Il fanale

Il fanale 1


Acceso nella notte, è lì che vado a bruciare
le mie ali di nero e di squame.

Debbo
ancora
sperare
che rinascerò
dalle ceneri?

Persefone giudica
i piatti della bilancia, quanto pesa
il cuore umano che batteva per me?

Qualche giorno e trenta denari.

Costo poco, davvero, prendi due
e paghi uno.

 

Il fanale 2

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Almeno
il fanale
mi toglie
il freddo. E cammina
cammina, certo: vengo. Alla tua chiarezza
sono una mappa di dolore
con forziere d’amore. Ho solo giocato
certo: scherzavo. Il bacio ricevuto
ha disseccato gli umori della farfalla
in una nuvoletta di fumo
insignificante. Adesso
non cercatemi.

La pedina ha mangiato la regina.

Spegnete
quel fanale
anche se è notte.

No.

 

                                                      Domenica Luise

 

                                                     (Fotografie di Cristina Bove)


27 pensieri su “Il fanale

  1. Un fanale, una luce, il calore, la speranza…la vita?
    Che vita è mai questa.. oggi mi domando? Quante luci dobbiamo accendere per spegnere le notti senza stelle di chi ha smarrito tutto…? Quanto male ancora?
    Si accedano le luci..i più piccini devono trovare la strada da soli…
    E’ questo che più mi fa male…
    Grazie…poesia e foto sono speciali!!!!! Un bacio 🙂

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  2. “Costo poco, davvero, prendi due
    e paghi uno.”..

    No, non così, ma così:

    “Costo poco, davvero,
    rispetto al valore! Ma tu,
    paga a peso d’oro,
    prendi uno e paghi due
    o tre o mille, e ancora non hai
    raggiunto il vero valore!”

    Sì, per un pensiero come il tuo, qualsiasi cifra è sempre poca..

    Buona Pasqua, cara Mimma, con tutto l’affetto che posso, anche se il cuore è triste per le tragedie che accadono agli inermi…
    Ciao, Wilma.

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  3. Mimma
    che meraviglia di poesia!
    Ci sono immagini talmente particolari…suggestioni che “illuminano” oltre il pensiero e immettono in una dimensione più alta.
    un abbraccio e grazie di aver scelto le mie foto per illustrare questi tuoi splendidi versi.

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  4. E a voi grazie di essere qui. Le foto di Cristina sono talmente belle che, appena le ho viste, ho ” sentito ” venire fuori la poesia. E mi è piaciuto tanto il mutamento creato da Wilma: gli ignoranti pensano del poeta che vale poco. Questa è l’amara verità, che incomincia dall’indifferenza dei familiari. E poi, è come se il dono della poesia e dell’arte, in sè e per sè, portasse all’autore talmente gioia e pienezza nel creare che non gli serve più niente, nemmeno il rspetto o l’attenzione. E allora tanto vale cambiare aria e, per esempio, aprire un blogghino come una finetrella dalla torre e dire:
    .
    Del resto Gesù nel Vangelo lo dice:
    .
    E cos’è la poesia, quand’è vera e non assemblata ispirandosi e rubacchiando a dritta e a manca, se non una profezia incanalata misteriosamente attraverso di noi?
    Profezia, etimologicamente, significa parlare per conto di un altro: l’Essere supremo o l’amore universale, comunque sempre la Divinità.

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  5. Sono andata fuori tema…pardon…sono troppo provata…il fanale sta anche a segnalare un percorso… ed il nostro vuole essere indirizzato all’amore semplicemente…Ci riusciremo sempre? Almeno ci si prova…ciao Mimma 🙂

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  6. Bea, le poeie si indossano a pelle e si interpretano secondo se stessi in armonia con l’autore. Hanno varie sfumature anhe diversisime: nulla c’è di sbagliato e tutto è amore.

