Poeti di oggi: Margherita Ealla

 
Quella di Margherita è una poesia avvitata su se stessa, che graficamente potrebbe essere rappresentata da un dna oppure da un labirinto a più entrate con dentro, qua e là, oasi sorprendenti, dolci frutti e amache per riposare. Prendo la prima del trittico:
 
Anche scolpendo
 
C'è legno e vivo: tutto si genera
a nudo dallo stillicidio del luogo
che svena la mano di acqua.
Ma un'ascia rompe le ossa
e tutto più in fretta e molto poi sgorga
salendo, un  nodo di tempo
chiude il passaggio
un cerchio del tronco.
 
Fa il segno.
 
Incominciamo dal titolo: scolpendo il legno, che è la nostra vita e, simultaneamente, la vita degli altri in anelli concentrici tutt'attorno a noi, così esistiamo , "tutto si genera" scrive Margherita vedendo la maternità dell'esistenza umana, animale e vegetale , "a nudo dallo stillicidio del luogo che svena la mano di acqua": perché la vita si moltiplica nell'umidità e la sua origine sta nel brodo primordiale, di epoca in epoca e di corpo in corpo, in un continuo andare insoluto a mente umana. "Ma un'ascia rompe  le ossa": ma c'è il dolore che stronca e apre una ferita accelerandone la consumazione in un fiotto di sangue poetico impetuoso, duro e bello, geloso del proprio mistero e tuttavia bisognoso di dirsi in qualche modo, sia pure oscuro, per il desiderio di una corrispondenza anche piccina, un punto d'incontro vita a vita con un altro: lettore, fratello o sorella, amico o innamorato.
Il passaggio della comunicazione viene interrotto dalla morte, che è "un nodo di tempo": c'è l'identificazione del tronco d'albero con la vita umana troppo breve per la potenza del pensiero che ragiona, si chiede e trapana se stesso in più punti.
Siamo giunti all'ultimo cerchio nel tronco, è qui il "segno" definitivo della persona umana: la fine del corpo.
In questa poesia leggo durezza, spietatezza del colpo d'ascia, consapevolezza e anche uno struggimento tanto più forte quanto più contenuto.
 

Domenica Luise

Guardate e ascoltate la meraviglia, le tre poesie di Margheritina recitate con la musica in sottofondo. Fate clic sul link.

http://neobar.wordpress.com/2011/10/03/domenica-luise-%E2%80%93-poeti-per-don-tonino-bello-margherita-ealla/http://neobar.wordpress.com/2011/10/03/domenica-luise-%E2%80%93-poeti-per-don-tonino-bello-margherita-ealla/

26 pensieri su “Poeti di oggi: Margherita Ealla

  1. Con una parafrasi così, ogni parola di questa bellissima poesia è ora in me e ne godo la bellezza: non è facile interpretare una lirica e tu, cara Mimma da bravissima docente, l'hai fatto in modo superbo.
    Grazie per la tua disamina, grazie a Margherita per averla scritta.

    Buon inizio settimana
    affettuosità
    annamaria

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  2. Infatti è proprio questa forza dirompente che emerge dai versi di Margherita.
    Lei ha il coraggio di mostrarci la parte che spezza e che impedsce il raccoglimento, il pacato vivere fatto di piccole cose e di gesti quotidiani, di essenzialità che non impedisce però l'aspetto creativo.
    la sua poesia è nsieme rammarico e speranza, tentativo di ristabilire contatti umani anche attraverso la materia di un oggetto e il lavoro di chi lo ha realizzato.

    cb

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  3. Grazie Mimma!  e grazie Isabel e Cristina!
    Grazie, tanto più, e questo lo dico a Mimma, perché riesce a restituire un'immagine visiva che poi è quella che mi "appare" (anzi spesso è una serie) quando scrivo.  Magari l'immagine non è la stessa, questa per es. del dna è bellissima, non lo è il suo fuoco, ma appunto non importa, è la screziatura intorno che che mi viene incontro per un nuovo riconoscimento.
    Quella che appunto tu dici "corrispondenza anche piccina"  (molto bello quel "anche piccina", che intendo non tanto come estensione spaziale della corrispondenza, quanto come estensione temporale:  come corrispondenza che può-ha bisogno di crescere).

