La solitudine umana

Ci sentiamo soli e lo siamo davvero.  
È notte, dalle persiane socchiuse entra la luce gialla del lampione.
Non è colpa nostra se non riusciamo a capire nemmeno noi stessi, figuriamoci gli altri. Eppure siamo sempre sotto tensione nella sete d'amore e di condivisione.
Abbiamo bisogno d'affetto e lo chiediamo con tutti noi stessi.  
Siamo un accumulo di contraddizioni vicendevoli che stridono per la diversità delle idee, del sentire, del desiderare. Non è soltanto il colore della pelle, la religione, gli usi e i costumi. In realtà siamo poco adattabili gli uni agli altri, tanto che quando ci si innamora sembra di vivere un miracolo: noi sì, il resto del mondo, invece…poverini! Non sanno questa meraviglia.  
Poi l'amore cambia, da passione e aquilone volante diventa nido di sacrificio materno e paterno, bisogno di sopravvivenza e anche lotta. Il quotidiano subentra al viaggio di nozze come il grigiore all'arcobaleno.
Coloro che più amavamo si allontanano, noi pure. Ciò che sembrava eterno si spegne.
Talora tradiamo e siamo traditi. Ed è duro.
I poeti parlano di Ermetismo, in realtà scrivono per trovare un'altra solitudine da stringere per mano. O altrimenti perché desidereremmo tanto non essere ignorati?
E come possiamo fare per incontrarci realmente? Ditemelo voi.
Anzi, diciamolo gli uni all'orecchio degli altri.

Domenica Luise

38 pensieri su “La solitudine umana

  1. E' la condizione umana che non è fatta per vivere in solitudine, abbiamo tanta ricchezza creativa amorevole che se non la doniamo ci sentiamo soffocare, scoppiare. Sembra strano, eppure, sono convinta che il bisogno di dare sia grande quanto quello di ricevere, siamo fatti così, per natura siamo generosi ma poi se non siamo capiti in questo dare siamo presi per impiccioni, invadenti, finchè non incontriamo chi gradisce le nostre cure…
    Scriviamo sempre per quel bisogno di dare, di fare represso, altrimenti ci sentiamo scoppiare e sentire che gli altri ascoltano e capiscono ci fa stare molto meglio…
    Tanti bacini Mimmina, sei grandiosa

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  2. Sentimenti di calore umano, di fraternità spontanea, istintiva, naturale… sono la linfa dell'essere umano, sono la chiave di lettura, o un tentativo di autentica conoscenza, del proprio esistere, ermetico, sconosciuto, criptico…
    Forse perchè abbiamo una ragione, la "ratio", che ci distingue dagli animali (che non si pongono problemi esistenziali, nè relazionali e forse, alla loro maniera, sono "felici"…), quel libero arbitrio, quella coscienza, quell'anima…
    Desiderio di non essere ignorati dagli altri… attenzione, vicinanza, affetto, amore, spiritualità… lì si realizza l'Uomo, la Donna, creature uniche ed irripetibili.
    Ma di mezzo c'è tutto il nostro egoismo, edonismo – che è istintivo ma anche liberamente scelto dall'arbitrio individuale – che ci allontana da quella Spiritualità, che è Umanità, Fraternità.
    Utopia?

    Un cordiale saluto, a te, cara Mimma, a tutti e l'augurio sincero e sentito di tanta serenità.

    Abele.

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  3. Un amico, casualmente con me in lettura del post, si chiede:
    "Perchè quando si è davvero innamorati ci si sente felici di esistere, di vivere… e tutte queste riflessioni e ragionamenti neppur esistono? Che sia proprio l'Amore quella tua menzionata linfa vitale? Amore che cambia, da passione a sacrificio materno e paterno che creano altra vita.
    Nessuno allora è un'isola, se vive con gli altri: negli altri, tante solitudini individuali, c'è la risposta. Uscire dal proprio "io" per donarsi…
    Quanta generosità, altruismo, abnegazione, Amore autentico, quasi sempre nascosti, accanto a noi!
    Utopia dici, Abele?".