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  7. Eh, Francesca, che dici. Certe volte sono un cero piccolo, spento e triste, proprio da funerale. L’altro ieri Cristina mi ha rimproverata. Dovevi sentirla. Quando le ho detto che mi sembrava una predicatrice ha fatto finta di arrabbiarsi ( ma se l’avessi fatta arrabbiare sul serio? ).

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  8. Mimma
    metti gli affari nostri in piazza?
    :-))))))))
    e se mi fossi arrabbiata sul serio?…
    ma vuoi scherzare? CERTO che ero arrabbiata sul serio!!!
    a me predicatrice non me l’ha mai detto nessuno!..
    se poi penso ai preti barbogi predicatori, mi si accappona la pelle.
    la prossima volta cosa mi dirai, che sono una monaca? ahahahah
    ho capito, vuoi che me ne torni nell’Akasha.
    🙂

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  9. Cara Cristina, se vuoi andare a fare “una capatina” nell’Akasha, prima ti conviene recitare questa preghierina: :-))) (ah! ah! ah! mi avete fatto sorridere… Mimma e tu, però monaca non ti ci vedo proprio!!!). Questa cosetta che segue l’ho trovata qui: http://www.bethelux.it/elementi3.htm (ciao, birichine! da wilma)

    INVOCAZIONE AGLI ELEMENTI

    …”Vieni a me aria fresca e pulita, concedimi il potere della mente, mantierni i miei pensieri acuti limpidi e creativi.
    Dona a me i tuoi aspetti positivi.
    ..Vieni a me acqua libera, donami gentilezza e comprensione, forza, tranquillità e indicami le soluzioni ai problemi della vita.
    ..Vieni a me fuoco caldo e rovente ed illumina la mia strada, aiutami a vivere e ad amare, a difendere la verità e superare le prove.
    ..Vieni a me terra ricca ed umida, i tuoi doni di pace e di gioia concedimi, la tua stabilità infondimi e che il prossimo io sia sempre in grado di aiutare.
    ..AKASHA, tu che detieni la chiave di ciò che io sarò, equilibra in me gli altri elementi affinchè io possa,
    con la vostra benedizione,
    trasformare la mia vita.”

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  10. Ah, ah, ah, accidenti come mi diverto. Utente anonimo-a: definisciti con un nick, un nome o qualcosa di simile, ti sei dimenticato-a di firmare. E così monaca non mi ci vedi, perché mi sono sciolta i capelli sul web in una serie choc di fotografie mozzafiato? Se non mi hai notata, faccenda quasi impossibile a persona dotata di occhio umano, scendi per le pagine di questo blog e mi troverai, sono bellissima, travolgente.
    Et voila.
    Scherzi a parte, voglio andare nell’Akasha anch’io, mi tocca di diritto dopo la valle di lacrime. Dalle parole scritte, mi sembra di sentire il cantico di frate sole di San Francesco d’Assisi. Vi siete acorti come il meglio delle vere religioni o credenze coincida in UNO ? Certo se si tratta di qualche prete barbogio, e qualcuno lo conosco, deve prima convertirsi un po’ altrimenti come entra nell’amore se la domenica ha fatto calare il latte pure alle donne che non sono madri? E come dico sempre, sono cattolica sì, cretina no.
    Ci pensate, nell’Acasha o in Paradiso o comunque sia, ci vorrà una schiera di volontari a tenermi buona.
    Cristina, monaca no, ma se ti ricordi i nostri discorsi di oggi pomeriggio, a parte qualche piccolo particolare mi sembri bene avviata e pure insieme a me.

