Estetismo e minimalismo

 

Tutte le parole che terminano in “ismo” sono il deterioramento
di un proprio positivo come una pesca sfatta in raffronto
alla se stessa matura.
Così dire estetismo significa parlare di una poesia nella quale
le immagini e le parole sovrastano sul contenuto.
La nostra è una società dell’immagine: chirurgia estetica,
botulino, dentature finte che sembrano vere e capelli
lucidati dipinti arzigogolati, diete, massaggi e quant’altro.
Una vera esagerazione.
La poesia è il portato umano del tempo in cui è scritta e così
assume una bellezza esteriore amata in sè e per sè,
diventa una velina stupenda a vedersi e basta.
Una donna limitata al ruolo di femmina. Ma subentra
il dolore, che è il minimo comune multiplo dell’umanità,
e la velina piange, si sciupa, mostra l'anima oltre che la carne.
Noi non sappiamo sopportare la gioia né la riconosciamo
quando c’è e nemmeno sappiamo tenercela, invece il dolore
è identificabile al primo impatto.
Così diventa l’argomento principe della nostra poesia,
insieme all’amore, unico e vero anelito di tutti gli esseri
ragionevoli e sensibili.
Con questi contenuti la parola si avvicina molto al silenzio,
che l’ha generata, e perde ogni adornamento superfluo,
diventa secca e si fa essenziale.
E’ un normale processo di evoluzione.
Del resto l’essere umano è sempre lo stesso in tutti
i suoi millenni di poesia: addolorato e amante in cerca d’amore.
Chi più chi meno, i poeti di più.
Il limite, adesso, è quello opposto: dall’estetismo al minimalismo,
togliendo tutti gli articoli e gli aggettivi. La poesia
diventa un telegramma, ma non è nemmeno quello.
Il segreto è in un equilibrio pregnante ottenuto dal profondo
perché non abbiamo preparato qualcosa sul foglio o nel computer,
ma noi stessi.
Siamo noi penna e tastiera e le parole il canto naturale
che tocca e affonda da autore a lettore.

Domenica Luise

34 pensieri su “Estetismo e minimalismo

  1. Quante verità in questo tuo scritto, tesoro di un'amica. Però, sai, credo che io e te riusciamo a ricoscere i momenti di gioia. Tu, per esempio, non hai scritto solo poesie sul dolore, anzi….

    Buon anno dolce Mimma, a te e famiglia, un bacio

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  2. ISMI

    Avvolti nel dubbio
    senza alcuna convinzione
    persi nella follia degli "ismi" di moda
    incapaci di risposta ai perché
    sprofondano nel dubbio gli antichi valori.

    Inefficaci strumenti dell'insegnamento filosofico
    spingono a porci infinite domande
    oscurando la ragione che le ha generate.

    Siamo condannati a non poter soddisfare il desiderio di verità.

    Ma a parte tutto questo Mimma ti voglio dire che qui da te si viene volentieri perché si trova sempre serenità, pace e una parola buona.
    Un abbraccio ricco di auguri per tutto l'anno che verrà.
    Fausto il falconier

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  3. stavolta rubo a Fausto tutto il suo commento, tanto avrei detto le stesse cose, ma lui lo ha espresso molto meglio di quanto avrei fatto io.
    Perciò grazie a Mimma che ha scritto un testo di efficacia esemplare e a falco per averne sintetizzato ottimamente il senso.
    abbraccio entrambi
    Buon 2011
    cri

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  4. Condivido ogni passaggio di queste tue acute e sentite riflessioni , Mimma. Nulla da aggiungere. Sei Brava Conoscitrice del mondo poetico , delle sue fasi e delle sue modalità espressive!!!!
    FELICE ANNO A TE E AI TUOI CARI, ANCHE ALLA TUA MICIA!
    nunù