    Sì questa prima parte evoca vita e crescita, certo tronco-corpo di un'umanità, così come tronco di albero che, chioma al cielo, affonda radici nella terra.

    "Il fare il segno" richiama certamente Don Tonino, per es il segno cristiano della Croce che è segno di estrema unzione, di fine, ma anche di condivisione del pane, quindi della vita, ma anche, più laicamente, il fare  segno del proprio passaggio, nell'arte, ecc… dato che siamo u-mani, facciamo segni.
    Perciò vuole essere una terminazione, anche nel senso di tramite, alle parti successive…
    Mi sa che sono stata più loquace del solito su di me …

    merito tuo!
    un bacio

    e grazie a tutti per la bella esperienza di cura (di noi) e di pubblicazione.
    Grazie Mimma, di cuore!

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  4. Buonasera Isabel, Cristina e Margheritina, che hai dimenticato di firmare, ma basta lo stile, diciamo fino dal primo rigo. Mi sento così tanto in armonia quando entro nella poesia, che simultaneamente entra in me in una mescolanza deliziosa di oggettivo (l'intenzione precisa dell'autore) e di soggettivo (quello che io ne percepisco all'abbandono).
    Perché leggere la poesia è abbandonarsi così come scriverla. Più che ragionare, tanto oltre quanto il volo del pulcino in confronto all'aquila.
    E per l'abbandono ci vuole fiducia in sè, negli altri, nella vita o poesia.
    Fiducia d'amor, dolore, gioco. Così.
    Sapete che pensiero mi viene? I poeti sono abituati alla resurrezione.
    E poi tutto è vita, che si rimpolpa e vince. Verrà un'altra poetessa dopo di me.
    Non esiste tristezza né conclusione: la poesia è. Ed io l'amo ed essa mi ama.
    Questo amore è condiviso, allora si moltiplica.

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  5. l'ho già letta questa poesia e sentirla recitata con la passione dell'attore è davvero stupenda, emoziona ed  entra dentro…
    Me lo sto  scoprendo un po' alla volta questo libro, è tosto, ma la sua intensità scuote l'anima.
    bella !

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  6. Sono contenta, Paola, che tu abbia tanto gradito il regalo di questo prezioso libro, dici bene: è tosto, ma nutriente perché ha sostanza e buon sapore. Basta ammorbidirlo un po'… e poi è stupefacente scoprire insieme come entrare gli uni nella poesia degli altri, che tuttavia sempre ci sovrabbonda come quando facciamo il bagno nel grande mare.

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  7. Poesia dal forte impatto quella della nostra Margherita, che fa tremare a volte perché potentemente diretta anche se ermetica, forte senza limite e senza paura. Molto bella l'interpretazione resa da Mimma che con occhio attento riesce a toccare i temi in essa racchiusi e anche sfiorare la personalità dell'autrice, delicatamente.

    Un abbraccio, Doris

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  8. Cara Mimma,
    hai scelto una lirica complessa,  rappresentativa della poetica di Margherita. A me questo "morire" e "rinascere" lo trovo straordinario di vitalità!
    Margherita non ha paura di immergersi in certe tematiche (direi un po' tutte), perché in lei vive l'aspetto che io designo come quello delle Amazzoni. Pronta, col cavallo senza sella, a inerpicarsi nei luoghi più ardui.

    Come tutte le persone discrete e dolci, riservate e disponibili, con un'umanità "altra" rispetto al sentire comune – Margherita sulla pagina diventa l'altra da sé. Dura è l'espressività, duri i passaggi, non concede a nessuno la possibilità di sviare o darsela a gambe levate.