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  11. Sono uscita un attimo dalla mia astinenza autoindotta e meno male, sennò me la perdevo questa intensa poesia. Non posso dire di capirne pienamente il senso ma ci sono il buio, un fanale, una falena che avvicinandosi rivela dolore e un forziere d’amore, il bacio del fanale la brucia e poi … il mistero: si chiede di spegnere la luce, si grida no. Insomma mi resta come un eco doloroso di un dramma conosciuto/sconosciuto; e ammirazione per la poetessa che, partendo da un semplice fanale, riesce a creare queste suggestioni
    baci
    franca

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  12. Ah, ah, ohibò: ma che brava, Francuzza, ad interrompere il tuo digiuno internet per curiosare sul mio blogghino. Ognuno digiuna come può e mantiene la linea come sa, cos’è la linea? Ah, col tempo me n’ero dimenticata.
    I tuoi commenti toccano sempre più i nervi delle poesie, e lo fai con naturalezza: è un bel dono ricevuto, di cui ringraziare.

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  13. Oh, Wilma, eri tu, avevi firmato prima e non me n’ero accorta. Bene arrivata e grazie per l’invocazione agli elementi, mi aspetto cose bellissime da un momento all’altro, da viva o da morta poco m’importa, anche da resuscitata. Ecco.

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  14. Belli i versi, belle le foto e bellissima tu, come sempre! Giusto come dice Francesca, brilli di luce tua! E illumini anche il mio cammino (visto che mi hai… adottata!…). Ti voglio bene, Mimmina mia. E, visto che sono una fatina (blu…) farò in modo che la tua Pasqua sia serena e gioiosa.

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  15. Brava, fatina blu, con un colpo di bacchetta magica la mia Pasqua sarà ancora più bella. E poi, con tanti amici sparsi nel mondo, Australia compresa, mi sento più amata e orgogliosa che mai. Vivete felici.

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  16. Mimma, trovo bellissima questa poesia perché ci sento, come in altre tue, tutta la tua vitalità spirituale, quel fanale io l’ho interpretato come la tua fede in cui lasci bruciare le tue squame, la tua corazza e ti senti tu, vera in tutta la tua leggerezza di farfalla, una nuvoletta di fumo è quello che ti fa sentire invisibile e poco accettata a volte.
    Quel fanale è la tua guida e lo porti sempre con te.
    Grinta e amore nelle tue parole
    Bravissima

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  17. Muti il dolore
    In sogni, ma svegli:
    Mani cercano gli ultimi smerigli
    Meravigliosi e miseri di luce:
    Avanzi d’innocenza tra le braci…

    (Buona Pasqua di cuore, Paolo Schweigen)

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  18. Grazie per le vostre parole, amici miei. Paolam, sei diventata eccezionale nel cogliere sfaccettature poetiche interiori particolarmente celate dal pudore. E grazie a te, Paolo, per i tuoi versi. Passate una Paqua serena, anzi di più, anhe in questo momento di dolore per la sofferenza degli altri.

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  19. Molto significativa questa poesia,
    il fanale della vita,
    che a volte nessuno vede, ma c’è.
    Quasi inutile
    lo strimpellare di corde che pochi
    eletti ascoltano:
    silenzioso arriva,
    s’intrufola
    forte e chiaro
    nel mio cuore.

    Ti faccio tanti auguri di
    una serena e gioiosa
    S. Pasqua a te e a tutta la tua famiglia e a tutti i tuioi commentatori.
    Un abbraccio
    Chiara

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  20. una luce c’è sempre, un fanale per la solidarietà umana, è quello che serve ora, non i politici, auguri ancora mimma…
    //sono una mappa di dolore

    con forziere d’amore//
    sei davvero così, ciao

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  21. Spegnete

    quel fanale

    anche se è notte.

    No

    Questi versi sono una professione di fede, mimma, e questa poesia è un Capolavoro.
    Come mi prende e mi cattura quel bisogno di luce! Io l’ho gridato a squarciagola …nel giardino dei poeti. Talvolta ci piace il buio ,sopisce i pensieri e il dolore , ma la luce è luce ,è calore e sana e asciuga le nostre ferite. Se poi la luce è quella divina, beatifica e consola chi in Dio crede.
    Bravissima e Poeta di notevole livello.
    nunù

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