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  5. Buongiorno, cari, benvenuti. Certo, Rossella, che riconosciamo i momenti di gioia: l'amore è sempre gioia, anche quando attraversa il dolore. Il problema è che l'essere umano è poco abituato alla gioia e trova sempre da recriminare tutt'intorno a sè ed anche dentro di sè. Poi noi donne siamo lagnose, bisogna ammetterlo, il maschio invece solitamente fa il duro ed è anche meno sensibile di suo. Non è tanto facile sopportarsi a vicenda, quindi ci vuole coraggio.
    Meno male che abbiamo la poesia.
    Falconier, gli antichi valori sono sempre validi fino a quando anche uno solo li vive, se in molti casi sono sprofondati è perché non sono stati presentati come amore, ma imposti. È quello l'errore: la predica e gli imperativi.
    La verità alla quale aspira l'uomo e il poeta è troppo elevata per le possibilità cerebrali terrene, noi vorremmo conoscere le radici della vita e non possiamo fermarci prima. Sarebbe come se una pianta di gelsomini pretendesse di fiorire con le radici al sole anziché protette dalla terra: non si può.
    Grazie, Cristina, per la tua presenza e l'abbraccio augurale, che ricambio in pieno, tu sai quanto io ti abbia cara.
    Benvenuta, Marzia, belle le tue farfalle sull'acqua, somigliano ai poeti in fase di ispirazione, vanno, vengono, si dissetano e si regalano.
    Nunzia, tu sai quanto io tenga alla tua opinione, che mi incoraggia ad andare avanti. Auguri anche a te e famiglia da parte di noi tutti, mici compresi.

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  6. Eccomi a condividere con te e con i cari amici, che mi hanno preceduta, il contenuto del tuo prezioso escursus.
    Approfitto anch'io per augurati tutto il bene e la serenità che desideri.

    Ti abbraccio

    frantzisca

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  7. Una poesia universale, gli auguri a tutti per un felice Anno Nuovo di serenità, in un generale… buonismo.
    Se permetti, cara Mimma, vorrei estendere i più grandi, sinceri, fraterni auguri a chi non li riceve mai da nessuno.

    Un abbraccio.

    Abele.

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  8. Auguri a tutti gli amici che passano da questo blog, che il nuovo anno inizi anche una vita migliore, con più amore e consapevolezza da dare in regalo i ntorno a sè.
    Grazie a chi mi commenta sempre e mi segue, ma grazie anche a quelli che vengono ogni tanto. La mia gioia è che questo sia un posto d'incontro sereno, dove scambiare due parole in pace e sincerità amicale. Passate un capodanno magnifico, qualunque cosa facciate. Ed è  giusto, caro Abele: i NOSTRI auguri più affettuosi a tutti coloro che più soffrono nella malattia o nella solitudine oppure in entrambe. Facciamoci coraggio ogni volta che tutto va storto e non illudiamoci quando le cose filano lisce, l'imprevisto è comunque in agguato. Vivete felici senza scomporvi, fate tutto quello che potete, ma quando non c'è soluzione troverete cento altre strade e modi, lo dico perché è vero e non si tratta di uno stupido ottimismo a oltranza.

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  9. Mimma carissima,
    il tuo bellissimo e profondo commento, casualmente al numero… 13, indica la strada maestra per un… programma ad ampio respiro che riguarda tutti, in una visione di concretezza, di speranza, di serenità, di ottimismo che può e deve scaturire dai nostri cuori di esseri umani in cammino e che sanno che possono, volendo, percorrere quella strada… del voler bene, del volersi bene, in umanità e fraternità.
    Costa, a volte moltissimo, ma non è utopia.
    Grazie, Mimma.
    Grazie per la tua semplicità e naturalezza di indicare il cammino.
    Il nuovo anno sta per iniziare la nuova tappa.

    Abele.

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  10. A TE CHE CANTI LA "SOSTANZA DELLA TERRA"
    NELL'EFFIMERO DEL "SENZA AMORE",L'AUGURIO CHE TU LA FACCIA RISPLENDERE ANCHE QUANDO NON VUOI!
    Con affetto SINCERO, ,Mirka

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  11. E intanto… Buon Anno  Mimma !!

