La vendetta del polpo

La vendetta del polpo

Mi abbranca scivoloso
impantanato morbido sinuoso
seduttivo, stringendo orrido abbraccio
guizza freddamente
e tenta di strozzarmi la poesia.
 
Dice all’orecchio che nulla c’è di vero
e sussurra, poi strilla, poi
nuovamente sussurra. Allunga i suoi tentacoli
dalla televisione, l’occhio nero
mi fissa da internet ammiccando
anche benevolmente. Perché proprio
così, nessuno ti vuole bene
tutti scomparsi, hai quello che ti meriti
buona, anzi scema.
 
E stai zitto nel piatto, sbollentato
su e giù dall’acqua
tagliato a pezzettini, condito
con prezzemolo, olio extravergine
ed una spruzzatina di limone. Così impari
a fingerti piovra.
 
Gnam gnam. La mia vendetta.
 

                                                           Domenica Luise
                                                                        (Fotografia di Domenica Luise)

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19 pensieri su “La vendetta del polpo

  1. Che simpatica foto di polpo! Come hai fatto a farlo star su, lui molle molle!?E ci hai costruito su una poesia straordinaria, letta tutta d'un fiato per vedere la fine. E sei riuscita a metterci dentro senza darlo a vedere buona parte della realtà.Allora, ricomincio: mi piace l'inizio perché vedo la scena, tutta. E stavolta hai abbondato di aggettivi, ma sono quelli che mi hanno mostrato la scena nel suo farsi, bellissima, e le hanno dato il sapore e il colore.La scena centrale, la realtà che abbiamo sotto gli occhi.E per finire la vendetta.Questa è frutto di desiderio. E i desideri non sempre si avverano, ma Rilke diceva nel suo I quaderni di Malte che "ai desideri non bisogna rinunciare MAI". Così, mi è piaciuta tutta la poesia, anche per il finale che se potessi condividerei con te in senso fisico, reale, non solo figurato.Ma per adesso può bastare anche così, ci toglie un pochino di ansia di futuro, immaginandolo polpo spolpato. Ah, ah!Bravissima, Mimma. Un abbraccio.Wilma.

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  2. solo tu puoi scrivere una poesia su di un polpo e farla restare tale…versi conditi ad arte, letteralmente, oltre che da aglio, prezzemolo e limone,ecc…il polpo sta su perché è cotto, Wilma!ma credo che la "nostra" abbia usato un'escamotage. mi sbaglio o c'è un bicchierino a fargli da scafandro?comunque puro divertimentoe gnam gnam

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  3. Curiosone! Se guardate bene, vedrete che dietro il polpo c'è una grossa pentola, quella dove facciamo la pasta quando ci siamo tutti. Il polpo sta appoggiato alla pentola e lo tiene su uno stecco da braciolette, che è una specie di grosso stecchino. Dalla doppia fila di ventose si nota che è un polpo maschio tenero, invece pare che le femmine ne abbiano una sola fila e non bisogna comprarle perché sono stoppose.Non sapevo se questa fosse una poesia arrabbiata né se fosse una poesia né cosa fosse.  Però il polpo è buonissimo e lo mangio volentieri.

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  4. ecco il risultato:dopo aver visto quel suo sguardo truce-e un poco sbollentato- mi sono detta che mai più polpo avrei mangiatodai, non scherzo sai? sono sempre più propensa a diventare vegetariana…ogni qualvolta incontro occhi irati o addolorat di chi consapevlmente andremo a divorare…trovo la tua una eccellente ispirazione, peròfelitzidade

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  5. In verità, Luna, lui non ha sguardo perché gli avevo cavato gli occhi, che mi fanno impressione da crudi e peggio da cotti. Io non avrei mai comprato un polpo di più di un chilo, me l'ha portato un'amica credendo di farmi piacere. Mi scivolava da tutte le parti, anche a me fanno tanta pena tutte le bestiole sacrificate in cibo, anche le formiche e le zanzare che dobbiamo eliminare. Poiché ne abbiamo bisogno, pazienza, visto che anche Gesù mangiava il pesce e lo imbandiva agli apostoli.

