L’arcangelo Francesco Pasticcio

L

È il protagonista di alcune mie favole pubblicate su questo blog e per quanto
sia un ometto di poca bellezza e, da angelo, possessore di due alucce
striminzite, ha parecchie ammiratrici
che vorrebbero il numero
del suo telefonino. Se volete divertirvi ancora con le sue vicende,
fate clic su questo link:

http://domenicaluise.splinder.com/post/20561828#comment
Leggerete la storia di Mimma e Cristina in purgatorio.
Tutta la storia dantesca (inferno, purgatorio e paradiso di Mimma e
Cristina con l'arcangelo) apparirà dalla fine all'inizio facendo clic su
categorie-la divina fiabedia.

Se avete voglia di trovare tutte le favole dell'arcangelo, compagno
di Mimma e Cristina, cercate in categorie, favole giocose alla vostra sinistra
quando aprite il mio blog.

                                                      Domenica Luise

PS: Il disegno è un ritrovamento, l'ho fatto a penna su un foglio azzurro
una volta che non avevo il computer e le ali sono ricavate dai capelli biondi
di una modella ritagliati da una rivista e appiccicati, dopo l'ho scannerizzato
e messo nel computer, in verità pensavo di averlo perso.
Mi è sembrato carino e mi è venuta voglia di farvelo vedere.
 

Buona estate a tutti!!!
Sì, lo so che sarei in vacanza dal blog, ma mi è venuta voglia di farvi vedere
subito il disegnino.

Avviso fosforescente urgentissimo!!!

La versione di GiuseppeSta per uscire un'antologia bellissima, alla quale partecipo anch'io insieme a Cristina e altre persone care, se fate clic sul link qui sotto leggerete la presentazione:

http://it.wordpress.com/tag/poeti-per-don-tonino-bello/

 

37 pensieri su “L’arcangelo Francesco Pasticcio

  1. è carinissimo Mimma, che simpatico l'angelo Ciccio Pasticcio…ops Francesco Pasticcio, le andrò a lileggere sono troppo divertenti le sue avventure
    Ciao, buona estate!

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  2. Molto carina davvero la storia del tuo angioletto! Chissà se la mia  maestra delle elementari ( suora) sarà ancora viva…se non lo fosse, sarebbe sicuramente anche lei in purgatorio, perchè trattava sempre male le bambine povere. Ricordo che, una volta, una di loro era venuta in classe con l'orologio, che aveva ricevuto in regalo per la sua Prima Comunione e la maestra l'aveva rimproverata aspramente fino a farglielo togliere perchè, secondo lei, una bambina povera non aveva il diritto di farsi vedere con l'orologio. Mi aveva molto colpito questo fatto, perchè ero affezionata alla mia maestra, ma in quel momento mi ero resa conto che poteva anche essere molto cattiva.

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  3. Buongiorno, belle giovani, eccomi qua, sia pure a scartamento ridotto. Quando non ne posso più delle faccende accendo il computer, che poco fa ha avuto un attacco da star capricciosa e non si connetteva, ho dato un'ulteriore pressatina all'accensione e ha funzionato, per questa volta.
    Paola, mi commuove la tua presenza costante su questo mio blog al quale tengo tanto, so che commentare costantemente è bello, ma esige sacrificio. Anche tu, cara Katherine. Ad agosto chi volete che rimanga qui, specialmente dopo avere annunciato le mie vacanze? Soltanto chi mi vuole bene davvero ed ha stima di  quello che scrivo. Katherine, ho letto l'ignobile comportamento di quella suora con la bambina povera: per favore, cacciatele fuori. Io dico, ma come si fa a non distinguere se c'è vocazione o no? E non si accorgono che le vocazioni vere sono rare? Questi badano al numero. Così abbiamo tanta di quella zavorra da mandare a fondo la chiesa, se Dio lo permettesse. Che si vergognino finché sono in tempo, loro non ci credono, ma potrebbe sempre venirgli il dubbio che forse c'è un Dio giusto. Chissà cosa pensavo che fossero i peccati, ecco, adesso ho capito bene, sono questo schifo.
    Io dico di sì che siamo tutti dei poveracci, ma questi sono livelli eccessivi, ci si deve impegnare a fondo per raggiungerli, altro che purgatorio addomesticato e scherzoso come questo mio, qua bisogna inventarne un altro d'urgenza, dove le cozze dovranno mangiarle con tutte le valve su sedili di ferro rovente dai quali sia impossibile alzarsi anche un solo momento. E che le cozze siano guaste e puzzolenti come le loro anime. Dopo, faccio all'ingrosso, un paio di secoli di questo trattamento ne riparleremo.
    Piuttosto andate a vedere  facendo clic sul link: sta per uscire una bella antologia poetica dove ci siamo anche Cristina ed io, sono orgogliosa di avere partecipato, per adesso siamo ospiti sul blog di Francesco Marotta con una presentazione da leccarsi i baffetti.