    Grazie dei bei doni di poesia e bellezza d'animo che ci hai e mi hai regalato nell'anno appena trascorso…
    Stando in buona compagnia il futuro fa meno paura, kisss

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  12. La poesia è  bellezza spontanea.. che non nasce dalla mente che la contempla…
    e ogni cuore può percepire una diversa emozione!
    Cara Mimma TANTI AUGURI!
    Chiaretta

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  13. La tua poesia, come i tuoi scritti, hanno qualcosa in più, cara Mimma, hanno la fantasia, la fresca ironia, la frizzante gioia e questi sentimenti sono dono assai raro; ecco perchè è un piacere per me passare da te, il tuo uscio è sempre aperto ed io con immensa gioia entro, leggo e fruisco di tutti quei sentimenti che tu ci doni.

    Buon Anno, cara, ti auguro ogni bene e tantissima inventiva.

    un grande abbraccio
    annamaria 

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  14. Hai ragione, Abele, l'amore non è utopia e Dio può essere soltanto amore. Tutte le persone di buona volontà sono d'accordo su questo punto. La religione viene dopo l'amore. Posso essere cattolica o mussulmana oppure credere nel monismo indiano e nelle reincarnazioni, senza l'amore non sono niente da nessuna parte. E per amore intendo la tensione ad esso, che non si può possedere a pieno su questa terra, dove non è svelabile. Qui l'amore si distingue dalle vibrazioni, come certi pianeti lontanissimi da noi ed invisibili, che si comprende ci siano dal movimento intorno alla propria stella.
    Bianca, quant'è bello il tuo augurio, sarebbe magnifico diventare così amorosa "sempre" ed in tutte le età e le circostanze. Non voglio nascondere ai miei amici quanto io ne sia incapace. I desideri sono grandi, ma la carne è debole. Farò del mio meglio e cercherò di restare tranquilla vedendo chiaramente la mia insufficienza. Così comprenderò le insufficienze altrui e ne avrò compassione come di me stessa.
    Grazia, mia cara, anche a te auguro un anno felice, siete stati tutti un dono molto bello e insperato per me.
    Paolam, quanto è vero: in buona compagnia il futuro fa meno paura. Sappiamo di avere creato un festoso girotondo aperto a chiunque voglia partecipare. Benvenuti, benvenutissimi, molto più benvenutissimi assai. Ecco.
    Chiaretta, e tu sei bellissima nel corpo e soprattutto nell'anima modellata dalla tua vita non facile…le cose belle non sono mai facili. Ognuno percepisce quanto gli è dato dalla propria sensibilità ed ognuno è unico.
    Annamaria, voi tutti siete un dono raro, ti auguro un anno radioso, il più bello della tua vita fino ad oggi.
    Vivete felici e grazie per essere qui anche il giorno di capodanno.

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  15. Buon anno carissima Mimma che le persone che incontrerai,le esperienze che continuerai a fare spalanchino ancora di più il tuo cuore alla Poesia che è in ogni cosa,senza limiti. Sai guardare con gli occhi del cuore ecco perchè sai Vedere..
    tanti Auguri affettuosi cara

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  16. tutto verissimo, ma d'altra parte il dolore porta con sé un'eco senza fine, che non si riesce a non sentire, mentre la felicità è fatta di attimi, per questo scappa subito via… il poeta si fa portavoce del paesaggio interiore di ognuno di noi e per farlo può usare il mezzo che gli è più consono…
    cosa c'è di più minimalista di un haiku?
    Quando vorrei parlare
    non esce parola, quando parlo
    il mio cuore è agitato.
    E' un tempo questo in cui non vive
    che il lamento del mio cuore.

    o del nostro Ungaretti?
    Tra un fiore colto e l'altro donato
    l'inesprimibile nulla.