    Lei penetra dentro e – per quanto mi riguarda – m'affonda negli archetipi vertiginosi con una potenza straordinaria. Lascia la sua materia sedimentare nelle radici del legno più antico, abbarbicate da secoli nel linguaggio della certezza per varcarne il limite. Forse l'incertezza dell'inconoscibile è il suo territorio preferito: quindi muove, smuove, strappa, rinsalda, scopre…
    Ci porta dove vuole lei. Non esiste certezza con Margherita, ed è un bene: l'incognita, a mio sentire, è quel varco illimite per arrivare alla poesia e letteratura vera. Certamente non ho gli strumenti di un critico letterario per poterlo dimostrare. L'istinto animale e l'intuito, invece sì.

    L'amo perché non si risparmia. Perché se c'è da fare a cazzotti con sé – lei si cazzotta pur di arrivare dove ha deciso di voler arrivare. Senza concessioni.

    Ci sono le caratteristiche d'una musica legnosa e aspra, ma anche incantevole e dolce. Ci sono caratteristiche che ritrovo in Viola Amarelli, Fernirosso, Federica Nightingale (non rammento se si scrive così…), Alexandra Petrova e – ultimamente – Doris E. Bragagnini…

    Grazie, Margherita! Grazie a te, Mimma…
    Un caro abbraccio,
    Nina Maroccolo***

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  9. Nell'ermetisno di Margherita io trovo delle delicatezze sanguigne assorbenti, ma che anche si lasciano catturare in una femminilità ridotta all'osso dei vezzi e delle dolcezze. Mi sembra un incontro agonistico del sè che vuole vivere ed essere. Ci sento una dolcezza dentro lo schianto, irriducibile e immensa. Che nemmeno lei capisca se stessa diventa secondario: Margherita avanza oltre Margherita, sovrabbonda, si espande e s'inchioda nelle parole. Noi le stiamo accanto.

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  10. Ehi, ma cosa mi dite mai!
    Touché!
    eppure, non posso commuovermi, non è da me :).

    Prima di tutto vi abbraccio tutte e fortemente (così intanto mi nascondo un po' per via dell'incapacità che mi prende ad accettare tanto affetto e compartecipazione tutta assieme)
    provo così a rispondervi uno per uno:

    @Paola, penso anch'io che Ippolito esalti ciò che ho scritto, gli dia espressione quanto e più dello scritto in sé, il suo lavoro sul mio testo, ma anche su quello degli altri è superlativo e anche qui lo ringrazio.
    @Mimma, concordo con te! sullo "spirito" del libro:  "e poi è stupefacente scoprire insieme come entrare gli uni nella poesia degli altri"
    @Doris, ricambio anzitutto l'abbraccio e quella forza che non mi (ri)conosco ma che evidentemente a volte parla per me, tocca, mi piace, me e te (e nn sto tu tu tubando…:))
    @Nina, bellissimo empatico e disarmante, nonché oltremodo toccante il tuo leggermi!  "Margherita sulla pagina diventa l'altra da sé", sì credo che sia così (anche se ovviamente non ho tutte le belle qualità che mi riconosci…, solo qualcuna e solo un po').  Non so se sono dura, una dura no di certo (mi piacerebbe!), certamente sono scabra nella scrittura che evidentemente mi innamora se mi si rifiuta o fa la preziosa con me (l'innamorata :)).   E proprio per questo sì mi interessa il viaggio, inerpicarmi perlopiù, più che le cime in sé (mai in solitaria e nemmeno prima della cordata). 
    Grazie tantissimo, ti voglio bene Nina, ben oltre la mia ruvidezza suprema 🙂

    @e ti voglio bene Mimma, e voglio bene a tutte voi,
    a Mimma inoltre perché mi dice Margheritina e sa che qualcosa (l'altra me?)  va oltre me e mi oltrepassa, sa dirmi che è così, a me che non ci credo (più)… 

    un abbraccio a tutti!

    margherita

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  11. E' autentica, illuminante ed esauriente, questa disarmata mistagogia (autentica mistagogia) al mondo di Margherita. E' universo ermetico ed avvolgente quello che con, sempre più elaborate e pregnanti, creazioni sorprendenti Margherita riesce a proporre ai suoi ammiratori (da tempo mi annovero tra essi). Si, Domenica cara, v'è dolcezza e gaiezza nelle rughe amare (talvolta) sondate da Margherita la quale, giustamente ritengo, deve essere indicata come una fra le più luminose voci femminili della poetica nazionale.

