Poeti di oggi: Iole Toini


La poesia di Iole è una concatenazione di pensieri che si richiamano mediante parole e ampliamenti enunciandosi sempre più in pienezza dal particolare all’universale.
Commenterò la prima del trittico:

Confido

Confido nel fiato della neve
che incede il passo semplice del monte;
il suo volto luccica millenni nella pietra cavata a valle.
La grandezza è nelle mani che hanno solchi
e calli, ossa dure di lavoro; nel legno
che ha essenza di rispetto,
per la fame, la  ricchezza della pioggia,
per l’abbraccio liberato di un dolore.
Ricca è la pazienza dell’inverno, nei vecchi
che hanno secchi gli occhi; ricco il tenersi indosso
cose vecchie: care per il consunto delle rughe;
vero il coraggio della paura, il sapersi poca cosa;
pensare che sia bene stare fermi, l’ascolto, la fatica,
la confessione di un bisogno.
Dono è il corpo di un malato, il suo sguardo
che accende dentro; è l’umiltà di chi sta zitto
davanti al farsi buio.

L’oscuro che rallenta, intimidisce anche l’aria.

Restare soli fa misura di quanto è niente il corpo,
grande l’orto, il Cristo che lo ara.
L’odore della terra fa spazio al cielo, al suo stare
conficcato in questo mondo dove povero è chi non osa
guardare il suo cuore scuro.

E muove il mare il volto di una madre,
il suo avanzare dritta nel perdono.
Perdono è chiedere alle mani che raccolgano
noi nel nostro grano, nel fiero della cenere, nell’ombra,
accettino un dono così misero, quello che siamo
e che non siamo.

Il fiato della neve è l’innocenza fondamentale della creatura umana, che solennemente incede, come una sposa bianca, dal monte di preistoria e storia, che tutti ci contiene e ci forma.  La poetessa confida nell’essere umano, che proviene da tale insondabile tempo e dal mistero, ma con semplicità (il passo semplice) oltre che innocenza.
Siamo su questa terra dura e bella e la grandezza umana è nelle mani callose per il lavoro, nel legno che quand’è acceso ci riscalda e cuoce il pane, cibo alla nostra fame, nella pioggia che lava e fa germogliare la terra e l’anima permettendo l’abbraccio fraterno con la liberazione dal dolore tramite l’amore.
Gli occhi dei vecchi sono secchi perché essi hanno ormai pianto tutto in una pazienza infinita finale, coi loro indumenti cari e vecchi anch’essi e rughe, hanno il coraggio della paura per la fine prossima e sono lì buoni, fermi, bisognosi di aiuto e di carezza.
Il loro dono più grande avviene nel momento del corpo malato, “è l’umiltà di chi sta zitto davanti al farsi buio”, proprio allora egli accende “dentro” l’anima degli altri come un combustibile che genera luce e calore dalla propria oscurità, diventando legno, appunto, che si consuma in fiamma.
Anche l’aria intimidisce dinanzi alla solennità (“L’oscuro che rallenta”) della morte dell’uomo, il cui corpo è così poco da essere niente, ed alla sua solitudine in un’immensità di tempo e di universo, che è l’orto arato da Cristo col dolore e l’amore.
E c’è un “odore della terra” che si trasforma in cielo, mantenendolo “conficcato in questo mondo” dove la vera povertà è non osare la coscienza del proprio cuore “scuro”, che non sa né può.
Il culmine di chi muore è il perdono dato come una madre, che tutto contiene, e ricevuto come un figlio, divenuto grano frantumato, cenere e ombra, così misero, ma postosi in dono nelle mani dei fratelli uomini poveri e soli come lui, e accolto “in quello che siamo e che non siamo”.

                                                      Domenica Luise

Se volete ascoltare le poesie di Iole magistralmente interpretate e perfino con la musica, fate clic sul link http://neobar.wordpress.com/

Avviso urgente: Sul Giardino dei poeti Domenica Luise (detta Mimma) ha
osato presentare stupende poesie di
Nunzia Binetti, fate clic su questo link:
http://giardinodeipoeti.splinder.com/

21 pensieri su “Poeti di oggi: Iole Toini

  1. una pagina viva di cui sentivo il bisogno
    un ritrovarsi nella fiducia che nasce dalle cose vere, profonde, che ci fanno ogni giorno stanza di luce
    poichè vi è luce in ogni cammino, in ogni stagione, tra le mani che lavorano, tra quelle che pregano,tra quanti ascoltano e custodiscono il proprio seme, il proprio grano
    ho amore per queste verità e ringrazio chi, attraverso la poesia, le riversa nel mio paniere come frutti gioiosi di un orto

    Elina

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  2. Quanto, in una sola poesia!