    a volte basta così poco per dire così tanto…

    auguri per un anno sereno
    un abbraccio

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  17. …siamo noi la parola, siamo noi l'espressione, siamo noi l'emozione…
    …e quando un nostro scritto sa parlare con vera voce, siamo noi, veramente noi…poeti, scrittori e cantori:-)

    ( Ti ringrazio dei commenti lasciatimi su Lamenteeilcuore. Ti ho cercata, ma non ti ho trovata in elenco autori)…

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  18. E' una breve sintesi chiara  nel pensiero esposto e fascinosa nella forma.
    Per quel che mi riguarda non seguo mode, vado dove mi porta il cuore e il momento, forse non ho uno stile, non saprei, non mi pongo neanche il problema; ultimamente, figurati, che  mi diverto a contare le sillabe dei miei presunti versi. 
    Magnifico nuovo anno Mimmissima

    franca

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  19. Buona serata, cari. Daphnee, ricambio l'augurio con uguale intensità. Benvenuta, cara dalloway, sai, per minimalismo non intendo la pochezza di parole, anzi quella per me è condensazione e il M'illumino d'immenso di Ungaretti ne è l'emblema. Intendo quella poesia che parla di piccole cose con piccole parole, perché mantenersi così ai margini quando il cuore umano ha grandi aneliti? Quando si dice così tanto con così poche parole non è minimalismo, è grande poesia.
    Vero, barone rosso: "siamo noi la parola". Bellissimo. Non potevi trovarmi su La mente e il cuore poiché non vi partecipo.
    Francuzza, seguire il cuore è la strada giusta: la poesia è una pienezza, non un problema. Lo stile è una firma che viene spontanea, con pochissima ragione e molta passione.
    E adesso buona serata a tutti. Qui si è messo a diluviare e il termometro scende. Vivete felici.

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  20. Buon giorno Mimmina, qua stamattina c'è un bel sole, da te ha smesso di  diluviare ? Spero di sì…
    Sai, sono venuta perecchie volte  a leggere il tuo post, lì per lì, questi concetti che tu descrivi appaiono un po' complicati, invece poi diventa tutto chiarissimo, solo non ho compreso questa parte:
    Noi non sappiamo sopportare la gioia né la riconosciamo
    quando c’è e nemmeno sappiamo tenercela…

    Vuoi dire che  a volte ci piace piangerci addosso senza motivo e inutilmente ? Questo, a volte, è molto vero…

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  21. Buongiorno, Paola, stavo per chiudere il blog quando è apparso il tuo commento, già era proprio quello che volevo dire: l'essere umano sente maggiormente il dolore della gioia, non è allenato a riconoscerla, per cui spesso diciamo: com'ero felice e non me ne accorgevo.
    È anche vero che "ci piace" piangerci addosso e trovare tutti i punti negativi nella nostra vita: in questo siamo abilissimi. Un'altra cosa da evitare è il rimuginare tra sè e sè: se avessi sposato tizio invece di caio a quest'ora ero ricca e con i domestici anziché sfacchinare dal mattino alla sera, tizio sì che mi voleva bene, caio invece pensa sempre a sua madre, che non mi può soffrire. E così via a piede libero.
    Ma cosa vogliamo supporre e giudicare noi mortali? E per di più avete mai visto i vecchi di cent'anni in televisione? Bitorzoluti, rugosi e tremolanti, a spegnere la candelina col soffio che ancora gli resta, se possono parlare ti dettano le regole della sopravvivenza: mangiare poco, lavorare sempre, alzarsi presto tutti i giorni, e dai! Io non sono un'epicurea di sicuro, ma non mi affliggete.
    Allora viene quell'altro pensiero: meglio morire prima dei cent'anni. Io su questo sono d'accordo, ma se non possiamo farci niente, perché ci lamentiamo pure soprattutto con noi stessi e ci facciamo del male da soli? E cerchiamo di vivere sereni quello che ci tocca, tanto o poco non lo sappiamo, che ci pensiamo a fare? Mettiamoci a poetare che è meglio.
    Incominciamo a togliere gli affanni inutili dai nostri giorni, saremo già un bel passo avanti.
    Non mi ricordo quale poeta , forse Marziale, l'autore degli epigrammi, scrisse: "il profumo di mille rose non potrebbe consolarmi della puntura di una sola spina". Voleva proprio affermare questo concetto e l'ha detto in maniera egregia.
    Non sappiamo tenerci la gioia perché, quando la reputiamo "sicura" non coltiviamo più il nostro campicello come se tutto fosse fatto. Ora se io lasciassi perdere questo blog, facciamo, per un anno, ma poi volessi riprenderlo quanto lavoro ci vorrebbe? Quindi stiamo attenti alle cose belle che abbiamo e salvaguardiamole con attenzione o le perderemo, specialmente gli affetti, gli amici e anche i mariti, le mogli e i figli.
    Stamattina qui è venuta fuori una bella giornata,  ma adesso sta rinfrescando e annuvolando di nuovo.
    Un abbraccione mimmiano.