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  12. Cara Margherita,
    tu non sei "dura", forse non mi sono spiegata bene.
    Non sei nemmeno una "dura"… Tu sei dolcissima, bellezza creaturale tutta tintinnante, perché mai sufficientemente convinta di questo creativo – invece – fulgido.
    Infatti ho parlato d'incanto – e non di ruvidezza. Queste sono caratteristiche che incontro fra le parole, nel tuo fare poesia. Margherita non è la corteccia di un albero secolare! Non travisiamo la tua pagina (ricerca annessa), con sentimenti frammisti al carattere e alla mente.
    La ruvidezza non ti appartiene nella vita. I tuoi versi, però la possiedono.
    Un divenire frammisto, laddove Margheritina (carino chiamarti così, ha ragione Mimma!) – diventa l'altra da sé.

    Non trionfa il duale. Credo, piuttosto, che nella tua ricerca vi sia la necessità di sottrarre. E' la cosiddetta "essenzialità".
    Versi scabri, sì – tuttavia versi forti, profondi, archetipali (condividi l'archetipo che fugge senza che tu lo riconosca?) …
    In ogni caso, con disciplina e tempo, arriverai senz'altro a risultati eccellenti: quelli che ORA non ti riconosci, ma che almeno io – forse sono in errore, non so – intuisco fremere…

    Bacissimi a te e alla mitica Usignola col suo canto d'amore!

    Nina*

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  13.  Stupenda l’immagine dell’ascia che lascia la scia per tutta la poesia. Margherita la immagino scultrice e chissà se in un’altra vita non lo è stata. “Margheritina” per classe ed eleganza, ma ha mani ferme, sicure, che lasciano il segno, indelebile, anche quando ci si sente un po’ smarriti di fronte al senso.
    Grazie Mimma!
    Abele

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  14. Grazie, cari. Che meraviglia. Mi sono appena svegliata, fa di nuovo caldo, passando ho visto che avevo dimenticato acceso il computer, internet, tutto. Abbiamo parole che ballano insieme lanciando barlumi di comprensione, ma soprattutto vedo amore vicendevole. Come ti ho detto dapertutto, caro Abele, la tua intervista sulla poesia è sorprendente perché viene fuori un uomo, anzi uno spirito umano semplice, umile, vero, sei pane realmente e capisco come la persona di don Tonino abbia potuto essere in armonia con te.
    http://neobar.wordpress.com/2011/10/03/su-poesia-2-0/http://neobar.wordpress.com/2011/10/03/su-poesia-2-0/
    Se fate clic sul link, potrete leggere l'intervista di cui parlo. Prendiamoci tempo per la poesia, sveleneremo il mondo.
    Questa frase non è mia, ma di un amico sacerdote che non è più ufficialmente su questa terra, il suo nome è don Giuseppe Ferri.
    Diceva che si era fatto sacerdote per svelenare il mondo.

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  15. in un cerchio, tutto ritorna.
    come l'abbraccio.
    come l'amore da una crocifissione.

    e poi ci si alza presto, e si legge che alle 03:04
    un'anima conferma che tutto è, segno…

    grazie
    simy

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  16. VERSI  CHE CON PREPOTENZA DI VITA
    tentano di contrapporsi (sfidare) il dolore che per un tratto ne ha bloccato il flusso diventando loro medesimi coltelli  che recidono o incidono quel legno che nuova forma prenderà
    BRAVA MARGHERITA!  E non meno BRAVA Mimma che la recensita così.Un abbraccio ad entrambe,Mirka

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  17. Comincio da Nina,
    ché la sua carica umana mi fa impazzire.
    Dolcissima Nina, sì ho capito che parlavi di durezza della mia scrittura. Poi come mio solito, cerco di sottrarmi e (mi) confondo.  Tu hai individuato centrando benissimo, anche adesso parlando di "necessità di sottrarre"  Sì.
    Terrò, tengo già carissimi i tuoi commenti, generosi senz'altro, ma  soprattutto, come ti ho già detto, toccanti…Un bacio!