    Un grato abbraccio alla Signora Iole e a Mimma per questi intensi momenti di poesia e commozione.

    Dal labirinto, all'orto arato da Cristo.

    Giovanni88

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  3.  Preghiera che si fa carico del mistero, del peso di ogni croce sulle spalle dell’umanità. Scruta, solenne e raccolta, il passare delle stagioni nei solchi che lascia sulla nosta esistenza.
    Grazie Iole, grazie Mimma.
    Abele

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  4. E' un testo molto bello che mi ha fatto vibrare. Grazie Mimma per questa tua condivisione e per il bel commento.

    "…Ricca è la pazienza dell'inverno, nei vecchi
    che hanno secchi gli occhi; ricco il tenersi indosso
    cose vecchie: care per il consunto delle rughe;
    vero il coraggio della paura, il sapersi poca cosa;
    pensare che sia bene stare fermi, l'ascolto, la fatica,
    la confessione di un bisogno."

    franca

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  5. Mimma sempre bravissima a evidenziare il senso di ogni poesia.
    il tuo dono è saper entrare nel cuore oltre che nella mente dei poeti, e questo ti permette di cogliere sfumature emozionanti, aspetti che fanno vibrare l'anima.
    la poesia di Iole ha timbro forte e chiaro.
    è bello condividerla.

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  6. Buonasera, cari. Commentando gli amici di neobar mi sento come se li accarezzassi nell'anima, non si tratta affatto di "capire" e tantomeno di "scrutare" è tutt'altro. È una forma di amore spirituale che mi si manifesta man mano, con un gusto diverso a seconda degli autori. Vedo che nulla c'è di talmente ermetico e nulla c'è di elementare in quello che scriviamo, non è questo. Certo c'è chi mi piace di più e chi meno, ma non è il gusto personale. C'è qualche altra cosa bella che mi sfugge deliziosamente eppure mi sorride. Vi debbo ringraziare perché, nel commentarvi, è come se ci scambiassimo una stretta di mano tra pianeti diversi. Sto facendo un'esperienza più intensa di quanto supponessi. Siete una sorpresa ed io stupisco. E naturalmente insieme ai poeti di neobar ci sono tutti gli altri che vengono a trovarmi su questo blog, anche quelli che non si reputano poeti e scrivono preferibilmente in prosa: è uno scambio amorevole, che ci rende presenti gli uni verso gli altri e ci aiuta nel credere che le cose belle ci sono e sono qui, alla nostra portata.

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  7. Io sono proprio una di quelle che non sa scrivere in poesia ed apprezzo quindi la poesia proprio quando mi viene spiegata, perchè ho sempre difficoltà a capire le metafore. Grazie Mimma!

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  8. Quando la poesia riesce a comunicarsi in modo così intenso, è una sensazione di bene grande che me ne viene.

    Grazie Mimma per il tuo cuore spalancato che ha voglia di accogliere e così di rimandare la gioia che ci viene dal "sentire".

    La poesia ha il dono eccelso di muovere amore dal profondo.
    Ma è probabilmente soprattutto in questa comunione che riesce a dare significato al suo esistere.

    Davvero Mimma mi hai rimandato un grande senso di bene. 
    Grazie!

    e grazie a tutti i tuoi ospiti – a Cristina e Elina Abele che conosco, e a tutti. 
    un abbraccio, iole

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  9. Katherine, più che capire è un abbandono amoroso all'intelletto e al cuore dell'altro. Si può capire sempre poco, ma si può amare molto. 
    Iole cara, ti chiami come la mia unica sorella. Le tue parole sono il segno della straordinaria comunicazione avvenuta fra noi, davvero una magnificenza, che vorrei dire a tutti. Sorprendente, una cosa piena e sovrabbondante. Sono così contenta. Anch'io provo quel grande senso di bene del quale tu parli. Quando ho avuto il libro, ho scritto ad Abele che vi avrei commentati tutti, uno per uno, sul mio blog. Avevo guardato le poesie, alcune del tutto ermetiche, e nemmeno sapevo se sarei stata in grado di dirne qualcosa.  Tuttavia le poesie ermetiche, lette e rilette (Talora è questione di ore, senza risparmio, e rigorosamente una sola alla volta) compiono il miracolo, si chiariscono da sè, si aprono. Altre volte sono poesie che sembrano semplici, è vero, si capiscono subito, ma sotto c'è un'enormità comunque. Tutto ciò è troppo bello, mi sento come se avessi ricevuto una grazia. Ma poi è toccante come la poesia ci abbia messi tutti insieme. Sì, è una grazia.