    Pasquale
    (a mezzo pc di Abele)

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  4. Paola cara, hai ragione in tutto.
    Il bisogno di dare è l'aspetto materno dell'amore, che corrisponde al Padre. Chi dà contiene l'altro, è mamma e nessuno al mondo può essere felice senza darsi, né maschio né femmina. Le proprie cose, è vero, ma soprattutto il corpo e l'anima.
    Colui che riceve è il figlio, e per potere ricevere ci vuole fiducia che la volontà del Padre sia buona, anzi la migliore per ognuno di noi specialmente quando sembrerebbe tutto il contrario. Di noi umani si dice che siamo figli adottivi del Padre, amati come il Figlio vero (sostanziale), che è Gesù.
    Allora tra questo ricevere e dare succede uno scambio, che è lo Spirito Santo o amore tra il Padre e il Figlio, nel quale tutti gli esseri umani sono trattati da uguali a Dio. Questa uguaglianza mi permette di entrare nell'amore trinitario non solo come figlia adottiva amata e trattata come il Figlio sostanziale, ma anche come sorella di Gesù e perfino madre non solo degli esseri umani che furono, sono e saranno, ma anche di Dio stesso. Un esempio facilissimo: quando ricevo l'Eucaristia io contengo Dio dentro di me insieme a tutta la creazione, sono madre, figlia, sorella e sposa di Dio simultaneamente.
    Maria ha vissuto l'amore fino all'incarnazione fisica del Figlio nel proprio ventre.
    Non sono concetti difficili, ma pensieri adatti agli esseri umani.
    Siamo fatti per questo e soffriamo fino a quando non lo raggiungiamo.
    Abele, non sappiamo esattamente fino a che punto gli animali possano provare amore, ti faccio un esempio banale: la mia gattina mi chiama da dietro la porta anche se ha la ciotola piena, il portone aperto per andarsene a giocare in giardino, l'acqua e tutto quello che le serve, ma lei desidera le mie carezze e piange invocando.
    Su questa terra amiamo nella nostra imperfezione, con dubbi, arrabbiature e talora veri tradimenti fatti e ricevuti. Per questo impariamo a perdonarci vicendevolmente e a ricominciare sempre il cammino duro, ma bello.
    Usciremo dalla solitudine pienamente soltanto nell'altra vita, ma per adesso noi ci proviamo sempre: a questo serve la poesia, l'arte, il blog e tutto quello che ci conduce verso gli altri.

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  5. Pasquale, mentre rispondevo ai primi due commenti è arrivato il tuo. Su questa terra l'amore, cambiando, esige il sacrificio così com'è avvenuto per Gesù. È una crescita che avviene attraverso il dolore. Il figlio sa che quanto riceve dal padre è amore e, se è un buon figlio, accetta tutto, che gli piaccia o meno. Quelle gioie sono la prima fase di ogni amore e certo se ne rimane assetati. Mentre avvenivano sembravano così semplici, adesso tutto è scomparso, invece è soltanto un passaggio dal fiore bello al seme contorto per fiorire ancora moltiplicandosi. Coraggio, dunque.

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  6. Buon giorno Prof, Luise.

    Alzo la mano in segno di presenza,

    ma dichiaro di essere impreparato.

    Sono come in una bolla di piombo

    senza luci, senza suoni, senza…

                Giovanni

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  7. Bellissimo post, cara Mimma: parla del male che affligge l'umanità. La solitudine è nei cuori: le sollecitazioni che riceviamo ci inducono ad appartarci dal mondo. La diffidenza, il dubbio, l'invidia ci isolano dagli altri e senza il nostro prossimo siamo creature sole. Siamo nel progresso più sfrenato che è una cosa positiva per alcuni aspetti, ma lo stesso progresso ci fagocita e ci porta a cercare degli spazi personali in cui l'altro è un intruso. La solitudine scava: è come una brutta malattia che alza delle barriere, i rapporti sono difficili e vivere da soli senza quell'interagire che un tempo era normale, ora è quasi una chimera. L'amore, nonostante ogni cosa, deve prevalere, non stancarsi mai di credere che la vita non è solo quella della cronaca nera, esiste anche la bontà e la condivisione con il proprio simile. Abbiamo bisogno di vicinanza e di dialogo, solo così sconfiggeremo la solitudine.