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  4. Bel racconto Mimma 🙂 sei così semplicemente fantasiosa che quasi fai sognare!
    Mi permetto di aggiugere un commento su preti e suore sempre moooolto criticati! Ora i tempi sono cambiati: oggi chi sceglie questa vocazione lo fa veramente con passione! Purtroppo 50 o 60 anni fa spesso le famiglie molto povere obbligavano i figli alla "vocazione" quando forse non era proprio un ideale di vita che avrebbero voluto…e i rancori, le frustrazioni poi sono emerse nel tempo!
    Tuttavia non giustifico affatto, anzi , i preti pedofili e politicamente corrotti ,suore crudeli, gli "eccessi" e misteri del vaticano ecc ecc!
    Però…mi sembra doveroso aggiugere che quando sono andata nelle zone più  disperate e povere del mondo (india africa messico ecc) ho visto pochissimi uomini e ancora meno donne VERE ad aiutare questi poverissime popolazioni che vivono ancora oggi in condizioni disumane..ho visto solo loro: suore, preti,frati e poco più!
    A mio modo di vedere bisognerebbe valutare meglio quelle donnine o ometti sempre seduti ai primi banchi delle chiese (non mancano mai una messa) che parlano tanto, troppo, e concretamente, è risaputo, fanno ben poco!
    Non ho mai conosciuto persone più false e ipocrite di loro!
    Un bacione!
    Sara

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  5. Quanto è vero, Sara, quello che dici ed anch'io ho avuto qualche esperienza negativa con le donnine e ometti seduti sempre ai primi banchi e che non mancano una messa, tuttavia fra loro ho trovato persone meravigliose come fra i preti e le suore: il grano è sempre mischiato alla zizzannia su questa terra difficile e bella. Sono contenta che le mie fantasie in forma di fiaba vi piacciano e vi facciano sognare, cara Rossella, e per concludere: non permetteremo a nessuno di strapparci né i sogni né la poesia.

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  6. Poche persone sono come te Mimma! …purtroppo!
    Ti auguro di cuore a te e famiglia un bellissimo ferragosto!
    … e magari non troppo afoso !
    Un bacione grande!
    Sara 

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  7. Buon ferragosto a te, piccola Sara,che tu possa vivere felice anche in mezzo ai guai, che non mancano mai. Vuol dire che ci appuntelleremo fra di noi. Qui l'estate scorre meno afosa, grazie al cielo, stanotte ho perfino sentito freschetto perche avevo sulla camicia una maglietta di cotone senza maniche, mai avvenuto ad agosto. E nemmeno mai tollerato, ad agosto, una maglietta di cotone sulla camicia da notte. Poi le ore della giornata sono calde, specialmente quelle centrali, si sa, la  Sicilia è così. Selvaggia e monella come me. Hai letto il mio racconto di Mimma clonata in tutte le salse? Catastrofico (deve essere in categorie-favole giocose). Ne basta una e decisamente avanza.