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  10. Bellissima poesia e bellissimo il commento di Mimma!
    L'oscuro che rallenta, intimidisce anche l'aria.
    Questo verso in particolare mi ha colpito per la sua bellezza poetica, che sottende quella solennità che Mimma ha così bene esplicitato.
    Complimenti ad entrambe e grazie della condivisione
    Ciao
    Car

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  11. Buongiorno, care e cari, oggi qui abbiamo un gran sole e le mie ossa esultano. È anche umido, per la verità, ma io faccio finta di non accorgermene. Mi sono preparata per andarmi a comprare una maglietta, deve essere bianca  per stare bene sotto una casacca pizzi e merletti, pure lei bianca, che intendo indossare alla premiazione di un concorso di poesia nel quale mia sorella Iole si è portata via due premi. Sarò buffissima e molto orgogliosa.
    Questa immersione nella poesia mia ed altrui è una delizia, la vostra corrispondenza mi aiuta ed incoraggia nell'impresa non facile. Il prossimo poeta (questo è un signore) è già pronto in entrata  al terzo posto dopo altri due post anch'essi in fila. Quest'estate,e nel mese di agosto di riposo, che dovevo fare? Scrivevo, leggevo, dipingevo e preparavo i post. Poi è arrivata La versione di Giuseppe, che mi ha scombussolato felicemente la coreografia. Evviva, evvivissima, molto più evvivissima assai, sarei una vecchietta quasi accartocciata e mesta senza tutta questa poesia, invece rimbambinisco, quanto mi piace.

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  12. Mimma, leggerla, seguire la tua spiegazione e poi sentirla recitare mi viene da dire che è una poesia straordinaria di bellezza…
    incantata dalla profondità delle parole
    Bravissima Iole ! 

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  13. Cara Mimma, grazie per aver pubblicato una poesia dalla bellezza straordinaria, visiterò senz'altro il link che proponi, ma ti dico grazie anche per la tua spiegazione che ha colto particolari che io non avrei saputo interpretare.
    Il fiato della neve è l'innocenza umana, bellissima metafora.
    L'ammalato è colui che, con il suo accettare la malattia, accende l'animo altrui, e questa è una profonda verità. A me è successo durante l'assistenza alla mia mamma, lei con i suoi silenzi e occhi gratificanti mi trasmetteva una pienezza interiore come poche: sono quegli sguardi riconoscenti di chi soffre e riceve assistenza a donare tanto. 

    Faccio tanti complimenti a Iole e a te, cara Mimma.

    un abbraccio
    annamaria

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  14. Sì, amiche mie: stiamo entrando insieme nella poesia e questo è sorprendente come un prato di fiori selvatici umido di frescura e di vita. Siamo naturali o almeno così mi sento in mezzo a voi. Percepisco semplicità anche se non sempre le poesie che ci scambiamo sono semplici formalmente. Capto un'essenza comune bella, che ci rende steli vicini ondeggianti stretti nell'afflato.

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  15. LIBERARSI DEL DOLORE
    è consegnarsi a "sorella Morte" che della tua anima avrà cura ad aeternam vita liberamente composta e in volo per posarsi dove sarà necessario farlo.
    Sono fortemente scossa.Se mi sarà possibile la proporrò in radio,in un recital o a un forum.
    Grazie,Mirka

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  16. Rossella, mi è piaciuta proprio tanto la tua prima poesia che ho commentato, appena potrò ne leggerò e commenterò un'altra. Ringrazio anch'io neobar, che ci ha permesso questa conoscenza.  Che bello, Mirka, quello che dici, Iole ne sarà felice.
    Margheritina, secondo me e senza bisogno di interpretazioni ermetiche, tu non vuoi capire che ti strapazzi troppo. Devo rimproverarti, ecco. Non si può dire di sì e contentare tutti a proprio danno, abbiamo dei limiti e diritto ai nostri spazi di libertà.

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