    un caro abbraccio
    annamaria*

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  8. È vero, Giovanni, talora ci si sente proprio come tu dici, impreparati e in una bolla di piombo. Irraggiungibili nel nostro vuoto.
    Però questo non è totalmente vero: qualcuno che ci vuole bene e a cui vogliamo bene c'è sempre. Nella vita abbiamo già fatto alcune cose belle e positive ed altre ne faremo. Non abbandoniamoci mai alla tentazione del pessimismo.
    Una profondità di solitudine fondamentale rimane in tutti, ma ci sono punti dell'anima vicendevolmente raggiungibili, che possiamo mettere in comune ed arricchirci.
    Già, annamaria. La società odierna non aiuta la comunicazione profonda, e questo proprio nell'epoca dei computer e dei telefonini. Perché questi mezzi si sono trasformati nel fine, ma se il fine da raggiungere è il rispetto amoroso vicendevole, i mezzi non bastano. Allora sentiamo quel vuoto che, in parte, ci dobbiamo tenere, essendo l'insoddisfazione una peculiarità umana.
    Avere troppe cose toglie all'uomo la profondità della propria essenza: i nostri ragazzi sono cresciuti con troppo cibo, ozio e svogliatezza, non hanno niente da fare, si annoiano e si lamentano che non trovano lavoro. In compenso i loro genitori sgobbano tentando di dargli tutto quello che vogliono e li sostengono oltre misura ed oltre l'età impedendone lo sviluppo mentale e umano e preparandoli a diventare abissi di solitudine e ignoranza.

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  9. hai un dono straordinario che coinvolge e fa riflettere molto…e non è semplice …nulla è semplice.
    Io sono sempre stata una solitaria,ma anche in compagnia spesso mi sono sentita sola.
    raramente ho trovato la persona che mi abbia coinvolvolto emotivamente e spiritualmente…lo so sono una persona difficile cerco comprensione e solidarietà….e spesso poi avverto solo dolore.
    Un abbraccio

    Belle le frasi che hai scritto nel mio blog grazie e buona serata.
    Chiara

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  10. Chiara, tu hai scritto qui sopra quello che noi tutti sentiamo: la solitudine in mezzo agli altri, e chi non l'ha provata anche ballando e sorridendo durante una festa? Dipende dalla incorrispondenza spirituale che troviamo. Non siamo né noi né gli altri ad avere un carattere difficile, è scritto nel dna umano ciò che S. Agostino ha espresso egregiamente: È inquieto il nostro cuore, o Dio, finché non riposa in te.
    L'inquietudine e la solitudine sono cose buone perché ci spingono avanti nella conoscenza, oltre lo studio, il fidanzato, la vacanza, lo stipendio, il successo, la bellezza, il dolore fisico, oltre, oltre. All'infinito.

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  11. Solitudine, amore, fedeltà, tradimento, amicizia, condivisione,…ci sono altre parole che cercano di definire il nostro stato di ominidi in cerca di noi stessi.
    Forse ci ostiniamo a voler dare troppe risposte a domande che mai si esauriscono.
    Godiamo ogni mattina di un salutare e ottimistico risveglio, assaporiamo con gioia il dono della luce e della vita….
    Il resto facciamocelo da noi .

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  12. Non è necessario dirselo … si percepisce cosa unisce: L'AMORE
    Quando fai qualcosa per amore, senza alcun vantaggio per te stesso, ma solo per il desiderio di donare e di donarti per gli altri, ti senti bene con te stesso e la solitudine non ti appartiene, perchè l'amore che doni si moltiplica a dismisura e ritorna immacabilmente da chi lo  dona.