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  8. Cristina, ogni volta la tua generosità fraterna mi sorprende…ieri mi è venuta l'idea di chiederti aiuto per lo sfondo di un altro blog dove intendo mettere soltanto le mie poesie, senza immagini, sei diventata bravissima in questo e ti ho scritto che, se non te la sentivi, io non mi offendevo, invece tu volevi farmelo in giornata, che meraviglia sei. Magari in giornata no, ma in settimana o nel mese… grazie, cara: sempre presente. E adesso vado a farmi un superbo latte e caffé perché mi è venuto un sano appetito mattutino. Buon ferragosto a tutti. Vi voglio bene, molto più benissimo assai. Ecco.

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  9. No, no era in fiabe giocose!Mimma-monella sì, e chi l'avrebbe mai detto: una basta e avanza eccome!
    Se non erro nemmeno il titolo era esatto…con te bisogna sempre tenere le antenne alzate! 🙂 ogni tua frase rappresenta sempre un significato! Sai bene che sono distratta!;-)
    Bellissima la foto di quando avevi 3 anni…sembravi così cucciolina…ti sei confrontata poi eh?
    Bacione!
    Sara

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  10. Sì, ero carina, ma il ritratto della favola è esatto ed il fatto della marmellata autentico, solo non tiravo la coda ai gatti, li accarezzavo soltanto con affetto. Ed è anche vero che stavo sempre imbronciata per suscitare l'interesse dei grandi, cosa in cui riuscivo alla perfezione, una vera vocazione da star. Te lo dico io, Sara: una Mimma basta e avanza a qualsiasi età.

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  11. Che vuoi farci, Sara, alla cretinaggine umana non c'è limite né rimedio. Non vivendo di vita propria certe persone si attaccano come possono alla vita degli altri e almeno danno fastidio, così qualcuno, prima o poi, si arrabbia e gli parla.
    Io al tuo posto cancellerei i commenti idioti senza dare risposta. Così ho sempre fatto su questo blog.
    Ti penso e ti voglio bene anch'io,  ma non pigliartela per queste stupidaggini, siamo in tanti a volerti un gran bene.
    Un abbraccio mimmiano.

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  12. No Mimma non sono commenti; sono tantissime, TROPPE segnalazioni del mio antivirus…di TENTATE INTRUSIONI ANONIME nel mio p.c espulse (SPERO) dal mio ANTIVIRUS CHE CONTINUAMENTE MI SEGNALAVA da settimane!SONO I VISITATORI ABUSIVI
    E' REATO (3 anni di prigione)
    Oggi sono veramente arrabbiata!
    UN BACIONE!
    Sara!

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  13. Ma roba da matti. Però posso dirti una mia recente considerazione? Se ci passasse pure la forza di arrabbiarci saremmo alla fine, sarà la stanchezza e l'attuale superlavoro, ma io mi ci sento vicina. Ecco.
    Guarda il programma che sta in fondo a questa pagina e che mi ha messo Cristina, forse potrebbe aiutarti: ti dice da dove vengono le visite. Informati e parla con qualche persona esperta.
    Tu pensi che per questi tipi di reati li metterebbero davvero in prigione per tre anni? Non vedi come buttano fuori gli assassini?

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  14. Hai ragione Mimma..ma intanto sono al mare! 🙂
    felicissima!
    Tutto bene Mimma…fa un caldo da morire! 😦 ma ho vinto una scommessa con me stessa…e fa pure rima!!
    Bacione!
    sara