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  22. Poi volevo proseguire dicendo, che sì, forse si è tentati di seguire la moda del momento, anche in poesia, ma forse bisogna anche sperimentarsi un  po' per vedere in quale  ambientazione il nostro pensiero e il nostro sentire si sente più a suo agio.
    Il bello della scrittura è che si può giocare un po', quindi divertendosi anche, anzi, ci deve essere divertimento o gratificazione al termine dello scritto quando ce lo poniamo di fronte, senza chiedersi se piacerà agli altri, è a noi che deve piacere, non dobbiamo pensare di stupire gli altri, ma solo noi stessi, dobbiamo stupirci nel vederci dentro quelle immagini delle parole.
    Lo stile deve uscire spontaneo, non obbligato, secondo me, più sarà spontaneo più sarà accessibile anche dagli altri. Credo che frenarsi o sforzarsi nella scrittura sia controproducente…
    Grazie Mimma di questo approfondimento, baciiiii

     

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  23. Paola, quello che scrivi è giusto, pur di non cadere nel disimpegno con la scusa della spontaneità: lo studio ci vuole fino a quando penseremo in poesia e non ci sarà più differenza tra pensare-parlare-scrivere perché verrà tutto naturale. A quel punto sarà la poesia a fare noi più che noi a fare poesia, si chiama ispirazione. Ma sbaglieremmo se pensassimo che possiamo, qui giunti, adagiarci e poltrire perché, al contrario, la sete di apprendere e conoscere gli altri poeti aumenterà. Alterneremo quindi la nostra personale creazione con la lettura e troveremo sempre nuove fonti per dissetarci. Soltanto non sentiremo alcuna fatica nello stare sui libri o su internet anche per delle ore. Sì, d'accordo: frenarsi o sforzarsi nella scrittura è controproducente, ma se per esempio uno tende a scrivere poesie per aggettivi, gli conviene darsi una regolata se vuole dire il concetto ed incidere, lo studio serve pure a prendere coscienza dei propri limiti e a correggerli senza snaturare se stessi.

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  24. Onda, è vero che diventiamo poesia sempre più, se ne scopriamo l'appassionante verità. A tratti o per barlumi, quant'è consentito alle nostre vicissitudini terrene. E tutto questo avviene nella semplicità, senza fatica. Lo trovo bellissimo, sia da vivere che da condividere.

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  25. Una riflessione intelligente, profonda e anche dolorosa. Sono d'accordo con te, Mimma, anche secondo me un testo è pregevole quando in modo armonico si trova un equilibrio tra  "estetismo e minimalismo". 
    Grazie per esserti soffermata in modo particolare su questo aspetto.
    Ciao.  Piera

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  26. Secondo me, Piera, la scrittura deve essere naturale sia in prosa che in poesia, ma questo avviene soltanto quando si pensa e si parla così come si scrive, senza artifizi né banalità semplicistiche: e non è facile avere tanta passione da arrivarci.

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