    Ho ripetuto un sacco di volte il verbo "donare" … ma spero di essermi fatta capire.

    Un abbraccio
    Cristiana

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  13. L'ermetismo è una forma di elitarismo,una nicchia di cultura,
    spesso i saggi sono così saggi che sono soli…perchè rifuggono
    l'animalità…cioè la parte materiale delle persone…a favore
    di una parte eterea che si chiama evoluzione culturale,sagezza,
    sapienza e dunque il SAGGIO  rifuggendo l'animale
     rifugge l'aggregazione (  ad gregem ire)…;
    al contrario essere uniti ,insieme, sembra involuto,ignorante,
    acritico…
    da cui i modi di dire: un "popolo" una "massa di pecoroni" in dispregiativo,
    la solitudine invece è pensiero, è riflessione, è autenticità,
    non traviati dal quotidiano e banale collettivo!
    Se invece si avessero come valori:
    la famiglia,
    l'onestà e
    la cultura,

    tutto sarebbe diverso…
    certo ci sarebbero ugualmente lotte, sofferenze, amore e odio
    ma non distratti dal CARDINE semplice della esistenza umana…
    continuare la specie,per quel poco che ci è dato di partecipare
    ………………..dell' INFINITO……….
    e scusate se è poco.

    miike mc old.

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  14. È vero, ci ostiniamo a cercare risposte troppo grandi per noi, ma ciò è normale per l'essere umano, caro utente anonimo. Certo, ci svegliamo al mattino, siamo vivi, piove o c'è il sole, va bene ugualmente, ogni giorno è un dono da vivere al cento per cento, ma questo non impedisce che ci poniamo ulteriori domande e credo che l'essere umano sia grande proprio per questo perenne interrogarsi, nel quale cresce.
    Certo che ti sei fatta capire, Cristiana: amare significa comunicare donando se stessi, che è il dono più grande. Non tanto quello che ho, ma quello che sono. O meraviglia.
    Chi ama corrisposto non è più solo, si capisce, chi ama non corrisposto o deluso soffre un bel po', questo lo sappiamo tutti, eppure nel più profondo di noi c'è una zona segreta a noi stessi, che deve essere magnifica e da cui partono, talora, colori e pensieri.
    Mike mc old, io per Ermetismo intendo l'inesprimibilità del fondo dell'anima, non lo vedo come un artificio per stupire i lettori, ma come la verità di colui che scrive. Davvero interessante il tuo commento, per me il saggio fa male a rifiutare l'aggregazione in nome di una cultura astratta, meglio sarebbe ragionare insieme aiutandosi come stiamo facendo noi su questo blog. Non è davvero poco quello che abbiamo e possiamo migliorare.
    Caro Abele, tutti conviviamo con Caino… non esistono persone tutte buone o tutte cattive come nelle telenovelas. Poco fa ho visto un pezzetto di Terra ribelle, via, c'erano una sorella buonissima e l'altra perfida. Mi sono divagata un po' sorridendo. Mah.
    Nella vita quotidiana siamo un miscuglio di luce e ombra, il che mi sembra una gran bella cosa.

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  15. Spesso mi sento sola anche in mezzo a tanta gente
    ascolto, ascolto, ma il discorso è pesante e sorvolo.
    A volte sento che sono ingombrante con i miei bagagli,
    non intonano con l'affresco a parete e cambio strada
    e sorvolo, sorvolo.
    Quando è colma la parete e non posso capire
    dove volano le rondini allora prego
    e tutto ritorna sereno.
    Scrivere è pane per l'anima e per la mente
    se poi è fatto bene tutto è merviglia del creato.
    Un sorriso carissima Mimma,
    scusa se sono un po' latitante,
    ma con mamma all'ospedale (ora sta molto meglio) tutto è
    un rincorrere e velocizzare per poter starle accanto il più possibile
    Un sorriso
    un abbraccio
    Chiara