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  15. "E' un po' che son facile alla noia. Sono egoista, forse. Sono stanco, sicuramente. La mia vita non mi appartiene e spesso mi sento come una marionetta. Se Dio c'è, è vero che non si occupa abbastanza delle sue creature. Sono infelice. Mi sto chiudendo a riccio e forse scrivo questa nota nel desiderio che qualcuno mi tenda una mano. Sono stato sempre un uomo forte, adesso mi sento solo un uomo, e come un uomo mi vedo: irritabile, nervoso, annoiato e soprattutto alieno a me stesso.  Mi vedo più triste, stanco, ingrassato. Non mi piaccio più. Non mi piace il cinico che son diventato. Ho bisogno di non essere più solo, forse, ma non riesco più ad aprirmi al mondo. Le persone mi annoiano, i discorsi mi annoiano, io mi annoio. Arriverà il giorno che i tuoi sacrifici saranno ripagati, mi si dice…… forse, ma il presente? Non c'è futuro per chi muore nel presente, ed io sto appassendo nella totale indifferenza di chi mi sta attorno, di chi non riesce a vedermi, a toccarmi perchè io nei mesi passati  ho creato una enorme bolla di sapone che mi ha inglobato, mangiato, cambiato. Ho vissuto lì, indipendente, sufficiente a me stesso, SOLO. Adesso è finita l’aria e non sento le forza di scoppiare la mia bugia, chiedo un aiuto e spero che qualcuno forse più intelligente e saggio di me si accorga della mia sofferenza e riesca a scoppiare questa enorme bolla di sapone nella quale sono prigioniero. Bramo l’aria, quella fresca e pulita, sono in cerca di redenzione perchè io nel mio letame sto annegando."
    Un uomo solo.

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  16. Caro uomo solo, che apri un momento la tua anima ad una sconosciuta, purtroppo i tuoi stati d'animo si alternano, nella vita, a periodi migliori o anche peggiori. Li attraversiamo tutti, credimi: dall'esterno uno dice: chissà quant'è felice quella bella ragazza giovane, magra, fidanzata, amata, ride e chiacchiera sempre. Ma non è vero, nessuno è sempre felice per queste ragioni e nessuno è sempre infelice perché l'artrosi se la sta mangiando e zoppico ogni giorno di più. Adesso, prima di dormire, e dormo sempre meno ogni notte e zoppico sempre più ogni giorno, mi piglierò una pillola consentita quando proprio non ne posso più, un palliativo. Domani forse mi sentirò di uscire a fare la spesa, il negozio è a pochi passi e non voglio girare sempre accompagnata al braccio di qualcuno che ha pietà di me. Se casco un'altra volta mi rovino, debbo stare attenta. Anch'io ingrasso appena mangio un dolcino, per ora ci sono stati i fichi freschi del mio albero, ho ceduto ignominiosamente.
    Coraggio: per capire che un Dio c'è basta pensare all'elevatezza del dolore umano e a tutta questa stessa solitudine, nella quale ci agitiamo isolandoci ancora di più in quella bolla di sapone irrespirabile della quale così chiaramente parli. Certo poi, prima o poi, dobbiamo uscirne. E la salvezza incomincia dai più vicini, anche se ci hanno deluso o anche fatto del male: incomincia tu a portare un mazzetto di rose a tua moglie, un dolce senza ragione in un giorno senza ragione, un cinema insieme. Cerca di tenere unita la famiglia, renditi amabile e la bolla si dissolverà. La noia che provi è leopardiana: anch'io tante volte mi chiedo come il prossimo (parlo di tutti: amici, parenti, conoscenti e mondo) possano dire cose che mi sembrano assolutamente stupide e sbagliate, purtroppo siamo fatti così, stupidi e sbagliati. La cultura aiuta, ma produce anche un più spiccato fastidio nel vedere lo sbaglio planetario nel quale tutti affondiamo. Ciò che a me sembrerebbero soluzioni possibili ed entusiasmanti procedono a rilento, con retromarce assurde.
    È necessario pregare proprio quando ci sentiamo senza nessuna fede in nessun Dio: è quello il momento più giusto nel quale l'uomo risponde all'amore di Dio come un sì nuziale. Qui bisogna sperare contro ogni speranza e non perché la fede è un riugio alla mia solitudine, ma perché o amo o muoio. Capire queste realtà è importante, non siamo mezzi matti, bersagliati dalla sfortuna, incompresi: siamo uomini e questo è il retaggio, allora noi ci facciamo coraggio gli uni con gli altri e la mano tesa in cerca di aiuto, sicuramente, verrà presa in un'altra mano fraterna, che saprà comprendere per esperienza diretta.