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  6. Che magnificenza, polpo e poesia. La foto è riuscita benissimo, evviva all'escamotage, non m'ero accorta, e la poesia un incedere di versi divertenti e simpaticissimi. Il polpo nella realtà potrebbe la società sbagliata che ci avviluppa e s'insinua, allungando i suoi tentacoli, ma alla larga, meglio un bel piatto godereccio. Grazie per aver spiegato la fila dei tentacoli, sempre una, quella maschile: ha la polpa più tenera.Ciao cara, bravissima e dall'ironia divertente.un bacioannamaria

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  7. Ma è bellissimissima Mimma!!!!!!!!!!!!! Come ti vengono certe idee Dio solo lo sa. Fatto sta che mi lasci basita a volte, per l'originalità scaturita dalla tua fantasia.Davvero deliziosa. Come te, d'altronde. Un grosso abbraccio, ti voglio bene.Rossella

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  8. Buongiorno, signore, benvenute, molto più benvenutissime assai. Allora: a quanto ho capito il maschio del polpo ha due file di tentacoli, come potete vedere dalla fotografia, ed è quello tenero e saporito, mentre la polpessa ne ha soltanto una fila e non si deve comprare perché è dura e insapore, Cristina, chiedo conferma, sei tu che mi insegni queste peculiarità della natura.Ciao, gardenia, certo è uno strano sposalizio tra poesia (o quello che è) e polpo. Mah.Rossella, l'idea della poesia la devo proprio a quel polpo mostruoso, quando ho aperto il pacchetto credevo di trovare " a nunnata", sarebbe la neonata, quei pesciolini piccoli piccoli, perché l'amica aveva detto: <Qui dentro c'è quello che più ti piace>. L'altro ieri, di domenica, ero convinta di scongelare una fettina di filetto ed invece era un'altra porzione del polpo. Alla salute fa bene, non ha colesterolo, ma io ormai m'ero stufata. Ieri mattina ha telefonato l'amica: <Mimma, vuoi pesce fresco?>, le ho risposto che ancora ne avevo in congelatore, non è colpa mia se vado matta per le uova e per le mozzarelle.  Ed ecco come mi vengono fuori le poesie o quello che sono, secondo voi questa è una poesia? Sennò cos'è?

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  9. la vita tradotta in ricetta, Mimma sei bravissima in queste assemblaggi di sensazioni e immagini quotidiani.Io non sono d'accordo con i vegetariani, scusate questa divagazione, basterebbe avere maggiore rispetto per  le condizioni di vita a cui sottoponiamo gli animali. Un esempio: la gallina o il pollo che razzola libero nel suo prato in contrasto con quello che vive in gabbia  e non sa cosa vuol dire correre e un raggio di sole.Anche inquinando uccidiamo i pesci, quindi in qualche modo, anche involontariamente possiamo diventare fonte di crudeltà nei confronti della natura. Chi ci dice che una foglia di insalata non abbia un'anima e non soffra al nostro taglio.Da che mondo è mondo, il pesce grande mangia il pesce piccolo, è la legge della natura.A parte questo, Mimma sei un'incredibile spasso.Devo recuperare un po' di letture, ho parecchio lavoro in questo periodo, tra cui un po' di giardinaggio.baci baciiiii 

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  10. Ah, ah, ahhhhh  grazie, Paola, ho scritto tentacoli invece di ventose, già, sono due file di ventose per il maschio più saporito e tenero. Chiedo venia. È proprio vero che le femmine sono immangiabili. E che le polpesse vivano felici.Ed hai perfettamente ragione, l'importante è non inquinare rispettando la natura e il cibo che ci dà senza abusarne né sprecarlo, poi consideriamoci liberi da ogni scrupolo.

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  11. Ha superato la mia prova " da antologia scolastica " questa tua poesia per la sua giocosità e la sua verve.  Incede dalla prima strofa con un gran gioco di allitterazioni consonanze e assonanze e si svolge mantenendo la tensione fino alla fine. Si è capito che mi piace molto tutta tutta e che la trovo magistrale e originale?ciaofranca

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  12. Ehi, Francuzza, benvenuta, benvenutissima, molto più benvenutissima assai, sono contenta che tu chiami "poesia" questo strano prodotto delle mie lotte con il polpo, ah, ah, ah. Noi le avversità ce le mangiamo a tavola. Ecco. Buon appetito. E adesso vado a farmi la messa in piega.

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  13. Mimma tentatrice, ma già con la foto aumenti le mie endorfine…Per me crostacei e molluschi sono una leccornia imperdibile.Se poi ci aggiungi un gustoso post… mi lecco..i baffi!!!

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  14. Poesia divertente ed umoristica. Ci vuole una nota allegra di tanto in tanto, cara mimma! Aiuta… e poi il polipo con olio extravergine e limone è una  vera prelibatezza. Domani lo cucino:-)). nunù

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