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  16. Cara Chiara, anch'io talora resto indietro con i commenti, ma nel mio caso è la salute troppo traballante, sono molto stanca, le ossa mi fanno male per quanto io abbia ottimi riscaldamenti, mi basta prendere un po' di umidità in più e amen, mi si accendono le articolazioni.
    L'altro ieri, con la mia famiglia, abbiamo fatto il giro dei cimiteri, pioveva e c'era fresco, non proprio freddo. Non sai i dolori per tutte e due le sorelle.
    Sono sollevata che la mamma stia meglio, le auguro di riprendersi totalmente. Coraggio e avanti.
    La fede nell'anore è per tutti, che siamo cattolici o no, e senza amore non esiste cattolicesimo né niente.
    Questo è il nostro conforto grande, che ci aiuta in ogni asprezza.

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  17. …la solitudine siamo noi col ricco fardello delle nostre complicanze…spesso ci sentiamo soli e siamo soli perché incapaci di afferrare altre presenze.
    …siamo compiacenti, delusi e felici, del nostro star soli, sinché passa il tempo e dietro e davanti a noi non ci sarà altro che la desertificazione…desertificazione dell'anima…

    …il tempo corre, passa in fretta, e in fretta ci troviamo a vivere di abitudinarietà le emozioni di ieri….occorre sapere gestire al meglio questo passaggio che colpisce ogni persona e tutte le coppie…e il cielo sarà sempre sereno o quasi::-)

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  18. Mimma, è confortante, riposante, semplicemente… bello poter passare da casa tua dove si incontrano tante belle persone che esprimono umanità, calore umano, sentimenti di fraternità,  che è spiritualità e che tu "esalti" nella dolcissima parola Amore, per tutti.
    Girovagando nel nostro mondaccio di tanti altezzosi. arroganti, prepotenti padreterni, pieni di sè, mai disponibili ad un sorriso, ad un gesto di cordialità, di vicinanza, di attenzione, di "pathos"… tutti protesi a non perder tempo in nome del dio quattrino, trascurando ed annullando il senso stesso e il timor di Dio Trino… "il tempo è danaro", diventa un'oasi incontrar qui tanta sincerità di cuori e di menti e di coscienze, che fa bene, a sua volta, al cuore, alla mente, all'anima di chi è "affaticato e stanco" proprio perchè… Abele in mezzo a tanti Caino.
    In casa tua, e so che come te ci sono tante persone motivate alla fede nell'amore di cui sempre parli, si possono "ricaricare le pile" per poter continuare a voler essere, nonostante tutto e tutti, … Abele, anzichè Caino.
    Grazie per la tua disponibilità a leggermi e ad ospitarmi e a scrivere tanta "essenzialità", che è Essere…
    Un cordiale saluto, un pensiero di fraternità a tutti, commentatrici/ori splendidi, sperando di non apparir invadente o pesante con queste riflessioni…

    Abele.

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  19. Barone rosso, quello che scrivi è fondamentale: tocca alla nostra intelligenza rinnovarci quotidianamente senza lasciarci inglobare dal meccanicismo dei giorni. Io mi sto rendendo conto che anche il fine settimana, che dovrebbe essere di vacanza e di gioia, diventa una nuova fatica: e mica ce l'ha ordinato il medico,pena il decesso, di partire per forza tutti insieme da qui a lì e poi da lì a qui, possiamo anche andare a passeggio, giocare a scacchi coi figli (mio papà ci ha insegnato i primi rudimenti), imparare a dipingere insieme.
    Quasi tutte le domeniche, quando eravamo bambine e poi ragazze, papà ci portava al cinema ed eravamo così felici. Vedevamo film del genere Biancaneve, Cenerentola, L'orfana senza sorriso… e via sdolcineggiando.
    Sono i ricordi più belli. A Messina c'era Il giardino Corallo, dove andavamo in estate all'aperto, la mamma ci offriva sempre il gelato, ogni volta che ne vedo la pubblicità in televisione me ne ricordo.
    La famiglia deve fare le cose insieme, e non cose grandi, ma tenere.
    E si lavora per vivere, non si vive per lavorare.