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  17. Sono in un comune ufficio, circondato da perfetti sconosciuti, uomini e donne che vedo ogni giorno, di cui conosco le abitudini ed i vizi giornalieri. Li osservo, ho imparato a conoscerli nella loro quotidianità, senza fretta, nell’ombra. Adesso dovrei lavorare, ma soffro e solo lo scrivere esorcizza le mie paure, mi rasserena l’animo. Certe volte penso che sto impazzendo, ma poi mi riscopro a scrivere o a rileggere ciò che ho scritto in passato e spesso anche non condividendolo, mi rassereno. Sto cambiando, ma non sto impazzendo anche se di quest'ultima affermazione non ne sono sempre sicuro. Ho provato a far leggere i miei scritti, forse in cerca di aiuto, forse in cerca di approvazione o in cerca di conforto, ma non ne ho avuto. Ero solo, sono solo. Un filosofo diceva che non ci si può bagnare due volte nella stessa acqua, sono d’accordo è così che mi sento, in divenire. Ho letto il tuo commento che il dolore provato in forma così pura dovrebbe esser prova che Dio esiste, ma non so se crederci. Non conosco tutti gli uomini e soprattutto nella mia presunzione non credo che tutti siano capaci di provare queste sensazioni. La maggioranza delle persone sopravvive in questo mondo parlando di ciò che li circonda, dei piaceri primari, del cibo, del sesso. Io sono diverso, mi annoio, ma per questo non sono migliore, sono solo più triste, sono solo. Se solo alcuni sono capaci di provare delle sensazioni così amplificate, questa non può essere la prova che Dio esiste, è solo la prova che qualcuno soffre e che non tutti hanno la stessa soglia di sofferenza. Forse tutti soffriamo, forse tutti creiamo la nostra bolla di sapone in cui siamo racchiusi e forse non tutti manifestiamo la  sofferenza. Forse, ma io non credo, ad un occhio attento un uomo sofferente è come una banderuola fosforescente spinta dal vento, innalzata in mezzo a delle bandiere bianche a mezz’asta. Io sono così, innalzato, spinto dal vento, fosforescente e solo, troppo sensibile anche per me stesso. Passerà? Forse.

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  18. Ciao Mimmissima come stai?
    Io sono ancora al mare rifiorita…passa nel mio blog; non mi riconoscerai più!
    Se qualcuno ha bisogno di una mano io ci sono! per quanto io possa fare lo farò volentieri!
    Il commento che mi ha preceduto…lo sento… "familiare" come se fosse di una persona che conosco, oppure..
    nooo poi divento diffidente! 🙂
    Eh! sappiamo tutti che viviamo in un mondo di lupi!
    Bacione!
    Sara

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  19. Caro utente anonimo, è certo: passerà. E perderai l'abitudine al raffronto tra te e il prossimo, ognuno è solo in qualche modo e nessuno può capire realmente l'altro, visto che non comprendiamo nemmeno noi stessi. È vero che ci sono persone più sensibili di altre, ma poi cosa ne sappiamo? Le delusioni sono normali quando facciamo leggere i nostri scritti, subentrano tanti fattori, non ultima la triste invidia. Per uscire dalla tua bolla devi distrarti e amare per primo trasformando in compassione il disappunto.
    Sara, non sai quanto piacere mi danno le tue parole, è proprio vero, bisogna distrarsi, andare al mare, sorridere e cercare tutte le cose positive che la vita ci offre, anche piccole e momentanee.
    D'accordo per il mondo di lupi: li ho visti all'opera e sono prudente anch'io, ma bisogna sempre sperare nell'essere umano, che può rialzarsi da qualunque scivolone a muso per terra.

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  20. "D'accordo per il mondo di lupi: li ho visti all'opera e sono prudente anch'io, ma bisogna sempre sperare nell'essere umano, che può rialzarsi da qualunque scivolone a muso per terra."
    Questo è quello che mi piace di te cara Mimma,il tuo cuore..e i tuoi scritti rispecchiano la sua bellezza
    un abbraccio :*

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  21. daphnee, benvenuta, grazie per le tue parole e la tua stima preziosa. Talora mi sento sola anch'io, fa parte dell'umano retaggio ed è inevitabile, ma poi ho tanti amici visibili e anche invisibili, ciò è confortante e bello, aiuta. Un abbraccio a tutti.