    Adesso ringrazio e saluto, ma poi stasera ritorno,
    Stefano (uau! mio ammiratore! basta e avanza questo dire…)
    Abele particolarmente tenero nel riprendere il Margheritina di Mimma (sentirmi Margheritina è iniziare florealmente beata la giornata, protetta dall'altezza ermetica dell'erba)
    Simy mattiniera con i suoi bei versi a corona
    Bianca che mette in evidenza VITA, VITA! e sfida

    un grazie doppio, triplo, ….a Mimma per l'ospitalità, la recensione illuminata e illuminante!

    Buona giornata!

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  18. Straordinariamente bella
    poesia che esprime tutto
    il senso della vita
    in un truciolo prezioso,
    doloroso allo scalpello
    per chiudersi nella croce
    a preghiera.
    Un sorriso
    e un abbraccio
    cara mimma splendida spiegazione
    la tua.
    Chiara

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  19. Che bello questo discorrere insieme di poesia, onestamente non me lo sognavo più, ogni tanto, da sola, avrei aperto il mio cassetto, letto o scritto le mie cosine e poi sarei tornata alle mie faccende di vecchia: il lavoro a uncinetto, perché coi ferri non me la cavo (bisogna contare), il ricamo, la televisione. Avrei anche dipinto un po' ogni tanto.
    Invece mi avete trasformato la pensione in avventura, già, partire: guardo la poesia e decollo dove mi pare.
    Il viaggio è sempre una sorpresa.
    Margheritina nascosta dall'erba, che barriera fragile ti sei scelta.
    Sai cosa pensavo? Che la tua poesia è un labirinto con alcune entrate, ma l'uscita non c'è. Lì dentro ci si aggira e si scoprono cose delicate e ben nascoste, così ci si dimentica di uscire, ma se proprio si deve, l'unica è seguire il filo di Arianna per fare una retromarcia. O altrimenti in quella poesia ci resti.

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  20. Sono tornata più volte a leggere, cercando di entrare nel testo "scolpito" di Margherita che leggo come il soliloquio di un tronco spezzato, allegoria della vita dell'uomo o dell'uomo poeta. Sono testi questi che stimolano pensiero ed emotività, per cui vengono in mente tante letture diverse e andrebbero letti e riletti per sentirli in profondità, come ha fatto Mimma.
     
    "…ma un'ascia rompe le ossa
    e tutto più in fretta e molto più sgorga
    salendo…"

    Complimenti ad entrambe!

    franca

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  21. Grazie Chiara e Franca!

    bellissime – e molto poetiche – le vostre letture di

    "truciolo prezioso, / doloroso allo scalpello / per chiudersi nella croce"

    e di

    "soliloquio di un tronco spezzato, allegoria della vita dell'uomo o dell'uomo poeta"

    Grazie di nuovo a Mimma BELLA!

    margherita

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  22.    -Hai parlato, cara Mimma, della poesia, bellissima, della Signora Margherita, come un labirinto e mi hai dato l'avvio.
    Dopo il tuo commento, mi sono sentito come un fanciullo che entra per la prima volta in un labirinto. puro, innocente, felice. Di scoprire strade, specchi, luci, meraviglie. Senza l'ansia di dovere o volere uscire. Con la voglia di restare, di scoprire,
    Grazie Mimma per la tua generosità nel donare.
    Giovanni88jetji

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  23. E grazie a te, Giovanni, di questo eccezionale commento: adesso è scattata una scintilla, in te, che ti fa trovare bellissima una poesia ermetica com'è questa di Margherita e ti avvia a scoperte sempre nuove dentro e fuori il tuo animo. La poesia è una magnificenza senza traguardi.

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  24. Ha ragione Mimma! che bel commento!
    è l'essenza stessa della poesia il labirinto e soprattutto "senza l'ansia di dovere o volere uscire. Con la voglia di restare" e soprattutto "con la voglia di scoprire".
    Un grazie di cuore ad entrambi e a tutti!

    margherita

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