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  20. Abele, il mio commento all'amico Barone rosso si è intrecciato con il tuo, che belli questi commenti che mi fioccano come la neve a rendere candido il blog.
    Grazie a tutti voi, è vero, Abele, le persone che si fermano a colloquio con me sono straordinarie, e non perché siano cattoliche o mussulmane o panteiste o qualunque altra cosa, ma perché ragionano d'amore. È l'unico bisogno umano insieme al pane.
    L'amore è il minimo comune denominatore di tutti gli esseri umani del passato, del presente e del futuro.
    Così noi abbiamo un presente d'amore, vero anticipo paradisiaco. Quando sbagliamo chiediamo scusa e ci perdoniamo tranquillamente: avviene ed è magnifico.
    Non siamo perfetti, lo sappiamo e lo accettiamo, facciamo del nostro meglio comunque.
    Dopo di che rimaniamo tranquilli.

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  21. Mimma sono due giorni che giro intorno a questo tuo ultimo inserimento, vorrei dire un miliardo di cose, ma ho un blocco mentale, non so cosa mi succede, boh sarà l'autunno e io forse somatizzo.
    Dico solo la cosa che mi è venuta in mente subito: che la solitudine non è sempre negativa, dipende da come la si vive. Ho letto un testo interessantissimo in proposito ma lo dico anche per come la vivo io. Magari se mi sblocco riprovo a commentare.
    Un abbraccio, mi passerà, spero, questa impasse generale..
    ciao mimma.

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  22. Angela, ma quale impasse generale? Ti sei espressa benissimo. La solitudine ha anche una valenza positiva, ma solo quando siamo all'altezza di rimanere soli con noi stessi perché ci siamo perdonati di tutte le imperfezioni e gli sbagli nei quali tutti tentiamo di amare ed essere amati. Una volta presa coscienza che non siamo perfetti né possiamo esserlo, allora saremo misericordiosi anche verso noi stessi: non è semplice nemmeno questo.

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  23. Quando ci sentiamo profondamente soli (solitudine) dovremmo ricordare che possiamo essere soli (astro) e perciò irradiare  la nostra luce e il nostro calore a chi ne ha più bisogno di noi.

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  24. Ciao Mimma, forse ho già avuto modo di dirti che ogni tanto vengo a leggerti in cerca di una dose di serenità, e di qualcosa da imparare, cosa che mi anche stasera puntualmente accade.
    A mio modesto pare quello che dici in queste tue riflessioni non è opinabile, è quello che senti, ed è così, e la domanda finale, con annesso suggerimento, è una domanda retorica (in senso come dire, ''grammaticale''?), essendo la risposta già contenuta nelle premesse che la precedono; arà che mi ritrovo in quello che dici…per quanto riguarda l'ermetismo, sì, si può pensare al poeta che cea un'altra solitudine, o magari, cosa per la quale propendo, un'altra dimensione, un'altra vita ''parallela'', da dove purtroppo -neanche da lì- può essere sicuro di escludere la solitudine, ma sono dettagli.
    Ciao.
    PS: penso che a proposito di ricerca, ''condivisione'', presto anche questi social network diranno la loro nei costumi, nelle abitudini delle persone, e con un certo peso, credo.

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  25. È proprio vero, falconier: siamo soli, astri, come se da quella oscurità tutta nostra, che è il combustibile, si alzi una fiamma che riscalda ed illumina gli altri e, di rimando, anche noi stessi.
    Catamor, io penso che tutti gli uomini, poeti espliciti oppure impliciti, celino dentro l'anima profondissima quel sentimento oscuro di solitudine. E credo che ciò sia una grande ricchezza perché l'inappagamento perpetuo al quale andiamo soggetti ci manifesta che c'è di meglio ancora non raggiunto. Intanto facciamo quello che possiamo e manteniamo vivo sia l'amore, con la compassione verso i sofferenti, che la pazienza quando ci pungono l'egoismo e la voglia di essere felici senza dare felicità agli altri.