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  22. Cara Mimma sono molto colpita dalle parole dell'uomo solo e
     condivido i tuoi pensieri.
    Bisogna reagire ma non è facile, lo so, sto passando anch'io un brutto momento, vorrei dirti tante cose per aiutarti ad uscire dalla tua bolla uomo solo, contattami se vuoi, ne possiamo  parlare…

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  23. Paolam, siamo tutti soli fondamentalmente, io ho capito che è la tragicità e simultaneamente l'immensità dell'essere umano, così come il dolore è un parto che genera la gioia di una vita nuova. Però ci possiamo dare la mano ed essere meno soli. Dentro dentro c'è uno scoglio di solitudine concesso soltanto a Dio, ma nell'oscurità della fede. Ogni tanto ci dicono: appare la Madonna qui o lì, padre Pio aveva le stimmate, sì, ci credo, ci spero, cerco di discernere il vero dal falso ( e dove sopravviene l'affare c'è sempre della falsità, magari anche mischiata alla verità) tuttavia il dubbio permane e gli scandali recentemente saliti vergognosamente alla ribalta  di coloro che ci consigliano in nome di Dio certamente non ci aiutano a separare rigorosamente il messaggio di Cristo, sempre che siamo cattolici, dai suoi ministri indegni. Tuttavia non mi posso accostare a Cristo o a nessun altro dio per solitudine, ma soltanto perché me ne innamoro. Oppure è meglio accettare la solitudine senza conforto.
    Paolam, i brutti momenti ci sono per tutti specialmente quando un amico-a ci delude. Meglio non aspettarsi molto dall'altro: la presenza, il fiore, la telefonata. L'essere umano segue il sentire e l'interesse, purtroppo, mentre l'amore ha una grave componente di sacrificio e non si ferma al piacere. Tu mi piaci perciò ti amo è momentaneo, è una fase che porta al matrimonio o nessuno di buon senso si sposerebbe. Il desiderio di avere figli è un'altra fase o nessuno si piglierebbe la briga di gestire e partorire. È la natura umana fatta così, con una forte componente spirituale a corredo di quella animale. Però la solitudine umana è spezzata soltanto dopo il sacrificio, le veglie notturne se il marito è ammalato, le spese per accontentare la figlia adolescente rinunciando anche al proprio essenziale e via di questo passo.  Anche il rigore educativo e dover dire di no a un figlio è sacrificio doloroso per la madre e il padre. Tutto ciò ci rende soli e grandi. Comprendersi vicendevolmente e dirsi una buona parola è prezioso, aiuta, consola e ci rende più compassionevoli verso il bisogno dell'altro.

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  24. Anch'io, piccola Sara, provo gioia e una preziosa compartecipazione quando vi leggo, non occorre che il commento sia un capolavoro, basta una parola così come si sa  e si può. Bisogna sperare sempre nell'essere umano, non tutti gli uomini sono alla ricerca di avventure virtuali da trasformare in reali e non tutte le donne sono delle povere frustrate smaniose di compensazioni, può darsi che, vicendevolmente, abbiamo tanta poesia da scambiare.

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  25. Sempre parole sagge le tue Mimma cara 
    Poi complimenti !!! Per  questa  antologia che ti vedrà presente, è sempre una grande  emozione quando la poesia unisce le persone e le accomuna dentro un grande sentimento, bello !

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  26. Grazie, Paola, sei un tesoro, sempre  presente e attenta. Non ti sei stancata mai di venire in questo blog e ti sei impegnata in commenti validi e sentiti, è quindi mio desiderio farti avere in regalo una copia dell'antologia, naturalmente con dedica, appena mi arriveranno le copie omaggio. Ti ho molto apprezzata.

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