persone buone che sanno dare amore a queste dolci bestiole.Quel micetto è proprio un amore! E anch’io ne ho avuti diversi che mi portavano in dono…i topi!

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    • Sì, Katherine, ho ricevuto spesso tali gentili pensieri, una volta il cane e due gattini sembrava confabulassero sotto la mia finestra, sai quando le comari parlano di gusto? Dopo ho visto che mi avevano “regalato” un topo grossissimo deponendolo in bella vista, ho chiamato coraggiosamente il vicino perché non ho avuto il fegato di spostarlo. Ma mi sono anche arrivati topini minuscoli e una lucertola. Ognuno dà quello che può.

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  4. Purtroppo queste storie accadono davvero, certe persone non meritano di tenere un animale, nè meriterebbero di avere il rispetto degli altri. Chi non rispetta gli animali non rispetta neppure le persone, per fortuna Nemo è arrivato in casa di Enza e Giada. Anche la tua Cristina è stata salvata, l’abbiamo trovata io e Mariachiara sotto la nostra macchina che gridava, nel parcheggio del supermercato. Era così sporca che l’abbiamo creduta grigia, invece a casa, dopo un bel bagnetto è uscita fuori bianca e nera. Visto che noi in casa abbiamo già tre mici, l’ho proposta a te che ti sei subito intenerita per questa orfanella ( sicuramente aveva perduto la mamma visto com’era sporca e affamata) e l’hai accolta a casa tua. Ciao, baci,sorellina, naturalmente leggerti è sempre un godimento! Anche a me a volte i miei gatti mi hanno portato in dono animaletti vari. La gatta di Giovanni afferra i colombi che osano avvicinarsi al suo regno : il balcone della cucina. Lei li prende delicatamente, li porta in casa e chiama Giovanni che ” la convince ” a lasciarli liberi. Lei non li vuole uccidere, si diverte a giocarci.

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  5. Nemo è stato molto fortunato a restare in vita e a trovare umani che hanno saputo accoglierlo ed amarlo. A volte certi mali non vengono per nuocere, ma per far conoscere lo schifo di persone che di umano non hanno nulla e quindi per evitarle a vita.
    Delizioso il racconto.
    Ciao,
    M.R.

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  6. Per fortuna e merito dei tuoi amici, Nemo è salvo e felice e portatore di gioia, contrariamente ai vecchi proprietari schiavi della loro “pazzia”. Chi riesce ad amare gli animali riceve in cambio qualcosa di impagabile e raro e non può più fare a meno della loro vicinanza. Sai quante volte mi rifugio e desidero l’affetto del mio cagnone che sta diventando ogni giorno più buono o forse sono io che non riuscivo a tirargli fuori le sue qualità, accecata dalla sua esuberanza e vitalità in un corpo e una forza difficili per me da controllare. Ora ci comprendiamo meglio e conosciamo ognuno le “mosse” dell’altro. Ma ho anche una gattina sempre con me che tutte le mattina aspetta che io apra la porta per salutarmi, è senza coda, forse per qualche gioco crudele, visto che la veterinaria che l’ha operata circa 5 anni fa, l’ha trovata perfettamente intatta. Lei ha continuato a vivere come prima senza conseguenze, anche se la convalescenza è stata lunga con numerosi problemi. Un caro saluto.

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    • E quando sono così malridotti noi li amiamo di più. Ne amiamo la bellezza perfetta, ma anche la zoppia o l’occhietto accecato. La mia Cristina ha avuto la coda rotta chissà da chi ed era coperta di fango tanto che non si capiva di che colore fosse quando è stata salvata, ho accettato di tenerla, appunto, senza conoscerne il colore. Mi gratifica di un amore totale, dorme dietro la mia finestra, chiede solo il privilegio di salirmi in braccio e ciucciare facendo le paste, chiede anche le polpettine…ma con minore bramosia.

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