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  26. Un abbraccio
    di cuore e di ringraziamento per esserci.
    Un soffio di conforto per i tuoi reumatismi
    a mo di pomata anti tutto.
    Un sorriso
    un buon giorno
    Chiara

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  27. Buongiorno, Chiara, buongiorni a tutti, buongiornissimo, molto più buongiornissimo assai. Ecco.
    Chiara, l'amore come pomata guariscitutto funziona sempre ben oltre la miserabile fisicità del nostro corpo.
    Oggi è un'altra giornata umida, ma cosa me ne importa?
    Io accendo i termosifoni e mi rincantuccio tra internet e pittura. Ho due ordinazioni di due amiche, ho fatto un prezzo stracciato…quasi stracciatissimo. Sono così contente.
    Avranno un quadro unico al mondo, creato per loro, coi colori e il soggetto che amano scelti insieme.
    Rimarrà oltre la nostra stessa vita.
    Aspetto, fra un'oretta, il tappezziere, che mi ha superbamente  sistemato il salotto e deve mettere il materasso nuovo dentro il divano.
    Quindi dipingerò dopo per non imbrattarmi le mani, che uso come tavolozza prediletta, e le dita, che vanno meglio dei pennelli.
    Amo il contatto fisico con la pittura.
    Per chi volesse prendermi le impronte digitali…stanno tutte e dieci sui miei quadri.

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  28. Mimma generosa, sempre pronta nel dare.
    Una bella riflessione, profonda, con un pizzico di disincanto e un altro di speranza, col desiderio che si riesca comunque, nonostante le differenze, a trovare la strada giusta per "incontrarsi".
    Ciao.  Piera

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  29. Benvenuta, Piera! Io penso che le differenze siano belle se sapute prendere. Vanno trattate da star…con le buone anziché con le cattive. Diceva S. Giovanni Bosco che si acchiappano più mosche con una goccia di miele che con un barile d'aceto: lo credo bene. Ed il miele viene dall'amore interno, una specie di luce diffusiva per propria natura, della quale i poeti sono ricchi.

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  30. Cara Mimma, quanti pensieri e riflessioni sottende questo breve post. Forse ci sentiamo soli quando non siamo collegati con la parte immortale di noi stessi, quella così difficile da raggiungere, proprio perchè condizionati da tutto il materiale di cui siamo composti e che ci circonda; sperimentiamo la materia con le sue bellezze e le sue brutture e spesso dimentichiamo la parte "eterna" che è collegata al tutto e quindi agli altri, è allora che ci sentiamo soli, ma in realtà non lo siamo mai.

    Un caro abbraccio

    frantzisca

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  31. C’è la solitudine fisica di chi vive da solo, ha pochi o punti riscontri affettivi e per lo più sente di aver fallito nella vita, ed è un dramma vero perché l’individuo se non visto e aiutato implode.
    C’è la solitudine esistenziale dell’individuo consapevole che s’interroga e ricerca il senso della vita e scopre che, al di là  di rapporti e relazioni più o meno affettuosi, nella sua intimità, è solo con se stesso. E’ condizione altalenante di tutti; a contatto con il mondo facciamo come le conchiglie, ci apriamo e chiudiamo in un continuo respiro; aperti, sentiamo di darci al mondo e di prendere ( sconfitti solitudine e paura della morte ); chiusi, si resta inerti “trafitti da un raggio di sole”. L’abilità di star bene con se stessi sta nella consapevolezza di tutto ciò; nel ricordare  che dopo la  notte arriva l’alba, e viceversa; che i tradimenti ( che ci fanno tanto soffrire ) sono concetti nati dal nostro egocentrismo, botte al nostro narcisismo, che l’amore per l’altro dovrebbe essere rispetto anche del suo bisogno di scorrere in direzioni diverse dalle nostre; che ognuno ha la sua leggenda personale e il diritto di tentarla; che nessuna leggenda personale ( quando si rispettano le norme sociali ) è migliore di un’altra.
    La nostra vita è breve eppure , se guardiamo agli attimi che la compongono, se li viviamo senza pigrizia, è immensa; fatta di tanti periodi, ognuno dei quali potrebbe essere una vita intera, preso da solo. Sicuramente il nostro compito primario è riprodurci come tutti i viventi o, nel caso che questo non sia stato possibile fisicamente, esercitare il nostro sentimento di generatività; poi, nella migliore delle ipotesi, in tempo di pace e di mediocre benessere economico, superati il bisogno e la necessità, c’è il compito altrettanto esaltante di seguir virtute e conoscenza. Se resti attivo e permeabile, la solitudine non ti pesa perché non sei mai solo; carico delle tue riflessioni sei in dialogo continuo con gli altri esseri, il mondo e con tutta quella montagna di conoscenze e bellezza che l’umanità passata ha prodotto, che, per conoscere a nostra volta,  non basterebbero dieci vite.
    Ecco, all’orecchio degli altri, direi: scusami se non ti ho dato sempre l’opportunità di incontrarmi; capisco i momenti in cui sei stato/a un muro con me; lo sai, i rari momenti in cui ci incontriamo davvero sono preziosi per tutti, energia positiva che irradia.
     
    Ho scritto tanto, eppure ho analizzato solo il mio pensiero qui ed ora. Molto ci sarebbe da dire sulla solitudine della gente in guerra, ammalata, sofferente fisicamente, senza cibo per i figli, senza speranza di un progetto di vita qualsiasi…oppure sul fatto che spesso in quelle condizioni al limite scatta una solidarietà familiare, amicale, vicinale che non fa sentire soli.
     
    Scusa Mimma di questo lunghissimo commento, ma il tuo post era troppo stimolante.  
    Un abbraccio

    franca

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  32. Cara Frantzisca, quello che tu dici è vero: in realtà non siamo mai soli anche se spesso ci sentiamo soli. Qualcuno vicino c'è sempre, bisogna aguzzare gli occhi per vederlo e capire qualcosa delle sue necessità.
    È anche vero che trascuriamo fino a dimenticarla la nostra parte immortale, tutti presi dal lavoro, dai nostri amori ed anche da cose fasulle come la voglia di apparire.
    Tuttavia io penso che nel nostro più profondo dell'anima c'è sempre una zona segreta, misteriosa e solitaria dove si realizza la grandezza umana. Bisogna imparare a conviverci ed alla fine ne gusteremo la pace lucente. Il silenzio fa paura ai più e quella è una zona di silenzio ed inesprimibilità accarezzata dalla poesia come il mare che sfiora la spiaggia. È da lì che nasce la grande arte e il silenzio trova parole varie.

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  33. Francuzza, e mi chiedi anche scusa del tuo bel commento? Nero e grande: ogni tanto splinder fa il monello di suo, un'altra volta ne ha scritto uno piccolissimo e ho dovuto ingrandire il testo con la lente per interpretarlo. Capricci da star.
    Hai ragione, la nostra vita è breve, ma immensa e ogni vita, a qualunque età e in qualsiasi condizione di salute, fede o non fede, è preziosa dal vagito alla bara. Questo rispetto verso noi stessi e gli altri ci accomuna ed elimina il grosso della solitudine, ma un po' di solitudine ci rimarrà sempre addosso, l'essere umano è fatto così, ha i suoi riserbi, le sconoscenze di se stesso, alcuni pensieri che preferisce tenere per sè. Rispettiamoci vicendevolmente anche in questo e vivremo tutti meglio.

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  34. PERCEPIRE
    la sincerità che sprigiona dall'energia di un'Etere lontano solo per distanza vicino per la NECESSITA' d'esserci comunque e malgrado ogni latitudine.Ma…Un bacio,Mirka

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  35. Mirka, noi respiriamo nel cielo anche se teniamo i piedi per terra, poi ci sono un cielo e una terra interiori,  che è magnifico mettere in comune anche se, nel più profondo, rimane sempre una zona segreta.

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